Raga, oggi ho visto per la prima volta un terapeuta

Ci siamo dati del lei, ho voluto mantenere una certa distanza, ma è pazzesco. Una persona che sa in modo preciso come muovere tutte le corde dello spirito per far uscire emozioni, e anche gioia.

Scrivo in realtà perché ho una voglia matta di imparare a scrivere. Credo che se per 50 giorni riesco, allora forse supererò la difficoltà di considerare quello che scrivo una porcheria. Magari smetterò l'anonimato.

Una foto che non è una foto Una foto che non è una foto

Ad ogni modo, entro, arrivo in ritardo. Mi chiede come mai sono la, mette davanti a tutto il fatto che non avrà tempo nell'immediato, prima deve finire con altri pazienti. Che se vogliamo fare insieme, allora bisogna aspettare settembre. A me va benissimo, contropropongo ottobre.

Mi ero preparato anche quello che gli o le avrei detto. Scopro che penso e ripenso a delle cose. E quando ci penso, ci rimango male. Soffro. Queste cose sono un po' banali. Mio papà che cammina come un vecchio (ha ormai una certa età). Lo stesso per mio zio, o mia nonna. Foto del passato che mi mettono tristezza. Perché in fondo mi scoccia che le cose cambino. Sono affezionato a questo genere di cose. Ma non riesco a fermare il tempo. Averle dette alla mia ragazza, mi ha aiutato a sfogarmi. La cosa che non sopportavo era aver pensato di andare in terapia e non esserci ancora andato. Una cosa che mi ha dato moltissimo fastidio è stata la proposta di pagare fuori fattura 70, in fattura 90.

E niente, facevo tutto lo schivo ed il restio e lui è riuscito a farmi piangere. Vecchia volpe ciucciasoldi.

Però penso, se c'è la possibilità di stare meglio. Se c'è il dubbio che questa cosa se non l'affronto, non potrò che stare peggio. Ecco, se c'è questo dubbio, vale davvero la pena non andare? E poi è bello scoprirsi fragili. Tutti abbiamo qualcosa che ci rende tali, quindi tanto vale accettarlo e non aggiungere alla fragilità il fastidio dato dalla non accettazione di questo.

Cioè, magari mi viene in mente che questa mia paura sia così identificativa di me. Nelle relazioni, nelle attività (la cosa bella di fare l'informatico è che puoi passare letteralmente ore davanti allo schermo e non incontrare altri, non invecchiano mai gli informatici).

Caro me del futuro, tra cinquanta giorni avrai perso la paura di scrivere male. E sarai un passo più vicino ad un percorso di liberazione della propria psiche.