Quei film dove lui corca di botte lei

Cari amici del blog, come avrete notato il blog non è aggiornato molto regolarmente negli ultimi tempi.

Una lunga e inutile introduzione

Un paio di post fa ho scritto che respiravo un’atmosfera apocalittica, il che forse vuol dire che anziché parlare di ultimi tempi, sarebbe forse il caso di dire “tempi ultimi”. No, non è quella classica boccata di ottimismo che accompagna ogni fine d’anno... Semplicemente esistono tante apocalissi. La sapete no, quella storia del bruco e della farfalla e il discorso che ciò che il bruco chiama apocalisse il resto del mondo chiama farfalla, sì, insomma quella storia che dovrebbe farvi accettare più di buon grado i cambiamenti, tipo una riduzione oraria di stipendio, nuove “sfide” ecc. Esistono tante apocalissi, dicevo, e ne sto vivendo una. Ma la stanno vivendo in tanti. Quando dicevano che dopo il Covid “nulla sarà più come prima”, beh, c’avevano ragione. Quando lo dicevano dell’11 settembre c’avevano ragione. Come amo ripetere, è un po’ come quei film in cui due persone sembrano innamoratissime ma poi lui di punto in bianco dà un bel manrovescio a lei perché non allinea in modo giusto le bottigliette nella mensola del bagno. Da lì in poi è chiaro che il film cambia registro. Non è che potrà descrivere la domenica al luna park, sarà un’escalescion perché, diciamocelo chiaro e tondo, nelle coppie che funzionano, lui non tira schiaffi in assoluto, men che meno per la disposizione delle bottigliette del bagno. Ora voi direte: eh, ma lei se ne poteva accorgere prima che lui era un maniaco ossessivo! Eh, ma la coppia era destinata a scoppiare per dei presupposti sbagliati a livello caratteriale! Eh, ma (motivazione che preferite). Tutto vero ma vedete, uno può anche essere cosciente dei limiti, dei difetti ma sa anche che esistono delle soglie che non vanno superate, che esistono dei rischi da correre e si fa un’analisi costi-benefici dicendo: ok, questo rischio lo corro, speriamo che le soglie suddette non vadano infrante. Uh, sto divagando, parliamo di Doom 2.

Doom 2

Doom 2 è un gran gioco. Ai suoi tempi era troppo difficile per me ma oggi l’ho finito. Gran gioco, davvero. Non l’avevo apprezzato per la curva di difficoltà ripidissima ma avere dalla propria parte il “mouse look” anziché la sola tastiera ha aiutato tantissimo. Ha aiutato molto anche l’esperienza pluriennale in sparatutto di ogni genere. Vorrei fare una considerazione filosofica-psicologica su Doom 2 ma temo di averle esaurite tutte nell’introduzione. Quindi parliamo di “Altri robot: insolita famiglia”

Altri robot: insolita famiglia.

Ho disegnato e colorato un’intera kinetic novel (in realtà un racconto dalla forma più simile ad una sceneggiatura) di Uriel Fanelli. E’ stato un po’ come completare Doom 2, una soddisfazione. Due parole sul disegno. Era la fine del 2020 quando lessi “Disegnare con la parte destra del cervello”, libro che mi diede una prospettiva sul disegno inedita. Da allora ho introdotto nell’attività di disegnatore (che è più o meno il contrario dei miei studi e del mio mestiere attuale) pochi semplici accorgimenti: – Fare una bozza molto leggera con una matita di colore blu; – Ripassare con matita morbida e molto decisa sulla bozza; – Scansionare in scala di grigi; – Aumentare il contrasto; – Applicare il filtro “Stamp” di Photoshop; – Colorare con Fire Alpaca su più livelli dopo aver applicato il filtro che estrae le linee.

Ecco, questo è tutto. Va detto che disegnare è diventato il mio hobby e il mio antistress e che la pratica costante rende migliori a vista d’occhio. Del tipo: i disegni di un mese fa mi sembrano fatti male rispetto a quelli attuali. Ma parliamo di Fediverso.

Fediverso

Alla fine di questo 2022 faccio tre anni di Fediverso. Che sarebbero poi tre anni Mastodon, Pixelfed e Writefreely. Ho creato il blog in un periodo in cui avevo molto bisogno di scrivere. Oggi potrei tornare ad aver bisogno di scrivere come un tempo ma molte cose sono cambiate. Certo, questo blog andrebbe aggiornato un po’ più spesso! Dovrei aggiungere altro ma non mi va.

Conclusioni

Che dire in conclusione? Apocalisse vuol dire “rivelazione” quindi non un meteorite che distrugge la Terra tipo “Deep impact” ma capire che le cose che sono state fatte sinora in un certo modo, non possono più andare avanti com’era prima e quindi comportarsi di conseguenza se non si vuole soffrire troppo. Ad esempio, nella storia della coppia in cui lui picchia lei per le bottigliette sulla mensola del bagno, lei dovrebbe fare a lui il seguente discorso:

Il discorso della schiaffeggiata

Caro marito mio, io so come vanno a finire questi film. Si comincia con uno schiaffo, poi tu chiedi perdono e dici che non lo farai mai più, poi ci ricaschi e ci ricaschi e ci ricaschi di nuovo fino al punto in cui non proverai più alcuna vergogna o rimorso. E io avrò il viso massacrato ed ematomi vari finché ad un certo punto non andrò al pronto soccorso e dirò “Sono caduta dalle scale” e allora un operatore sanitario gentile e vagamente attratto da me comincerà ad avere sospetti, cercherà il mio indirizzo e scoprirà che viviamo in una villetta bifamiliare che ha solo un piano e non ha alcuna scala. A quel punto, con molta delicatezza mi inviterà a denunciarti e io dapprima ribadirò che sono caduta dalle scale, poi dirò che, sì, è vero, mi hai picchiato ma è stato un episodio isolato, poi le prenderò di brutto da te perché tu ti sei ingelosito dell’operatore sanitario gentile. E a quel punto potrà terminare solo in due modi: o finisci in galera, o muori, per suicidio o mia legittima difesa. E’ questo che vuoi? Perché é proprio questo che prevede il copione. L’unica cosa che può salvarci da questi ruoli è cambiare il copione. Invertirlo. Stravolgerlo. Io sarò la dominatrice e tu il dominato. Ti camminerò sopra coi tacchi a spillo e tu mi leccherai i piedi. E posteremo il tutto su Onlyfans. Facendoci i soldi. Ecco, solo questo può salvarci dagli sceneggiatori hollywoodiani e spiazzarli, convincendoli a seguire una nuova storia, nuovi cliché, un nuovo genere.

Conclusione 2

Esco dalla metafora per fare a tutti gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo! E, se lo desiderate, vi auguro di cambiare ruolo e copione.

Gippo for Comitato Yamashita