il sasso nello stagno di An Gre
collaborativo di poesia, arte e dintorni a cura di Angela Greco
D'un trasognato dove (100 poesie scelte) di Felice Serino letto da Angela Greco
di Angela Greco
Felice Serino poesia-
D'un trasognato dove è la nuova silloge poetica di Felice Serino, realizzata in collaborazione con l'Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano; cento poesie scelte nell'ambito di una vasta produzione sensibile ai temi dal sociale allo spirituale, sempre esternata con caratteristica gentilezza e partecipazione. La scrittura poetica di Felice Serino è breve, incisiva, toccante, colta e colma di richiami a quella sfera dell'esistenza da cui tutti proveniamo e a cui tutti torneremo. La forte spiritualità dell'autore è un balsamo per il lettore, che anche in questa scelta di testi, può incontrare se stesso e l'altro da sé in versi sintetici, dotati di forza e passione, particolarmente efficaci in relazione alla generazione poetica di chi li sta affidando alla carta.
Il testo assomiglia ad un cielo serale (e credo non a caso la copertina) punteggiato da stelle – cento – tutte volte all'attesa e alla metaforica vista del giorno, della maggior luce, di quella nuova prospettiva a cui lo stesso autore anela e che può essere intesa come un'armonia cosmica in cui ciascuno finalmente sarà in grado di comprendere quello che in questa vita gli è precluso. Felice si interroga ed interroga in questi versi, scuote la tranquillità, ricorda, condivide e soprattutto spera, percorrendo una strada a cui il lettore è invitato, fornendo finanche le domande necessarie per incamminarsi su questa via. E la poesia è il mezzo per seguire questo itinerario introspettivo.
L'ultima parte del testo, quella che raccoglie poesie dedicate, fa battere il cuore con tono maggiore, riconsegnando il lettore alla storia e alla società attuali; nelle ultime pagine la voce dell'autore si rivolge ai vari destinatari con tutta l'umanità dei suoi anni vissuti, affiancando figure di santi e di giovani, che hanno lasciato fortissimi insegnamenti, quasi a voler idealmente segnare gli estremi entro cui includere tutta la vita stessa dell'uomo, dal punto di partenza alla meta finale. [Angela Greco]
Poesie tratte da D'un trasognato dove di Felice Serino
Altra veste
un vedermi lontano
io che vesto parole
di carne
alfabeti di sangue
da me lontanissimo
ché ad altra
sembianza anelo
per voli su mondi
ultraterreni
§
Cielo indaco
confondersi del sangue con l'indaco
cielo della memoria dove l'altro-
di-te preesiste – sogno
infinito di un atto d'amore
§
Senza titolo
al di fuori di me –
io stesso luogo-non-luogo –
mi espando
di cerchi concentrici è il lago
del mio spirito: sasso gettato
dal capriccio della musa
fremito d'acque e stelle
§
Alta Engadina
diario [mentre “mi” scrivo spiando
il mondo da qui tra terra e cielo]
è il caso di dire
un bianco
da ferire gli occhi
la parete del
ghiacciaio
riflettente una luce
quasi
ultraterrena
a bucare la notte
-mentre qui
mi scrivo
§
In divenire
appoggiato alla spalliera
d'aria del divenire
tu –
arcoteso
futuro anteriore o
tempo che ti mastica
sangue del pendolo
§
Un appiglio
giorni sui precipizi
vivendo
in braccio a capricci del vento
…un appiglio sarebbe il cielo
a rinascere
in echi d'inchiostro?
§
Sospensione
un camminare nella morte dicevi
come su vetri non conti le ferite
aspettare di nascere uscire
da una vita-a-rovescio
riconoscersi enigma dicevi
di un Eterno nel suo pensarsi
*
Felice Serino è nato a Pozzuoli nel 1941. Autodidatta. Vive a Torino. Copiosa e interessante la sua produzione letteraria (raccolte di poesia: da Il dio-boomerang del 1978 a La luce grida del 2013); ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e di lui si sono interessati autorevoli critici. E' stato tradotto in sette lingue. Intensa e prolifica la sua attività redazionale visibile anche on-line. Scrive su vari blog. (dal testo)
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