Mestre è una Venezia che ce l'ha fatta.

Una foto scattata a Mestre

Visitavo ieri Mestre. Sono rimasto stupito da quanta differenza ci sia rispetto a Venezia. Mestre è più vitale, più rilassata e più attenta alla qualità della vita rispetto al blasonato centro storico.

Chiariamoci, poche cose fanno bene alla salute fisica e mentale come la possibilità di camminare tutti i giorni, l'assenza di ascensori, il buon cibo e il contatto continuo con la natura tipici di una vita in centro storico, ma l'enorme e gratuita ricchezza data dal possedere un appartamento affittabile ai turisti durante tutto l'anno, unita alla sfortunata suddivisione elettorale, alla cronica mancanza di spazio, hanno reso la città poco appetibile ai suoi abitanti, migrati quasi tutti in terraferma.

Non bastasse la scarsa comodità: nascere a Venezia è una vera e propria lotteria. Può capitarti di nascere in una bella casa (formalmente l'unico palazzo di Venezia è quello dogale) connessa direttamente con il canale, con il vaporino, con la stazione. Oppure ti può capitare di nascere in una casa angusta, umida, poco luminosa, che magari fa parte di quella sfortunata parte di centro che va sotto acqua. L'unicità di Venezia fa sì che il mercato immobiliare sia sempre sfavorevole ai suoi residenti. Chi nasce in una casa piccola non può sperare di traslocare in una casa più grande, se non a un prezzo sovradimensionato. Chi nasce in una casa grande non può sperare di mantenerla ad uso esclusivamente residenziale e se la vende, non mira a chi quel posto lo abiterà costantemente.

Motivi per vivere a Mestre

Mentre i problemi di Venezia crescono in modo esponenziale (lo spopolamento rende più difficile la residenzialità, ecc, ecc) spariscono sempre di più gli strumenti per una sua salvaguardia, e i Veneziani si trasferiscono a Mestre. (Pochi elettori, competizione internazionale, ecc..) Pur non essendo un comune autonomo, quello di Mestre è estremamente grazioso: si può utilizzare la bicicletta, sono immaginabili grandi spazi, la casa non viene ancora sommersa dalle maree. A Mestre non c'è il problema della monocoltura lavorativa (non quella turistica), non c'è il problema della casa, non c'è il problema delle maree.

Motivi per vivere a Venezia

Le maree sono il punto: lo diceva uno scrittore americano di cui non ricordo il nome (se qualcuno nella community di noblogo lo potesse scrivere nel reader sarei molto grato) il punto del cambiamento climatico, è che oramai non è più rimediabile. L'unica cosa che possiamo fare, quindi, è quella di cercare il più possibile la salvaguardia di quegli oggetti che ci permettono di sopravvivergli. Se chiudono la biblioteca locale, il quartiere perde uno spazio di aggregazione e di cultura, quindi diventa meno resiliente alla catastrofe.

A Venezia il cambiamento climatico è reale, impatta grandemente la vita di tutti i giorni, sia di chi affitta le case da Mestre, sia di chi ci vive. Viverci significa accettare la contraddizione, stiamo andando nella merda, in un luogo che diventerà sempre più piccolo, un luogo dove le differenze sociali saranno sempre meno emendabili, ma non vogliamo mettere nei piani una migrazione. Perché migrare è orribile, ammettiamolo. Chi vive a Venezia e cerca di renderla un posto migliore, accetta di sperimentare la vita del futuro.

W mestre?