La classificazione sessuale dell'USB

Il logo di USB.

In questo articolo scientifico analizzerò ciò che concerne il lato sessuale dell'USB (Universal Serial Bus). Un argomento che non ho visto nessuno trattare su Internet, e di cui ritengo sia necessario approfondire.

Cosa sarebbe la classificazione sessuale?

Nello standard (USB), così come per maggior parte degli standard elettrici ed elettronici, porte e connettori si possono distinguere in due categorie principali, che determinano se è possibile collegare gli elementi tra loro: maschio o femmina. Tale categorizzazione è utilizzata, per quanto si conosce, da quando connettori e porte esistono in generale.

Non è chiaro, ma tale categorizzazione pare sia derivata dalla categorizzazione sessuale di varie specie animali presenti sulla Terra, tra cui l'uomo stesso. Come per la specie appena menzionata, infatti, l'idea per porte e connettori è che gli esemplari maschi abbiano una sporgenza, capace di inserirsi in una cavità che invece è l'esemplare femminile ad avere.

Un esempio generale

Se si prende, per esempio, una porta di corrente alternata italiana e un cavo con il connettore corrispondente, si osserva che la presa femminile ha solo buchi, e il connettore maschile ha solo delle protuberanze. Le due parti combaciano perfettamente.

Una prolunga di corrente italiana. Nella foto si vede connettore maschio e porta femmina.

L'USB differisce leggermente nella pratica

Nell'USB-A in genere, a primo impatto sembra che semplicemente una sporgenza si inserisca in una cavità, e che tutto funzioni come da copione. Se ci si ferma un attimo a guardare bene porte e connettori però, si nota qualcosa di particolare: non solo il maschio si inserisce nella femmina, ma una parte della femmina si inserisce nel maschio! Ciò è ancora più evidente se si rimuovono da porta e connettore quelle parti della struttura che servono soltanto a garantire stabilità meccanica, e non sono strettamente necessarie ad avere una connessione funzionante: a quel punto, maschio e femmina sono praticamente uguali, se non per il fatto che il maschio ha dei pad (piatti, a livello col resto del connettore), e la femmina ha dei pin (sporgenti, che fanno contatto con i pad del maschio); anzi, per quest'ultima caratteristica, si potrebbe persino a dire che la vera femmina è ciò che fino ad ora è stato definito “maschio”, e viceversa.

Una prolunga USB-A. Nella foto sono specificati i sessi, e sono indicati i piccoli pin e pad di porta femmina e connettore maschio.

Se si osserva altre revisioni dello standard USB, come Mini/Micro USB-B, o USB-C, quello che fino ad ora abbiamo notato si conferma in modo ancora più prorompente. Ciò che è definito maschio fa più da cavità di quanto non lo faccia la cosiddetta femmina, che può essere anche assimilata ad una sola sporgenza senza nessuna cavità attorno, e che perfettamente si inserisce in cosa è stato fino ad ora chiamato maschio, che è praticamente un foro.

Una prolunga Mini USB-B e una USB-C. Nella foto sono specificati i sessi per connettori maschi e porte femmine.

Conclusione

Ritengo che negli anni si sia accumulata tanta tanta confusione su argomenti di questo tipo, e che coloro che hanno creato e continuano a sviluppare USB debbano fare chiarezza. Non si può dire molto altro sulla classificazione sessuale in sé. Molto probabilmente prenderò del tempo per scrivere anche una relazione riguardante la discriminazione che viene perpetrata nei confronti di porte e connettori USB a causa del loro sesso.

Grazie mille per la lettura!


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