Seguiti
Ehy amici, ho pubblicato il gioco della Fattoria Mallory!
https://gippoplay.itch.io/fattoriamallory
Detto questo, volevo fare un bel post estivo, di quelli tipo le repliche televisive riproposte nella bella stagione, un techetechetè del blog, insomma. Questa è un'estate strana per tutta una serie di ragioni. Alcune le condividiamo sicuramente, tipo questa faccenda del Covid e della dittatura sanitaria che porterà al potere l'Anticristo (spoiler: è Bill Gates, reso immortale dall'adenocromo). Altre, ovviamente, no: sono molto personali. Non è che abbia molta voglia di scrivere dopo la fatica della Fattoria Mallory. Avrei voluto fare un post autocelebrativo, spiegare di quali assurdi simbolismi abbia caricato questa fattoria e il suo buffo e inquietante mostro squamato. Ma dubito che qualcuno li avrebbe capiti, così mi basta l'aver pubblicato qualcosa, chiudendo un capitolo. Ricordate la teoria delle 5S? Ho archiviato uno spreco di tempo, un muda.
Fatto ciò, in questo tranquillo, rilassante post estivo, vorrei parlare di una mia mania personale: creare seguiti. Seguiti mai girati o scritti di film e di libri. In qualche caso creo direttamente un'opera, ad esempio ho scritto il seguito de “Il vecchio e il mare” di Hemingway in cui il Vecchio, ora ipertecnologico e armato fino ai denti con gli ultimi ritrovati bellici, debella una terribile piovra gigante (opera che si inscrive a pieno diritto in certa letteratura Uomo vs. Natura fra cui anche “Moby Dick” di Melville e la stessa “Fattoria Mallory”). Il più delle volte però scrivo una breve sinossi. In questo caso ho fatto una recensione che doveva andare a comporre con altri articoli un giornalino amatoriale che non ha mai visto la luce. Con questo vi saluto e vi auguro Buon Ferragosto, ma soltanto se mi leggete esclusivamente su questo blog e non avete intenzione di leggermi più fino a quella data.
APPUNTAMENTO AL CINEMA
Recensioni cinematografiche a cura di Leonardo Lindo
BILLY ELLIOT 2 (Inghilterra, 2019)
Tornano le avventure di Billy Elliot, simbolo della lotta contro i pregiudizi, della determinazione nel perseguire i propri sogni, dell’impegno che viene ripagato. In questo sequel, Billy Elliot alza il tiro (com’è giusto che sia in ogni sequel). Se nel primo film voleva semplicemente diventare un ballerino fra l’imbarazzo dell’ambiente maschilista e un po’ retrogrado in cui viveva, ora ha un nuovo incredibile sogno: distruggere il Portogallo. La cosa gli procura non poche occhiate di commiserazione, nonostante Billy venga di fatto ritenuto una persona di successo. Ma ormai conosciamo il suo carattere e sappiamo come andrà a finire... Rispetto al primo film, Billy affronta meno pregiudizi maschili, difatti la distruzione del Portogallo viene vista come un obiettivo moderatamente virile. Si trova invece contro i pregiudizi femminili e quelli della comunità internazionale rappresentata da governi, entità sovranazionali ed elite globaliste, oltre, ovviamente, ai sovranisti portoghesi. Ma con la sua storia di coraggio, determinazione, ribellione contro gli stereotipi, Billy Elliot riuscirà ancora una volta a convincere tutti. Per quanto il soggetto provi a introdurre una interessante trovata, lo schema narrativo risulta lo stesso del primo e sembra ormai mostrare un po’ troppo la corda. Ad ogni modo le due ore filano via lisce, pur se un po’ prevedibili. Purtroppo sono sottotono gli effetti speciali impiegati nelle scene della distruzione del Portogallo, per il resto si tratta del solito apprezzabile prodotto ben confezionato del filone comedy inglese.
Gippo for Comitato Yamashita