La casa delle lapidi

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Un giorno, durante uno dei miei viaggi, mi trovai a passare per Busson; un paesino sulle Alpi Piemontesi.

Era quasi buio, quindi quando incontrai una locanda, decisi di fermarmi a mangiare un pasto caldo e dormire per quella notte. Sarei ripartito il mattino successivo riposato e nutrito. Entrai in un locale arredato in classico stile alpino e riscaldato da un bel fuoco in un camino. L’atmosfera era accogliente e tranquilla, i pochi avventori consumavano le loro bevande e discorrevano amabilmente tra loro. Appena superata la soglia, mi venne incontro il proprietario ad accogliermi. Era un uomo non più giovanissimo alto e magro, dall’aspetto perennemente stanco e dai modi bruschi. Non era particolarmente cordiale, ma non ci feci caso: sono piuttosto abituato a questi modi nei confronti dei forestieri. Gli chiesi se aveva una camera per la notte e se era possibile mangiare un pasto, lui annuì e mi fece accomodare ad un tavolino in un angolo della sala. Ordinai il mio pasto e qualcosa da bere, poi, mentre aspettavo di essere servito, iniziai a guardarmi attorno e, senza volerlo, mi accorsi di ascoltare i discorsi di 4 amici che erano seduti ad un tavolo poco lontano dal mio.

Parlavano di una casa che si trova in paese e che tutti conoscono come “la casa delle lapidi”. Questa casa, pare debba il nome al fatto che la sua facciata è interamente coperta da vecchie lapidi cimiteriali. Purtroppo, il motivo per cui la casa è stata decorata con lapidi e l’origine di queste lapidi rimane tuttora un mistero. Sicuramente la casa è luogo insolito e misterioso.

Mentre parlavano, uno di loro si fece molto serio e iniziò a raccontare una storia, giurando che lui stesso aveva conosciuto i protagonisti.

Il suo racconto faceva così:

Era una notte buia e tempestosa quando un gruppo di giovani avventurieri decise di sfidare la leggenda della Casa delle Lapidi. Avevano sentito racconti inquietanti riguardo a quella casa, ma il desiderio di scoprire il mistero dietro le lapidi cimiteriali li spinse ad avventurarsi nel luogo proibito. Guidati da una fioca luce di una lanterna, si avvicinarono alla casa tetra e sinistra. La facciata era totalmente coperta da lapidi, ciascuna con un nome inciso e una data, ma senza alcuna indicazione di chi fossero o da dove provenissero. La loro disposizione sembrava disordinata e inquietante, come se qualcuno le avesse disposte senza un motivo apparente. Entrati nella casa, il loro respiro si fece affannoso e l’atmosfera divenne sempre più cupa. Il legno scricchiolante e il silenzio lugubre aumentavano il senso di angoscia. Si avvicinarono a una lapide per cercare di capire di più, ma non appena la toccarono, un vento gelido li attraversò, facendo tremare le loro ossa. Le luci iniziarono a tremolare, e strane ombre danzavano sulle pareti.
Uno dei ragazzi vide una figura spettrale che sembrava muoversi tra le lapidi, ma scomparve prima che potesse emettere un grido. Spaventati, ma determinati a scoprire la verità, continuarono ad esplorare la casa delle lapidi. Le porte cigolavano mentre si chiudevano da sole, le lapidi sembravano muoversi leggermente, quasi come se volessero raccontare la loro storia. Uno dopo l’altro, alcuni membri del gruppo cominciarono a scomparire misteriosamente. Le loro voci risuonavano nell’oscurità, provenienti da un luogo remoto abitato da una presenza maligna. L’aria si impregnò di un odore acre e insopportabile. La tensione raggiunse il culmine quando un membro del gruppo trovò un vecchio diario tra le lapidi. Il diario apparteneva a un uomo che era vissuto nella casa molti anni prima. Raccontava di un oscuro rituale che aveva condotto con delle lapidi cimiteriali, cercando di sfruttarne un potere malefico. Le pagine del diario descrivevano le grida disperate dell’uomo mentre le forze oscure lo avvolgevano e lo trasformavano in un essere oscuro e senza vita. Il diario terminava bruscamente, lasciando i giovani superstiti con ancora più domande che risposte. Sulla via del ritorno, l’angoscia si fece opprimente. Le voci degli amici scomparsi sembravano riecheggiare nell’oscurità.
Non riuscivano a dimenticare ciò che avevano visto e sperimentato nella casa delle lapidi.

Da quel giorno, nessuno osò più avvicinarsi alla casa maledetta. La Casa delle Lapidi rimase un luogo abbandonato e avvolto dal mistero. Solo i coraggiosi osavano avvicinarsi, ma nessuno tornò mai indietro. Il segreto delle lapidi cimiteriali rimase custodito, e la leggenda della Casa delle Lapidi di Busson persistette, spaventando chiunque osasse avventurarsi in quel luogo oscuro e sinistro.

Così finiva il suo racconto; intanto io avevo finito la mia cena e mi apprestavo a salire in camera per passare la notte. quella notte dormii poco, mi svegliavo spesso con in testa sempre il racconto del vecchio del bar. Tanto che al mattino mi decisi: sarei andato a vedere questa casa delle lapidi. Quindi, mi preparai, scesi al bar per fare colazione, pagai all'oste quanto dovuto e, dopo aver chiesto informazioni, mi incamminai verso il luogo della casa. La raggiunsi in poco tempo. La casa si trova in una piccola frazione ai margini del paese ed è in mezzo ad altre case abitate.

Comunque; sarà dovuto al fatto che era la mattina di una splendida giornata estiva, il sole era alto e il cielo terso; fatto sta che la casa non aveva un aspetto tetro e io non ho avvertito nessuna presenza sinistra.

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