Fiato sospeso ™

Avete notato? Molti blog che un tempo erano attivi stanno oggi diradando i loro post. Altri hanno abbandonato. Altri si sono limitati a chiudere i commenti. Chiudere i commenti... dov'è finito l'engagement? Cosa dice il signor SEO? Sarà un'impressione e spesso ho imparato a non fidarmi delle impressioni personali, anche quando poi si sono dimostrate corrette (e avviene più spesso di quel che la mia modestia ammette) e soprattutto ho imparato a non trarre generalizzazioni da esse... ma si respira una strana aria in rete. Ci sono quelli che continuano imperterriti a dire tutto e il contrario di tutto restando però saldamente legati alla loro linea e alla loro identità (tipo gli integralisti cattolici filoputiniani, oppure i renziani, oppure i comunisti ottocenteschi, oppure i novax, oppure gli economisti della scuola austriaca) e poi ci sono quelli che un tempo provavano a ragionare e a esprimere un'opinione slegata da una particolare fazione e che oggi rimangono silenziosi. Ecco, io dividerei il mondo del web, ma non solo, in due categorie: gli attivisti e i silenziosi. Ma silenziosi perché? Provo a dare alcune spiegazioni plausibili dei due lati di questo fenomeno.

Gli attivisti continuano a scrivere perché vengono pagati

Gli attivisti hanno un compenso in denaro. La propaganda paga. I soldi ti fanno muovere. E' un po' il motivo per il quale mi alzo presto la mattina. Gli attivisti hanno, come lavoro, quello di scrivere per il web e, poiché non credo che Adsense sia sufficiente a dare il giusto stimolo di questi tempi, sono convinto che molti di loro abbiano una paga e un committente. Solo che, adesso che i silenziosi stanno aumentando, la cosa si nota molto di più. Intendiamoci: io sto scrivendo gratis e in passato l'ho fatto con una regolarità molto maggiore dell'attuale. Ma oggi chi scrive gratis come me ha perso molte motivazioni. Parleremo più avanti del possibile perché ma basti dire che oggi è un po' come quel racconto di Gianni Rodari in cui due allenatori maghi si affrontavano in una partita di calcio e alla fine, a forza di prodigi e incantesimi, il pallone restava dimenticato in un angolo e calciatori e pubblico se ne andavano dallo stadio. Ecco, oggi sul web è un po' così: le persone normali stanno scomparendo per lasciare il posto ai fenomeni prodigiosi che c'hanno la verità in tasca.

I silenziosi hanno percepito qualcosa

I silenziosi, che sono proverbialmente la maggioranza, hanno intuito che c'è qualcosa di storto, di sbagliato, di losco nella situazione attuale. Hanno capito che non serve a un cazzo fare campagne di sensibilizzazione o di convincimento se poi il capo della Russia va avanti di testa sua come se i bei discorsi di Fabio Fazio non fossero mai esistiti, come se si ignorasse la massima di Isaac Asimov (un russo) il quale affermava che “la violenza è l'ultima risorsa degli incapaci”. Dovremmo stanziare più fondi del PNNR per convincere Putin con un bel documentario antiviolenza girato da un promettente regista dei Parioli? Dovremmo scrivere un bel post potenzialmente virale in Russia che giunga al nostro Mad Vlad, “sensibilizzandolo”? Dovremmo far dimettere l'Academy degli Oscar per dare un segnale forte e annullare tutti gli Oscar da essa assegnati per farli riassegnare al club della briscola di Pietrabbondante che, possiamo dirlo senza timore di smentita, non ha mai dato premi a persone violente come Will Smith? C'è un certo logorio nell'aria e sta per accadere come in quel post in cui dico che un giorno Ruby non sarà più la nipote di Mubarak, però ancora è la nipote di Mubarak anche se non ci crede nessuno ma non si può dire. E allora si sta zitti.

I silenziosi stanno osservando oppure stanno guardando altrove

I silenziosi restano in silenzio per non distrarsi. Oppure hanno optato per la soluzione “quant'è bella la 'gnoranza che te fa sta be' di testa, di core e di panza!”. E allora dicono: ma io me ne vado a fare una gita fuori porta! Ma io mi termino “Tomb Raider 1” di metà anni 90 con la nude patch! Ma io mi guardo i film di Pieraccioni! Insomma, sono delusi dal dibattito (?) in rete e ritornano a guardare altrove. Magari talvolta alla realtà che, ricordiamolo, va sempre presa a piccole dosi: l'overdose di realtà è molto più pericolosa dell'overdose di virtuale. Se quest'ultima affermazione non fosse vera, non dedicheremmo così tante ore della nostra giornata al sonno. Anche quelli che hanno scelto di distrarsi gettano (o hanno gettato) un occhio alla realtà e alla possibile evoluzione futura della situazione. E la loro distrazione ha più o meno ampi gradi di “Fiato sospeso”. Sì, perché è questo il nuovo metro di misura di questa maggioranza silenziosa dei blogger, dei pensatori della rete: il “Fiato sospeso ™”. Chi riesce a sospendere meno fiato è già diventato un maestro zen. Gli altri guardano con apprensione e non hanno la forza, la voglia, l'idea di ragionare online, in post strutturati, in spazi organizzati. Vabbè, i social come al solito raccolgono i frammenti patologici di pseudoopinione ma i veri pensatori decidono di star zitti, ansiosi o fatalisti. Col “Fiato sospeso ™”, appunto. Con questo post, oltre ad aver parzialmente giustificato la mia pigrizia, vorrei trovare anche un riscontro in altri per la definizione di questa strana sensazione.

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