Una notte nell'arena di Verona

L'arena di Verona

Passavo per Verona e, affascinato dalla storia e dalla bellezza della città, decisi di fare una breve sosta per visitare l'arena, un luogo ricco di storia e di mistero. Mentre ero immerso nella bellezza dell'antico anfiteatro, non mi resi conto che il tempo stava volando, arrivò l'orario di chiusura e io non mi avvicinai in tempo all'uscita, così e mi ritrovai chiuso all'interno.

La luce del giorno si dissolse lentamente, lasciando spazio all'oscurità della notte, ed io mi preparai per aspettare la riapertura del mattino e poter finalmente uscire. Nel silenzio della notte, però, sembrava che nell'arena ci fosse un'atmosfera palpabile di un'altra realtà. Ero solo, circondato da quelle antiche pietre, ma avevo una strana sensazione di inquietudine: mi sembrava che attorno a me ci fosse qualcosa di animato... delle persone... che tuttavia non potevo vedere ne sentire.

Quindi mi alzai dal mio giacilio improvvisato e iniziai la perlustrazione di questo luogo per verificare la mia sensazione e, con mia grande sorpresa, li vidi passeggiare tra le rovine, riconobbi i personaggi delle tragedie che per anni erano state rappresentate nell'arena; discutevano e agivano come se fossero ancora sul palcoscenico, ma questa volta senza regia né copione.

Nascosto nell'ombra delle antiche rovine, osservavo con crescente terrore mentre assistevo a una scena surreale. Davanti a me, i personaggi delle tragedie riprendevano vita, come se fossero tornati dal passato per risolvere antiche dispute.

Era una notte senza luna, e il silenzio dell'arena era rotto solo dallo scricchiolio delle pietre e dai sussurri dei fantasmi del passato. I personaggi si scontravano, rivelavano gelosie, vendette e segreti sepolti da secoli.

Sulla scena, Romeo e Giulietta si trovavano di fronte a Mercuzio, il quale accusava Romeo di tradimento. Le parole infuocate risuonavano nell'arena deserta, mentre l'atmosfera si faceva sempre più carica di tensione.

Nel frattempo, Lady Macbeth si aggirava tra le ombre, manipolando le azioni dei presenti con astuzia e malizia. Macbeth, ossessionato dal potere, non esitava a compiere azioni disperate per raggiungere i suoi scopi.

Era come se il passato si mescolasse con il presente, creando un'atmosfera di terrore e di incertezza. Le antiche tragedie prendevano vita sotto i miei occhi, e mi sentivo intrappolato in un mondo di inganni e di segreti sepolti da secoli.

Temevo di essere scoperto, ma ero troppo affascinato e terrorizzato per muovermi. Restai immobile nell'ombra, osservando con crescente terrore mentre il dramma si svolgeva davanti a me.

Quando le prime luci dell'alba filtrarono attraverso le grandi arcate, questa realtà affascinante iniziò a mecolarsi con l'immaginazione e il sogno. Le voci dei personaggi diventavano sempre più lontane e ovattate e le loro figure sempre più evanescenti, fino a quando sparirono del tutto. Nell'arena tornò il silenzio che precede l'ingresso dei primi turisti.

Quando finalmente le porte dell'arena si riaprirono, uscii furtivamente, cercando di dimenticare ciò che avevo visto. Ma l'esperienza rimase impressa nella mia mente, come un incubo che continuava a tormentarmi anche dopo aver lasciato Verona.


Tutto il mio mondo on line...

cliccate qui