A RISALIRE VORTICI
(a cura di Luca Rossi)
a specchio di cielo
cuore
a risalire vortici
di vita dispersa
(d'ore
ubriache)
vorresti tuffarti
nell'azzurro fonderti
con la luce
[da Fuoco dipinto – 2002, edizione dell'Autore]
*
C'è un tempo durante il quale si svolge tutta l'azione che corre lungo i versi di questa poesia.
E' un momento ben preciso che corrisponde a una parentesi (forse della vita, ma nello scritto a un chiarimento del contesto) che l'autore pone esattamente a metà del suo scritto.
Sono le “ore ubriache” che dividono l'azione faticosa della risalita tra vortici di vita e la probabile e rapida discesa del tuffo.
Tra la salita e la discesa una pausa, un momento in cui riflettere per decidere.
Una vita dispersa che passa rapida, vorticosamente, dove il cielo è solo specchio di una realtà che forse, pur ritmando i tempi del cuore, è troppo veloce.
Cuore: parola isolata, posta in risalto, dello stesso colore del cielo in cui si riflette e in cui trova il suo complemento.
Restano le ore ubriache come momento in cui rimanere.
Trovare, all'interno di queste, il coraggio del tuffo per gettarsi definitivamente nell'azzurro che è passato, che è presente, che sarà futuro.
Posizione di stallo per rivivere senza rimpianti la luce, unico scopo dell'esistenza e dell'azione.
Unico motivo per il quale vale la pena tentare.
Storditi dal tempo e confusi; lasciare la fatica della salita per cadere in un qualche cosa che si è sempre voluto.
Dicembre 2000