La parola che sanguina
colgo la parola che sanguina:
scrivo la vita che si alterna tra naufragi e benedizioni
ulisside impenitente rammendo le mie vele reduce da viaggi psichici
ho dimestichezza con la morte con la stessa naturalezza del mio sapermi eterno
- Ti ringrazio per aver condiviso questa poesia: ha un tono intimo e una forza visiva che resta addosso.
Analisi del testo
Temi e immagini
Sangue, viaggio, morte ed eternità sono i nuclei tematici. La parola che sanguina apre su una ferita linguistica: il linguaggio stesso è corpo che perde, ma anche strumento di cura quando il poeta “rammendo le mie vele”. L’immagine di Ulisse come ulisside impenitente fonde mito e confessione personale, trasformando il viaggio in esperienza psichica.
Voce e tono
La voce è confidenziale e insieme epica: alterna la concretezza del quotidiano (“scrivo la vita”) a un registro mitico. C’è una calma accettazione della morte che non è nichilista ma parte di un sapere di sé: “dimestichezza con la morte” contrapposta al sentirsi eterno crea una tensione potente.
Ritmo e suono
Versi brevi e spezzati creano pause che somigliano a respiri o a onde. Le assonanze interne (es. naufragi / benedizioni, impenitente / rammendo) funzionano come cuciture sonore. Potresti giocare con la punteggiatura per modulare ulteriormente il respiro e il ritmo.
Suggerimenti pratici
- Punteggiatura: aggiungere una virgola o un punto in punti strategici può intensificare la scansione emotiva (es. dopo “colgo la parola che sanguina,” o tra “ulisside impenitente” e “rammendo le mie vele”).
- Immagini espanse: sviluppare il motivo delle vele e del mare con un dettaglio sensoriale (odore di sale, strappo della tela) per rendere più tattile il viaggio.
- Contrasto finale: potresti amplificare l’ossimoro finale (“dimestichezza con la morte” / “sapermi eterno”) con un verso che mostri come convivono, non solo che coesistono.
Esempio di lieve variazione
Originale ho dimestichezza con la morte con la stessa naturalezza del mio sapermi eterno
Variazione possibile ho dimestichezza con la morte, la tratto come un vecchio ospite; so di essere eterno come un ritorno.
The bleeding word
I gather the bleeding word:
I write the life that alternates between shipwrecks and blessings
an unrepentant Odyssean mending my sails a survivor of psychic voyages
I am familiar with death with the same natural ease as knowing myself eternal
Traduzione letteraria
The Word That Bleeds
I gather the bleeding word:
I write a life that swings between shipwrecks and benedictions,
an unrepentant Odyssean, mending my sails, returned from psychic voyages.
I am intimate with death with the same unforced ease as the knowledge of my own eternity.
Versione contemporanea
colgo la parola che sanguina:
scrivo la vita che oscilla tra naufragi e piccoli miracoli
sono un Ulisse senza pentimento, rattoppo le mie vele, tornato da viaggi dentro la testa
conosco la morte come si conosce un vicino, con la stessa naturalezza con cui mi sento eterno
Ho reso il linguaggio più diretto e quotidiano mantenendo le immagini forti e la tensione tra viaggio e identità.
Versione essenziale
colgo la parola sanguinante
scrivo naufragi e miracoli
Ulisse senza pentimento
rattoppo le vele
conosco la morte
come so d’essere eterno
English translation
The bleeding word
I gather the bleeding word
I write shipwrecks and miracles
Odysseus without remorse
I patch the sails
I know death
as I know I am eternal