Agli occhi del cielo

agli occhi del cielo padrone dei tuoi beni sarà la ruggine

quando avranno rovesciato i tuoi forzieri gli angeli della morte

e tu non avrai più nome

allora la tua casa vuota sarà preda della gramigna e di avvoltoi affamati

mentre a essere elevato sarà il plebeo che condivideva il pasto coi cani .

Giordano Genghini nel gruppo “Amiche e amici in Facebook” Come sempre sublime è questa tua lirica, Felice, e basterebbe la tua costante rinuncia (fonte di stima e lode da parte mia) ad accompagnare i tuoi versi con immagini a rappresentarne un chiaro indizio, e a testimoniare l'importanza che tu attribuisci alla poesia in quanto tale.. Ricca di riferimenti evangelici -ma anche tratti, forse – dall'antico mondo dell'Occidente – pur se tali riferimenti evangelici sono espressi creativamente e non esplicitamente (come avviene talora invece in Mario Luzi, per intenderci), questa tua lirica tocca, in modo mirabile e commovente – ma anche, per certi aspetti non privo di escatologici richiami che ricordano, ad esempio, il “Dies irae” o la sua rielaborazione nel “Requiem” di Mozart, il tuo testo poetico torna a porre a te stesso, e a noi tutti, l'interrogativo che spesso poni: è possibile che chi vive egoisticamente e solo per accumulare ricchezza non sia mai, in qualche modo, oltre questa vita, punito o comunque posposto al “plebeo / che condivideva il pasto coi cani”? La tua risposta è chiara. Spetta ad ognuno di noi dare la nostra, a ciò stimolati dal tuo testo che, pur essendo stilisticamente bellissimo, non mira certamente soprattutto ad essere apprezzato per questo suo pregio... .

Lidia Mandracchia La sorte di tanti espressa in modo così delicato e musicale da commuovere. Leggendo i tuoi versi e calandosi nella loro profondità si aprono mille interrogativi ai quali non si può dare risposta ,ma che ci invitano a riflettere intensamente. Grazie Felice, per questo tuo nuovo dono!