μετανοειτε

GesùeCristo

#riflessione su #VitoMancuso dopo la pubblicazione del suo testo #GesùeCristo

Dopo aver visto due interviste a Mancuso sul suo libro, e averne iniziato la lettura, riflettendo sul modo in cui Mancuso intende il rapporto tra Gesù e Cristo, mi sembra sia importante osservare che le entità non sono separate. Se da una parte riconosco che le scritture possono indicare che la missione di Gesù, per come si auto-percepiva, era quella di “riunire le pecorelle disperse della casa di Israele”, dall'altra mi sembra che il modo in cui voleva avesse in sé qualcosa di fuori dall'ordinario.

A mio avviso la chiamata all'avvento del Regno non serviva solo ad avvisare che stava per arrivare il Giudizio (questa mi pare sia la tesi di Vito Mancuso), ma prima ancora aveva lo scopo di condurre le persone in una nuova vita già nel qui e ora (non nel futuro prossimo). Una nuova vita che Gesù stava già vivendo, e che quindi era già presente nel mondo al suo tempo. Più specificatamente, Gesù voleva portarli in una nuova dimensione dello Spirito, quella del Regno appunto, dove i rapporti di forza materiale venivano annullati, e la realtà, la vita vissuta, veniva vista con occhi nuovi, non quelli della società, ma quelli in cui Dio era già regnante, guida e giudice tra i Suoi figli, tra coloro che erano già entrati nella Sua corte morendo alla loro vecchia vita, al loro vecchio modo di intendere il mondo e alle forze che lo sostenevano.

Questo aspetto dell'annuncio evangelico viene esplicitato nel Nuovo Testamento in in due momenti specifici: quando Gesù parla a Nicodemo di Rinascere dall'alto Gv 3,1:8, e nell'invito del vangelo a “convertirsi” (Mc 1,15), che rende il greco mετανοεῖτε (metanoeite), cambiate la vostra mente.

Un altro punto dove parla di questa metanoia è, mi pare, Mc 16, 15-16: > Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato

La mia interpretazione di questo passo è: andate, proponete la conversione, l'abbandono della mentalità del mondo per accogliere quella del Regno. Chi accetterà il vostro messaggio, cioè la nuova mentalità proposta da Gesù, sarà battezzato dalla venuta dello Spirito Santo, e dunque sarà salvo. Ma invece chi non crederà sarà condannato a rimanere in cattività, rinchiuso nella sua vita mortale, terrena.

[!question] Questione Come riproporre in vangelo in forma ragionevole? Come dimostrare alle persone di oggi, materialiste, disilluse, diffidenti, che la proposta di Gesù è attuale e tutt'altro che superata? Mi sembra che ci siano in modi, anche se c'è da studiare. Per esempio rivedere la verità del vangelo alla luce delle conoscenze attuali. Rispiegarla. Ad esempio paradiso e inferno possono essere viste non tanto come realtà che sperimenteremo in futuro, ma realtà che possiamo sperimentare, anzi, sperimentiamo nella nostra vita. Realtà che non sono sperimentabili da tutti per il fatto che molti vivono in maniera inconsapevole, stanno male, magari cercano di trovare dei lenitivi che non toccano la causa spirituale del malessere. Certi stati paradisiaci possiamo averli sperimentati tutti, molti di noi. Mentre nella vita terrena (quella che viviamo fino al momento della morte fisica) paradisi e inferni generalmente si alternano, e possiamo anche dimenticarcene, quando saremo nell'aldilà il tono generale del nostro spirito sarà forse* stabile. Quindi l'unica maniera in cui siamo sicuri che andremo in paradiso, sarebbe vivere un autentico paradiso in questa vita. Ho scritto autentico perché la strategia di costruirsi “paradisi artificiali” che ottundono l'anima per dimenticare il dolore ovviamente non funzionerà dopo la nostra morte.

Le parabole, in particolare, servono in genere a Gesù per mostrare come è fatto il Regno, per mezzo di metafore, che servono appunto da modelli secondo i quali conformare la propria mente per trasformarla nella mente nuova.

Quindi il Regno di Dio viene quando un certo numero di persone accoglie il messaggio del Regno, e supera la mentalità del mondo per accoglierlo. Bisogna diventare “folli di Dio” per essere salvi.

Quindi non credo che la speranza di Gesù fosse stata delusa nella sua morte, perché questo messaggio del Regno era già stato reso lievito per la società, come dimostra il successivo sviluppo del cristianesimo, che ha rivestito la parola di Gesù di altri concetti per metterla a disposizione di tutto il mondo.

  • questo possiamo dirlo se accettiamo che dopo la morte avvenga un giudizio definitivo, valido una volta per tutte