Leggende del rock Leggende e miti nella musica rock ce ne sono in quantità industriali e sfatate oppure no queste leggende continuano a perdurare nel tempo come se fossero verità assolute. C’è qualcosa però che non torna in queste leggende e Liberamente News è andata ad esplorare in profondità quelle fake news che poi forse non sono nemmeno cosi fake. Partiamo dal presupposto che è la morte è il tema su cui si fondano la maggior parte delle storie inverosimili del rock. Probabilmente perché ci permettono di credere che quella storia straordinaria non sia finita, che quell’esistenza mitica non possa dirsi interrotta per sempre. Un esempio su tutte è la leggenda di Elvis Presley nata per addolcire lo strazio di quel 16 agosto 1977, in cui il cadavere del re del rock’n’roll fu trovato nella sua tenuta, Graceland. La teoria più accreditata è quella che abbia inscenato la propria morte per diventare definitivamente un agente della DEA. The King aveva persino il badge del dipartimento, regalatogli dal presidente Nixon, e amava indossare le uniformi. La storia è talmente diffusa che Netflix ha deciso di realizzarne la serie animata Agent Elvis, doppiata tra gli altri dalla compianta figlia Priscilla e da Matthew McConaughey. L’alternativa un po’ meno macchinosa è che il cantante sia semplicemente fuggito dall’inferno della fama e dei riflettori, utilizzando l’identità di Jon Burrows, un misterioso personaggio partito da Memphis per l’Argentina proprio pochi giorni dopo la morte di Elvis. C’è poi chi sostiene che il re del rock sia rimasto nascosto per decenni nella sua Graceland, o ancora che sia diventato un predicatore di nome Bob Joyce, o infine che sia tornato a dedicarsi al primo mestiere: il camionista. Fate attenzione a chi è alla guida quando li superate in autostrada. Anche su Jim Morrison si sprecano le congetture. Trovato cadavere nella vasca da bagno della sua casa di Parigi il 3 luglio del 1971, si dice che il cantante dei Doors abbia in realtà perso i sensi in un locale di nome Rock’n’roll Circus, a causa di un mix di alcol ed eroina. Qualcuno lo avrebbe poi messo un taxi e buttato nella vasca piena di acqua gelida nella speranza (ormai vana) che si riprendesse dall’overdose. Negli anni non sono mancati avvistamenti e presunti indizi sulla possibilità che il Re Lucertola sia ancora vivo, nascosto dietro un ombrellino da cocktail su un’isola delle Seychelles. Alcune bizzarre teorie su precisi momenti della vita delle star del rock sono in bilico tra leggende e storia vera, soprattutto se contestualizzate tra le abitudini di certi personaggi. Non ha stupito più di tanto, per esempio, la dichiarazione che Keith Richards ha rilasciato anni fa alla rivista britannica NME: “La cosa più strana che ho sniffato? Le ceneri di mio padre”. Da quanto ricostruito, il chitarrista dei Rolling Stones avrebbe preferito far sparire i resti nel suo naso, piuttosto che toglierle di mezzo con l’aspirapolvere: un gesto a suo dire indegno e irrispettoso. La versione edulcorata è invece che spargendo le ceneri nel giardino di casa, Keith abbia respirato involontariamente alcuni granelli: un gesto molto meno rock’n’roll ma anche un filo meno macabro. E chi non ricorda l’affaire pipistrello quando si parla di Ozzy Osbourne Il 20 gennaio 1982 a Des Moines, durante il tour di Diary of a Madman, un ragazzino della zona lancia sul palco il cadavere di un volatile notturno, che cade rovinosamente sul palco. Il cantante dei Black Sabbath lo raccoglie e, convinto che si trattasse di un giocattolo di gomma, gli stacca con un morso la testa per poi sputarla a pochi metri nello stupore generale. Per anni è infatti circolata la voce che il malcapitato pipistrello fosse in realtà vivo quando precipitò on stage, e che ancora battesse le ali quando Ozzy decise di decapitarlo. In alcune versioni pare addirittura che l’animale avrebbe ricambiato il morso. In ogni caso al Re delle Tenebre un’antitetanica non gliela levò nessuno. In The Air Tonight grande pezzo di Phil Collins sul quale aleggia una leggenda che narra che il testo avrebbe per protagonista lo stesso ex Genesis, che dopo aver visto un uomo tentare di affogarne un altro lo avrebbe riconosciuto anni dopo tra la folla di un suo concerto. A quel punto – con tanto di riflettori puntati sul presunto killer – avrebbe intonato le celeberrime frasi: “Well, if you told me you were drowning, I would not lend a hand. I’ve seen your face before my friend, but I don’t know if you know who I am. Well, I was there and I saw what you did, I saw it with my own two eyes”. Tradotto: “Beh, se mi dicessi che stai annegando, non ti darei una mano. Ho visto la tua faccia prima del mio amico, ma non so se sai chi sono. Ebbene, ero lì e ho visto quello che hai fatto, l’ho visto con i miei occhi.” A nulla è valsa la smentita dello stesso Phil, che ha più volte dichiarato di essersi ispirato alla fine del suo matrimonio: la leggenda in questo caso era troppo più inquietante della realtà.

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