Il secondo show della Rai che mi è piaciuto.

Per la seconda volta in un anno ho fatto esperienza di due prodotti rai che mi sono piaciuti, molto. Una pezza di Lundini e Io ero il Milanese. Il mio dubbio è che ho potuto vederli o ascoltarli, grazie al digitale. È una banalità, gigante, ma questa cosa che puoi creare arte e questa viene vista, da chi la vuole vedere, a prescindere dal palinsesto, è incredibile. È come se tutto questo genere di prodotti ci fossero anche prima, ma il grosso del pubblico rai fosse di vecchi, poco adatti a questo genere di cose, abituati a vedere lo stesso solito schifo conservatore.

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Lo stesso, a volte, lo applico alla vita. Quando scelgo di fare certe esperienze, e mi dico o convinco che queste scelte sono consapevoli. Tipo, l'altra sera ho deciso di paccare una cena elettorale del partito al quale sono iscritto. Ho deciso perché era molto tempo che volevo guardare un film, Dune, che volevo guardare da un sacco di tempo. Ci sono rimasto male, perché ho evitato una possibile occasione di incontro con altre persone, magari simpatiche. Sono stato pigro. E perché, sopratutto, Dune era un filmaccio. Villeneuve ha veramente sbagliato tutto. In special modo a fare un film che è una sorta di prologo ad un altro film che guarderò, ma insomma, se passa alla tv è meglio.

Però, quella scelta l'ho fatta perché sono tre quattro giorni che la mia ragazza non è a casa, è in viaggio. Sono tre quattro giorni che sono in bulimia da videogiochi, film, e adesso di scrittura. Visto in quest'ottica, la scelta di saltare il partito per un film, è stata vincente. Mi fa riflettere sull'impegno. Ho finalmente uno schermo di tipo televisivo, e ho deciso di impegnarmi nei confronti della mia cinefilia.

Ho iniziato rispolverando la Playstation. È da quando ero al Liceo che ogni volta che ho un attimo di libertà tiro fuori dei videogiochi. Ho sicuramente delle questioni irrisolte circa quello che potevo e non potevo fare, e i videogiochi erano un posto dove mi perdevo molto volentieri. Sono stato bocciato, i videogiochi mi sono stati impediti, sono cresciuto, non ho più avuto tempo. In definitiva, ogni volta credo che coi videogiochi tornerà quel tempo, per il quale ho una certa mancanza. Mi sono comprato (hei, sono un adulto, adesso!) il servizio con il quale potevo scaricare tutti i giochi che volevo, e, in modo abbastanza bulimico, Ci ho perso ben due serate. Ho dormito poco, e ogni ora di lavoro immaginavo sognante cosa sarebbe successo alla fine della giornata. Ogni tanto staccavo un po', e in pausa, andavo a controllare lo stato dello scaricamento dell'ultimo titolo. Ero stanco perché non avevo dormito per giocare ai videogiochi, ero stanco perché non vedevo l'ora che la giornata finisse. Ne ho trovato uno per il quale avrei speso veramente centinaia di euro. L'ho giocato quasi tutto, poi si è scaricato il controller.

Obbligato a finire il gioco, scartata la possibilità di fare sport, mi sono buttato su dei grandi film che non vedevo l'ora di vedere. Snowpiercer e Dune. Se il secondo era un filmaccio, l'ho già detto, il primo era un piccolo capolavoro. Mi ha preso, proprio per la sua grande differenza con un videogioco. Nel primo, vivi la storia. Sei costretto a eseguire tutti i passi della sceneggiatura, ambendo ad arrivare al finale composto da una serie di passi tutti uguali. I mostri da sconfiggere. I combattimenti, le scene di narrazione. Nel secondo caso, invece, arrivi alla fine della narrazione, i passi li devi compiere tu, ma, e qua c'è un grande ma, possono essere tutti completamente diversi. Ci sono i colpi di scena. C'è la sospensione dell'incredulità. È bellissimo.

Chiudo con la questione degli impegni. Non impegnarsi, fa schifo. Costringe a rimanere collegati alla realtà quotidiana, che diciamocelo, è banale. Peggio, non ho mai fatto particolare attenzione alla salute del mio corpo, ho spesso mal di schiena, dolori e dolorini. Impegnarsi, permette di evadere da questa cosa della quotidianità. Ecco, in questi giorni mi sono impegnato, tanto, per una cosa a cui tengo.

Ci sto un po' male per aver evitato la riunione con il partito. Ci sto un po' male perché senza la ragazza a casa la quotidianità è una grande scocciatura, (e anche qua, ci sto male perché mi incazzo quando lei dice che si annoia quando sta da sola).

Sto da dio perché ho ri-scoperto, quanto mi piace un aspetto della mia vita. La mia cinefilia.