La nuova regina delle Fate

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La sera era calda e tranquilla, il cielo si tingeva di sfumature arancioni e rosa mentre il sole calava dietro le montagne delle Valli di Lanzo. Mi trovavo nella mia vecchia casa a Viù, un piccolo paese che aveva visto crescere il giovane avventuriero che ero stato.

Ora, dopo anni di viaggi e scoperte, ero tornato per un'occasione speciale: l'incoronazione della nuova regina delle fate nella radura del Castellar. Mi preparai con cura, indossando una tunica leggera e comoda, adatta per una serata all'aperto. Presi il mio bastone da viaggio, intagliato con simboli di protezione e fortuna, e mi avviai verso la radura.

Il sentiero era familiare, ma ogni volta che lo percorrevo sembrava diverso, come se la magia delle fate lo trasformasse continuamente. Arrivai alla radura poco dopo il tramonto. L'aria era fresca e profumata di fiori selvatici. Le fate avevano decorato l'intera area con luci scintillanti che fluttuavano nell'aria come lucciole. Al centro della radura, un trono di legno intagliato e decorato con gemme brillava sotto la luce delle stelle.

Le fate mi accolsero con sorrisi e inchini. Ero un vecchio amico, un ospite d'onore, e sentivo il calore della loro accoglienza. Mi condussero a un posto d'onore vicino al trono, dove avrei potuto assistere da vicino alla cerimonia. La musica iniziò, dolce e melodiosa, suonata da strumenti che sembravano fatti di luce e vento. Le fate danzavano in cerchio, i loro movimenti erano fluidi e armoniosi, come se fossero un tutt'uno con la natura circostante.

Poi, la nuova regina apparve. Era radiosa, con un abito fatto di petali di fiori e ali trasparenti che riflettevano la luce delle stelle. Si avvicinò al trono e, con un gesto solenne, fu incoronata con una corona di fiori e gemme.

La cerimonia proseguì con canti e danze, e io mi sentii parte di qualcosa di antico e sacro. Le fate mi offrirono del nettare dolce e frutti succosi, e condividemmo storie di avventure e misteri. La notte passò in un batter d'occhio, e prima che me ne rendessi conto, il cielo iniziava a schiarirsi. Quando la cerimonia terminò, le fate mi salutarono con affetto, ringraziandomi per la mia presenza. Mi incamminai verso casa, il cuore leggero e la mente piena di immagini incantevoli.

La radura del Castellar era ormai alle mie spalle, ma la magia della serata rimase con me, un ricordo prezioso da portare nei miei viaggi futuri. Rientrai a casa mentre il sole sorgeva, stanco ma felice. Mi sdraiai sul letto, ripensando alla serata appena trascorsa.

Le avventure e i misteri del mondo erano ancora là fuori, ma quella notte a Viù, tra le fate, era stata una delle esperienze più straordinarie della mia vita. E con questo pensiero, mi addormentai, sognando nuove avventure e incontri magici.


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