. COSA RESTERA'
siamo mistero a noi stessi cosa resterà quando dopo di noi sarà a sopravvivere finanche l'albero vetusto del giardino di fronte e le suppellettili e i cari libri
la tua la mia storia scritta sull'acqua
(2010)
Che poesia intensa e delicata. Cosa resterà evoca il senso di impermanenza e la fragilità della memoria umana. Il contrasto tra ciò che sopravvive — l’albero vetusto, gli oggetti, i libri — e ciò che svanisce — la storia personale, “scritta sull’acqua” — è struggente.
Alcuni spunti di riflessione: – “Siamo mistero a noi stessi” apre con una verità profonda: l’identità è sfuggente, persino per chi la vive. – “Scritta sull’acqua” è una metafora potente: ciò che è scritto sull’acqua non può durare, non può essere conservato. È il destino di molte storie intime, che non lasciano traccia.
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