Podcast è bello In Italia gli ascoltatori abituali di podcast sono in continuo aumento. Nel 2022 hanno toccato quota 11,1 milioni pari al 36% degli utenti Internet tra i 16 ed i 60 anni. Questo è un dato confortante che rivoluzione il mondo dell’ascolto di contenuti audio nella rete ed è anche un dato ulteriormente confortante per quanto riguarda l’enorme parco-audio a disposizione di tutti gli utenti. Nel 2005 il termine “podcasting” è stato eletta come parola dell’anno nel dizionario statunitense New Oxford ma lo sappiamo tutti che in America le cose arrivano prima che in Europa e in Italia ancora dopo purtroppo. Facciamo un passo indietro. Ad un certo punto nel secolo scorso, molti erano convinti che la televisione avrebbe ucciso la radio (e non solo i The Buggles, autori della mitica “Video killed the radio stars”) ma evidentemente non è andata così: ogni giorno la radio viene ascoltata da più di 33 milioni di italiani, rivela il TER. Del resto ascoltare la radio è più comodo, versatile, piacevole: possiamo farlo mentre guidiamo, stiriamo, corriamo al parco e così via. La stessa cosa sta accadendo in rete dove possiamo ascoltare una trasmissione podcast ovunque andiamo e in qualsiasi orario del giorno e ascoltare è importante, il saper ascoltare bene un audiolibro piuttosto che un programma a puntate per il nostro cervello è assai importante perché crea risposte fisiologiche piu’ forti e frequenze cardiache piu’ elevate. Quindi ascoltare un podcast fa benissimo alla salute mentale. Ascoltare è molto piu’ coinvolgente che guardare: motivo in piu’ quando leggiamo un libro ed il suo contenuto ci arricchisce molto di piu’ che una trasposizione cinematografica stessa. l podcast è una trasmissione “radio” diffusa via Internet, scaricabile e archiviabile in un lettore MP3 o sullo smartphone. Ma podcast cosa significa in inglese letteralmente? L’origine della parola si deve a Ben Hammersley, giornalista BBC, che nel 2004 scrisse un articolo per the Guardian intitolato “Audible revolution” sul nuovo fenomeno dei file audio in formato MP3, coniando, appunto, il termine podcast. Letteralmente podcast sta per “Personal Option Digital Casting” e deriva dall’unione “iPod” (il leggendario lettore multimediale di Apple) con “Broadcast”, vale a dire la trasmissione di informazioni a un insieme di riceventi non prestabilito. Qual è, quindi, la differenza tra podcasting e streaming? Nel primo caso la fruizione è libera, asincrona, nel secondo la trasmissione è “live”, in tempo reale. Detto in parole povere, i podcast sono episodi audio caricati online che possono essere ascoltati grazie un client. Il software riceve automaticamente le nuove puntate. Come? Il vettore su cui queste viaggiano e vengono distribuiti i contenuti audio è un feed RSS, come per i siti Web. L’utente si “abbona” a un podcast e riceve automaticamente le nuove puntate, che può decidere di scaricare automaticamente oppure ascoltarle direttamente dal browser del proprio Pc o smartphone. Podcast è bello e chi vi scrive è un “divoratore” di podcast per tre buoni motivi: il primo perché posso ascoltare il podcast in tutti quei momenti nei quali non devo concentrarmi particolarmente. Il secondo motivo è apprendere perché ascoltando podcast si scoprono tantissime cose interessanti e terzo motivo l’ispirazione. Sentire storie, teorie, tecniche, strategie, aneddoti, storie di successo, o anche molto semplicemente il modo di ragionare di persone molto in gamba è uno stimolo importante, ti apre la mente, ti tiene sempre aggiornato e stai bene.

Leggete: Liberamente News cliccando qui sotto. https://liberamente.news

Massy ©