Bio
La Guerra delle Formiche è sostanzialmente il mio progetto rock, nonché il nome attraverso il quale più in generale mi esprimo. Sono in giro per internet e sui social dai tempi di MySpace con il nick Myrornas Krig, che significa appunto “La Guerra delle Formiche” in svedese. Decisi di adottare questo alias dopo un viaggio a Stoccolma nel 2003, a 19 anni, poiché mi piacque questa espressione usata dagli svedesi per indicare quei puntini bianchi e neri in movimento che comparivano nelle TV analogiche prive di segnale. In “La Guerra delle Formiche” volli vedere prima di tutto, e vedo ancora, la lotta dei piccoli contro i giganti che detengono il potere; in secondo luogo trovavo molto poetica e significativa l'immagine evocata, soprattutto perché questo potere si esplicava ai tempi e si esplica tuttora attraverso i media, seppure con forme diverse e ben più raffinate. “La Guerra delle Formiche” significava quindi staccare la spina ai media e alla loro opera di lavaggio del cervello delle masse. Il mio orizzonte ideologico spazia dal socialismo all'anarchismo individualistico, in una mescolanza che ha sempre cercato di conciliare la libertà assoluta dell'individuo con una forte concezione comunitaria, etica, solidaristica e collettiva. Mi reputo un marxista eretico con forti cenni spiritualistici, molto pasoliniano. Musicalmente sono cresciuto con il grunge, con il post-punk, con il post-rock e con la musica italiana meno contaminata dal provincialismo anglofono. La mia discografia può essere ascoltata e scaricata gratuitamente qui. Non ho studiato musica e non so né leggere, né trascrivere le note. Il mio modo di suonare affonda le sue radici nel punk. Pur essendo il mio progetto essenzialmente personale, ho amato nel tempo anche scrivere dischi a quattro mani e prestare la mia energia creativa ad autori diversi, con cui è nata anche una profonda amicizia. Questo mi ha portato anche a suonare in numerosi progetti diversi da “La Guerra delle Formiche”, cosa che mi ha arricchito moltissimo, ma che ha anche provocato un alto grado di dispersione negli anni. Per ovviare a queste tendenze centrifughe e raccogliere sia i numerosi progetti paralleli, sia la musica di artisti simili, con cui nel tempo ho stretto forti legami, prima di tutto umani oltre che artistici, ho creato nel 2006 SubTerra Label, un'etichetta indipendente completamente anarchica e dalla gestione collettiva, ma che alla fine dei conti – tra chi va e chi viene – resta pur sempre un'altra mia creatura personale. In SubTerra ho riversato tutta la mia passione per la cultura dell'open-source, del copyleft e dell'internet militante e libertario. L'epoca d'oro è stata a cavallo tra gli anni zero e gli anni dieci, che è anche coincisa con la mia giovinezza. Questa idea di indipendenza creativa ad ogni costo, vissuta come atto politico, ha comportato una scelta ben precisa che avevo in mente fin dai tempi del diploma di Liceo Classico: per vivere non mi sarei affidato in alcun modo alla mia attività creativa, ma avrei fatto il professore di liceo, per essere libero da necessità estranee alla pura urgenza espressiva e per instillare il dubbio e il senso critico come una serpe in seno del sistema, esattamente come i miei migliori professori avevano fatto con me. Nei miei studi ho dunque riversato la mia altra grande passione, quella per la letteratura e per le radici della mia terra. Scelsi di laurearmi in Lettere Classiche. Il percorso fu tormentato e doloroso, ma oggi sostanzialmente quel progetto può dirsi realizzato. Nonostante ciò, le difficoltà che incontro quotidianamente sono maggiori di quanto potessi immaginare a vent'anni e ogni anno va sempre peggio. Questa però è una storia che racconterò se avrò la forza di continuare questo blog, che vorrei curare come una sorta di Zibaldone creativo raccogliendo anche gli scritti del passato.