I metodi di controllo

Questo post non mira a descrivere le nefaste strategie di manipolazione di una futura possibile società distopica fondata su una dittatura sanitaria ma semplicemente i metodi di controllo di un videogioco.

La tastiera

La tastiera non è stato il primo metodo di controllo col quale sono entrato in contatto ma è stato ed è tutt'ora il mio preferito. Non saprei dire perché, forse amo la corsa e il rumore del tasto premuto, forse è il controller con cui mi trovo più a mio agio, forse semplicemente è quello con cui mi sono trovato più spesso, nella mia storia di videogiocatore, a interagire. La tastiera è un ottimo metodo di controllo quando è necessario e sufficiente un metodo digitale. Mostra i suoi limiti soltanto quando entra in scena la necessità di un controllo analogico. Per questo, il prossimo controller di cui parleremo sarà il joystick.

Il joystick

Quando penso al joystick, mi viene sempre in mente una citazione da The Game – La Bibbia dell'artista del rimorchio di Neil Strauss: “Chi si abitua con un joystick in mano, morirà con un joystick in mano”. Uno dei personaggi principali (o era lo stesso Autore?) lo diceva a proposito di un paio di discepoli che indulgevano un po' troppo nel passatempo videoludico. Inutile che vi stia a spiegare la sottile metafora fallica del joystick e il velato accostamento alla pratica onanistica. Al di là della citazione e del suo contesto, il joystick non mi è mai stato simpatico, nè quando era quella piccola levetta con la manopola sferica in cima che si trovava nei cabinati, nè quando è diventato la periferica indispensabile per godere di videogiochi come simulatori di volo e titoli automobilistici particolarmente “simulativi”. Non so perché, questione di polso. O forse perché sono sempre stato poco analogico e molto digitale, anche nella forma mentis. Ad ogni modo, sono contento che alla fine il joystick abbia fatto una fine ingloriosa a causa di un nuovo, migliore controller: il joypad.

Il joypad

Allora, all'inizio avevo sul joypad gli stessi pregiudizi negativi che avevo sul joystick. Però, sarà il fatto che il joypad è più digitale (nasce digitale) del joystick, sarà soprattutto i fatto che è possibile utilizzarlo da una posizione più comoda rispetto a quest'ultimo e, oltretutto, senza ingombrare ulteriore spazio sulla già ingombra scrivania... beh, sarà tutto questo ma alla fine sono diventato un sostenitore del joypad. Non ha superato la tastiera ma è un signor controller e, soprattutto, ha eliminato dal mercato quella cosa inutile del joystick (nonostante a me le simulazioni di volo piacciano). Ho un paio di joypad per PC e li ho utilizzati estensivamente con Pes 6, un gioco di calcio. Pensavo che avrei fatto meglio con la tastiera ma mi sbagliavo: col joypad ho scoperto una giocabilità più intuitiva e la possibilità di fare dei trick pazzeschi, sfruttando anche le levette analogiche. Che altro rimane?

Il resto

Dunque, rimangono robe tipo Kineck o controllo a mezzo webcam o bachette magiche alla Wii o quell'altro aggeggio che serve a fare la Zumba in un paio di console moderne da salotto. Il problema per me è lo stesso del joystick ma esasperato all'ennesima potenza. E qual era il problema del joystick, a parte la mia innata antipatia? Gesti troppo ampi e faticosi. Il videogiocatore è un tizio pigro, come osservava implicitamente Neil Strauss: anziché vivere la vita vera e andarsene a caccia di ragazze da rimorchiare, preferisce spaparanzarsi sulla sedia o, addirittura, il divano, per sprecare la vita in un'attività sostanzialmente masturbatoria come quella videoludica. Posso fare Zumba davanti a uno schermo solo per vedere come funziona la prima volta, non può mica diventare un'attività regolare! Lo stesso dicasi per il tennis tramite Wii o il combattimento a mani nude o le avventure su binari dove bisogna saltare e dimenarsi e sudare per evitare gli ostacoli. Dimentico nulla? Ah, sì...

La realtà virtuale

Poco da dire qui. Un'immagine vale più di mille parole.

Il malvagio Zukerberg

Vedi paragrafo precendente, con l'aggravante del casco in testa mentre Mark Zukerberg sogghigna mefistofelico pregustando la società distopica dei suoi sogni basata sulla ormai famigerata dittatura sanitaria. O quello era Bill Gates?

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