Le Manoir du Diable

Hellhole, dove il vero protagonista è la debolezza umana

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Un pò #thriller un pò exorcism-movie, HellHole (2022) rappresenta secondo me la categoria del “non me lo aspettavo”. Ovviamente nessun spoiler ma qualche cenno alla trama è giusto farlo (giusto per farvi capire quanto questo #filmhorror sia all'apparenza comune).

Siamo alla fine degli anni 80, presumibilmente in Polonia, dove un giovane miliziano si infiltra in un monastero isolato dal mondo. Qui i monaci gestiscono una clinica per indemoniati e posseduti chiamata sapientemente “Sanatorio”. Motivo dell'investigazione: la scomparsa di 8 donne ed una soffiata arrivata alle autorità. Fingendosi un ecclesiastico, desideroso di imparare la sacra arte dell' #esorcismo, inizia la sua investigazione.

Semplice. Lineare. Forse anche un pò scontato. Chi di voi non ha già pensato “sicuramente entra da scettico ed esce credente se non pure esorcista”. Bhè io almeno, leggendo la trama, l'ho pensato.

Il #film scorre e di scene particolarmente paurose non se ne vedono, piuttosto la sensazione è di continua “stranezza”. Strano quello che mangiano, strano quello che dicono, strano come si comportano, si insomma strano e malsano grazie anche ad un'ambientazione umida, viscida e sporca. Tutto rimane in questo limbo sudicio e scomodo finché il protagonista, che poi in verità non lo è, viene scoperto.

Da qui inizia la parte più “succosa” del film dove si delimita il confine tra santo e demonico, tra umano e soprannaturale. Prende piede il vero protagonista del film che non è altro la debolezza umana intesa nei suoi peccati: desiderio di potere, tradimento, manipolazione. Ma in tutto questo, e vero punto di forza del film, è la genuinità delle reazioni ai fatti che susseguono. HellHole compie quindi la sua trasformazione da comune thriller-horror a film paradossale e grottesco mettendo “sotto-sopra” le nostre convinzioni su come dovrebbe andare, su come dovrebbe finire.

Aspettatevi un film privo di effetti speciali ma dalle forti connotazioni raccapriccianti, crude ed ovviamente demoniache coadiuviate anche da un perfetto dosaggio di musiche e rumori sinistri.

Lo potete trovare attualmente su #Netflix.

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Non neghiamolo, sarà sicuramente il titolo più atteso per millenials e boomers: dopo 35 anni dal primo film, Beetlejuice è pronto a tornare con un sequel a dir poco spettrale. Certo dovremo attendere settembre 2024 per vedere il sequel di Beetlejuice ma il titolo sta già canalizzando (giusto per rimanere in tema) l'attenzione degli amanti del “soft-horror”.

Il cast confermato vedrà Micheal Keaton vestire nuovamente i panni dello spiritello bio esorcista, cosi come riprenderà il suo ruolo Winona Ryder e Catherine O'Hara mentre tra le new entry troveremo Jenna Ortega (la Mercoledì di Netflix), Justin Theroux, Monica Bellucci e Willem Dafoe.

Le riprese sono finite un mesetto fa ed i rumors assicurano che Tim Burton sarà pronto a “bissare” il successo del primo capitolo ( 74 milioni di incasso a fronte di un budget di 15milioni e premio oscar per il miglior trucco ed.1989 ). Il titolo sarà sempre ambientato nella vecchia dimora dei coniugi Maitland ma 30 anni dopo il primo capitolo: la “vita” è andata avanti per tutti anche per il bio-esorcista che nel mentre si è pure sposato.

Per ora solo poche indiscrezioni ed anche il cast centellina dichiarazioni e foto, ma c'è comunque una chicca per gli amanti del Team Tim Burton ovvero la rinnovata collaborazione con Danny Elfman che comporrà le musiche del sequel.

Ora ci tocca solo che aspettare...

sala d'attesa

#horror #film

Appena finito di vedere Sorella Morte (o Hermana Muerte) di Paco Plaza su Netflix.

Un horror vintage, ma stramaledettamente attuale!

Non aspettatevi quindi effetti speciali, mostri terrificanti, luciferi vari. Qui l'horror, la tensione, l'ansia, è data tutta dalla storia e dal suo contesto: bianche ed innocenti suore dentro un austero convento/scuola pieno di croci enormi, nell'anno domini 1949. Per il resto sedie che si spostano da sole, teli che strangolano, biglie animate, mani mozzate di santi e qualche sussurro qua e là fanno il resto.

Certo non aspettatevi ritmi serrati, è più un'horror story che mira a creare un contesto per poi dare il meglio di se negli ultimi 20 minuti, ma non posso dire di essermi annoiata, un pò perché il protagonista è tutto da capire ed un pò perché attendi il mostro..ma il mostro non arriva, almeno non quello che ti aspetti.

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Rimangono alcune domande, alcuni “buchi”, a fine film, ma che film horror sarebbe se non ci fossero alcuni “perché” in sospeso?

Totalmente all'opposto dalla collega The Nun (Conjuring Universe), Sorella Morte sembra più un film d'autore che vuole mettere a nudo ipocrisia, desiderio e paura per dare allo spettatore quel senso di giustizia divina che non sempre è presente nei film horror.

E' stata una sorpresa? Si, grazie soprattutto ad un finale inatteso e al collegamento con il suo sequel, Veronica (Paco Plaza, 2017). Lo definirei un horror semplice ma ben costruito. 3,5/5


#netflix #filmhorror #horror #sorellamorte #film