Breve commento sulla poesia di Felice Serino dedicata a Sandro Penna

La vita…è ricordarsi di un risveglio

“La vita… è ricordarsi di un risveglio”

[leggendo Sandro Penna: una cheta follia, di Elio Pecora]

sotto un mutevole cielo chiuso

nel tuo grido di diverso

cresce la luce a cui vòlti

le spalle: voglia di sparire

dentro un sogno o restare

nell'ora dolce dei vivi

– mosca impigliata nel miele

*

La difficoltà di accogliere la luce – quella non imprigionata dal sogno – la luce del tempo presente che mette in risalto il tuo aspetto di diverso. Sì, perché la luce fora la pelle, le ossa e giunge facilmente all'anima e illumina il tuo aspetto interiore di diverso.

C'è quasi una paura di mostrarsi e una paura di vedersi e non accogliersi.

Scrivo a te Sandro, te che amavi tanto la vita e ti sei “impigliato come mosca nel miele”, come uno che si butta e non sa frenare le sue passioni, come uno che trae dolcezza infinita anche dalle sue pene, dalla sensibilità che è dono e si riversa in poesia.

Andrea Crostelli