Concierge, mi mostri la mia istanza

È arrivato quel momento della vita.

No, non parlo dell'improvvisa voglia di guardare i cantieri.

Prima o poi, chi bazzica il fediverso sente l'impellente necessità di parlare del fediverso.

Se ci pensate è un po' come il Fight Club, ma al rovescio. Lì ci si scambiano botte da orbi ma non puoi parlarne con nessuno. Nel fediverso, invece, nella maggior parte dei casi i confronti verbali sono pacati e si ha voglia di parlarne con tutti. Sì, sì, ok, ci sono sempre i bisticci, come nelle grandi famiglie, però diciamo che non è ai livelli del caccaverso come avviene in altre realtà estremamente popolari.

Questo perché, in fin dei conti, non è un club esclusivo, bensì un universo virtuale aperto, interconnesso, libero, che si può seguire sia come iscritti che come osservatori occasionali, perché tutti i messaggi scambiati lì sono basati su protocolli aperti e standard.

Ora, se sei già nel fediverso da un pezzo e hai già compreso le sue meccaniche puoi benissimo interrompere la tua lettura qui. Usa meglio il tuo tempo, non ho niente di nuovo da dirti.

Se non ne sai nulla e vuoi scoprire cosa sia quest'affare, pronti, via. Si parte!

Una sola lingua per parlare con tanti servizi diversi

Immaginate di essere connessi al vostro account di Facebook. Scorrete distrattamente la pagina principale e vi imbattete in un interessante post di Instagram. Vi piace, lasciate un commento. Poi proseguite, sempre restando dentro Facebook. Un vostro contatto su Twitter ha appena fatto un intervento su Reddit, attraverso Twitter, eh! Non è mai uscito dalla sua piattaforma. Insomma, voi senza mai uscire da Facebook potete vedere e commentare quello che succede su Instagram, Reddit e Twitter. Comodo, vero?

Utopia?

Beh, per le piattaforme sopra citate, sì. È pura utopia, perché si chiudono nei propri recinti digitali e vi obbligano a restare lì dentro. Si aggrappano alla vostra attenzione con le unghie e con i denti, soprattutto di gattini, e fanno il possibile per non farvi mai distogliere lo sguardo. Meglio se non sbattete mai le palpebre. Chiudete gli occhi e siete virtualmente morti, vi siete persi potenzialmente il post che vi avrebbe svoltato la giornata! E guarda quante belle cose pubblicano i tuoi amici, non hai paura di perdertele?

Tuttavia è possibile fare quello che ho descritto poco fa con i servizi connessi attraverso il protocollo chiamato ActivityPub, è come una lingua che mette in ordine i contenuti in modo che chiunque altro la comprenda riesca a ricostruirli e presentarli all'utente correttamente. Tra le piattaforme più famose che usano questa lingua per parlarsi certamente c'è Mastodon, molto simile a Twitter. Ce ne sono molte altre, che si comportano esattamente come Instagram, come Reddit, come YouTube, come Medium per tenere semplici blog, come Goodreads per tracciare e condividere le proprie letture e altre ancora che aiutano a organizzare eventi, per esempio. Tutte queste sono capaci di parlarsi a vicenda in questo universo federato chiamato, appunto, fediverso.

Figo, vero?

Ci sono un paio di cosine da capire prima. Non che siano difficili, più che altro sono fondamentali per non trovarsi spiazzati di fronte a un'esperienza simile ma non uguale a quella vissuta sulle piattaforme più grandi.

Non basta scegliere la piattaforma

E qui arriva il primo scoglio. Appurato che il mio uso principale sia pubblicare foto come Instagram non è sufficiente dire “Ok, vado su Pixelfed”, perché Pixelfed è solo l'applicazione che si comporta come Instagram, ma attenzione, attenzione, esistono tante diverse installazioni di Pixelfed nel mondo e posso scegliere a quale di queste iscrivermi.

Come, scusa?

Sì, ti ho sentito.

La domanda è logica.

È proprio a questo punto che ti chiedo di non pensare più come hai fatto finora, cioè a dire: “Mi iscrivo su Facebook, mi iscrivo su TikTok”, ma bisogna dire: “Mi iscrivo a questa o a quell'altra ISTANZA perché ne condivido la filosofia o perché in proporzione è più probabile trovare argomenti affini ai miei”.

Le istanze sono infatti installazioni diverse dello stesso software e la scelta su dove iscriversi dipende da alcuni fattori, che possono essere:

  1. Regole e filosofia dell'istanza. Prima di iscriversi a qualsiasi istanza vengono mostrate le regole di condotta e le idee che muovono la creazione di quell'istanza. Se queste rispecchiano in media quello che mi aspetto dal mio pubblico o quello che intendo pubblicare, perfetto, vivrò bene e magari arricchirò la comunità. Se non vado d'accordo con qualcuno di questi punti posso cercare altrove.
  2. Il nome dell'istanza. Può sembrare una fesseria, ma il dominio rispecchia in parte anche una porzione del mio nome. Perché è vero che posso scegliere un nome utente, ma questo sarà sempre seguito da @nomeistanza. Perciò può essere divertente essere gianfilippo@gattiniallegri.net, ma se voglio usare questo profilo per condividere i miei articoli sulla divulgazione scientifica, forse non è proprio il luogo più adatto.
  3. Nazionalità e popolazione dell'istanza. Voglio avere a che fare con tante o poche persone? Voglio parlare solo la mia lingua o sono aperto anche alla comunicazione internazionale? Prima di iscriversi è possibile sbirciare qualche post pubblicato sull'istanza e vedere il tenore e la frequenza delle discussioni.

Che confusione! Sono troppe cose da considerare!

Hai proprio ragione. Al primo approccio è un vero guaio trovarsi davanti a così tanta scelta. Non dimenticherò mai la prima volta che sono entrato in una gelateria enorme in una grande città. Così tanti gusti mi hanno destabilizzato ed ero tentanto di andarmene.

Però mi sono preso il mio tempo, mi sono accorto che effettivamente c'era qualcosa di mio interesse (come può non essere interessante il gelato?) e alla fine ho scelto.

Non è poi molto diverso dall'email

Pensaci un attimo: usare la posta elettronica ormai è un esercizio quotidiano al quale non badiamo nemmeno più. Probabilmente controlliamo anche più indirizzi diversi: quello personale, quello del lavoro, quello del club del cricket, quello di riserva perché mi sono dimenticato la password. Se avete cominciato a usare internet prima del 2010 magari avete ancora il vostro indirizzo con Libero, con Yahoo, con Alice o con Fastweb, poi è arrivata Gmail e ha uniformato un po' tutto, ma spesso per lavoro vi viene assegnato un indirizzo col dominio della vostra azienda. Esistono anche molte altre soluzioni molto più sicure e attente alla privacy. Eppure tutte sono in grado di comunicare tra loro. Cambia l'aspetto del sito dove compongo il mio messaggio, qualche servizio mi permette di programmare l'invio, altri mi fanno gestire più indirizzi contemporaneamente ma tutte offrono uno spazio per i destinatari, un oggetto, il corpo del testo che posso formattare a piacimento e degli allegati. Composti in una forma o in un'altra arrivano comunque al destinatario tutte le informazioni.

Questo è quello che succede tra piattaforme che comunicano nel fediverso.

Ma se scelgo l'istanza sbagliata me ne pentirò per sempre?

No, perché è possibile spostare il proprio profilo su un'istanza diversa se dopo qualche tempo mi accorgo di non trovarmi bene in quella comunità. È semplicissimo farlo tra piattaforme uguali: Mastodon con Mastodon, Pixelfed con Pixelfed, Friendica con Friendica, si chiama migrazione. Come le rondini in primavera posso salutare la mia istanza di partenza, iscrivermi a un'istanza nuova e avvisarle entrambe del viaggio, ma a differenza delle rondini posso farlo in qualsiasi momento dell'anno. La mia storia resterà registrata fino a quel momento sull'istanza precedente e se qualcuno mi trovasse su quella vecchia verrebbe reindirizzato su quella nuova.

È un po' più complicato passare su un software diverso. Sappiate comunque che potete esportare in semplici file di testo tutte le vostre informazioni importanti come i contatti che seguite, i post salvati, le liste di utenti bloccati e altre cose in base alla disponibilità di ogni istanza per poterli poi importare in un'altra. Questo perché siete voi ad avere il controllo sui vostri dati e nessun altro.

Posso parlare solo con i miei compagni d'istanza?

E viene proprio qui il bello! Ogni piattaforma offre tre viste per organizzare i post:

  1. Abbiamo la timeline personale che mostrerà i post di tutte le persone che seguo, anche iscritti su istanze diverse.
  2. La timeline locale dove posso vedere i post di tutti gli utenti iscritti alla mia istanza.
  3. Infine la timeline federata dove vedrò i post recenti pubblicati da qualsiasi parte nel fediverso.

La libertà di godermi i contenuti in pace

Tutto questo avviene in totale relax perché non esiste un algoritmo che mi proponga cosa vedere. I post vengono organizzati in ordine cronologico e non ricompariranno ciclicamente a meno che qualche mio contatto non scelga di ricondividerli per dare loro maggior visibilità. Ho la capacità pensare e di scegliere quando e cosa vedere in autonomia, non ho bisogno di una macchina che mi proponga le cose già pensate solo per stuzzicare un po' di discussione.

Come trovare contenuti interessanti

La propria timeline va coltivata piano piano. All'inizio nella schermata principale di Mastodon vedevo bene o male la stessa gente, ma qualcuno magari ogni tanto condivide i post da altre istanze. Se il post originale mi interessa vado a guardare il profilo di questa persona e magari lo seguo. Le sue ricondivisioni portano a conoscerne molti altri.

È come una valanga, ma tranquilla.

Per esempio, anche se non sono iscritto a Mastodon.art ho scoperto quell'istanza grazie alla condivisione di un utente che seguivo e di conseguenza ho conosciuto una marea di bravi disegnatori e disegnatrici proprio grazie alla ricondivisione, ho cominciato a seguirli e adesso i loro disegni compaiono anche nella mia timeline, nonostante viviamo su istanze diverse. Questo è il potere di un linguaggio condiviso come ActivityPub.

Vi servono i disegnini? Abbiamo anche quelli!

Ecco un bel video di @artofstimart pubblicato su Peertube:

Guarda il video


Questo articolo è in continuo aggiornamento, perciò se qualcosa non fosse chiaro o se volessi farmi notare qualcosa di importante che ho tralasciato scrivimi pure.


Link utili

Ps. Questo è il primo articolo che scrivo interamente con Emacs a seguito di questa importante rivelazione per la vita, l'universo e tutto quanto, ma che fatica! Devo proprio sistemarmelo per bene.

#fediverso


Articolo pubblicato su Il pinguino sul Ticino da Maurizio Carnago con licenza CC BY-SA 4.0 (Attribuzione - Condividi allo stesso modo)

Mi trovi nel fediverso qui: Feddit, FoxyHole, LivelloSegreto, Mastodon.uno, Poliversity.it, Poliverso.org. Trovi le mie foto su Pixelfed e i miei libri su Lore.

Puoi scrivermi con Matrix, XMPP e su Telegram.

Sito web: bluoltremauri.it