Capita anche questo: Due film Horror da NON vedere
Lo so. Halloween è passato, e molti di voi stanno già passando ai “dolcioni” di Natale, ma visto che siamo ancora ai primi di Novembre è giusto anche tirare le somme.
Se da una parte sento entusiasmanti commenti su #Terrifier3 e #Smile2 a cui mi unisco volentieri, dall'altro voglio portare alla vostra attenzione due #film #horror da NON vedere. Brutti? Senza pathos? Senza effetti speciali? Non solo. Più semplicemente li definirei uno spreco di tempo e denaro.
Il primo è Gretel & Hansel, film del 2020 diretto da Oz Perkins, che si basa sua una rivisitazione horror della favola dei Fratelli Grimm. Vi dirò, avevo grandi aspettative: già la favola di per sé è terrificante visti i vizi culinari della strega protagonista, era ovvio quindi che mi aspettassi qualcosa di spaventoso, qualcosa horror.
Interessante da un punto di vista degli interpreti (Gretel è interpretata da Sophia Lillis già vista in IT e in I Am Not Okay Whit This mentre la strega è interpretata da Alice Krige, vedi Star Trek, Silent Hill, Momenti di Gloria etc..) e della regia dove l'apertura al film è spettacolare sia dal punto di vista dell'ambientazione (perfettamente in linea con la fiaba) che dal punto di vista delle inquadrature. Il racconto, un pò compassato, accompagna lo spettatore fino al punto tanto atteso: la casetta della strega, che no, non è di marzapane ma sembra più uscita da un catalogo “dark Ikea”. Ma l'effetto no disturba. Da quell'esatto momento ho atteso che il film entrasse nel punto massimo di terrore ed invece... Invece in poco tempo sono passata dal gustarmi un folk horror a trangugiare una fiaba rivisitata priva di ritmo, dove il grande potenziale è stato sprecato per far posto ad una storia commerciale dove Gretel lotta per affermare se stessa (come donna), ed Hansel bhè, lui sembra il “più uno” delle sorella, piuttosto che un vero e proprio personaggio.
Tutto si riduce in una metafora femminista, che per carità, per quanto mi riguarda Woman Power Always, ma che con l'horror ci sta poco e niente. L'eroine femminili sono un must have nel genere, e sono già di per sé un simbolo di resilienza, sacrificio e coraggio, ma Perkins ha deciso di centrare totalmente il film nell'affermazione femminile della protagonista lasciando un magro contorno gotico folkloristico che può appartenere vagamente ad un film horror.
Voto: 🍿🍿 2/5
Il secondo film che vi sconsiglio è Il Sacro Male pellicola del 2021 basato sul libro Shrine di James Herbert e riproposto cinematograficamente da Evan Spiliotopoulos. Premetto che io adoro il genere horror soprannaturale / satanico e che in ogni film trovo sempre qualcosa che porta il mio giudizio alla sufficienza, ma in questo caso...
Quindi. Da dove iniziamo? Dalla storia: un giornalista, dopo essere caduto in disgrazia, cerca articoli sensazionali per tornare sulla cresta dell'onda e quale miglior scoop di un apparizione mariana soprattutto se la “veggente” è una ragazza sordomuta che improvvisamente guarisce e si fa profetessa della Vergine Maria portando a compimento altrettante guarigioni? L'idea sembra buona ma le prime crepe di questo film iniziano già ed essere evidenti dopo i primi venti minuti di visione: lo spettatore sarà già in grado di scorgere l'intera trama, arricchita solamente da alcune spiegazioni che ne danno un definitivo senso lasciando il pathos in qualche cassetto nonostante un discreto numero di omicidi da parte della solita entità (che detto tra noi di terrificante non ha niente, nemmeno quando si manifesta totalmente).
Il ritmo nonostante sia sufficientemente buono viene del tutto ammazzato dal grande numero di banalità e cliché. Il finale è scontato semplicemente perché anticipato a più riprese durante il film grazie ad un'entità che da costanti indizi su come combatterla. La buona spettacolarità e gli accettabili effetti speciali non riescono a compensare una storia che non decolla non per l'idea che ci sta alla base quanto per uno svolgimento scontato.
Voto: 🍿 1/5