Il libro “Ecologia digitale” e una raccolta di ventidue articoli su come le varie forme di rivoluzione digitale impattano su clima, ambiente, lavoratori e società, nonché sugli strumenti per creare un “digitale sostenibile”. Il Fediverso viene descritto come un ambiente alternativo ai colossi social e alle loro distorsioni. A questo proposito, uno dei contributi nel libro riguarda le responsabilità sociali di Facebook in quanto “monetizzatore di odio”. Nel marzo 2018, un gruppo di osservatori dell'ONU per i diritti umani ha affermato che Fb è stato uno strumento utile per la diffusione dell'odio nei confronti della minoranza musulmana Rohingya, creando un clima di tensione che ha condotto al loro genocidio. Il lassismo di Fb nei confronti degli haters non è giustificabile con le logiche del profitto. Il potere che i principali social hanno acquisito non è purtroppo controbilanciato dal loro senso di responsabilità. Altri capitoli del libro sono dedicate alle tante associazioni che utilizzano i mezzi digitali per promuovere l'educazione, la partecipazione politica, la coesione sociale, ecc, segni di una grande vitalità, ben oltre le principali firm del web. C'è molto impegno anche sul fronte dell'hardware, per promuove il riuso e il diritto alla riparazione di tutti i device elettronici che utilizziamo e che, spesso, siamo costretti a buttare per assecondare le logiche del consumismo. I responsabili potici dei vari paesi dovrebbero prestare maggior attenzione a queste istanze “dal basso”, rispetto alla deferenza, anche fiscale, che mostrano verso i colossi GAFAM.