Breve commento sulla poesia di Felice Serino dedicata a Sandro Penna
La vita…è ricordarsi di un risveglio
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“La vita… è ricordarsi di un risveglio”
[leggendo Sandro Penna: una cheta follia, di Elio Pecora]
sotto un mutevole cielo chiuso
nel tuo grido di diverso
cresce la luce a cui vòlti
le spalle: voglia di sparire
dentro un sogno o restare
nell'ora dolce dei vivi
– mosca impigliata nel miele
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La difficoltà di accogliere la luce – quella non imprigionata dal sogno – la luce del tempo presente che mette in risalto il tuo aspetto di diverso. Sì, perché la luce fora la pelle, le ossa e giunge facilmente all'anima e illumina il tuo aspetto interiore di diverso.
C'è quasi una paura di mostrarsi e una paura di vedersi e non accogliersi.
Scrivo a te Sandro, te che amavi tanto la vita e ti sei “impigliato come mosca nel miele”, come uno che si butta e non sa frenare le sue passioni, come uno che trae dolcezza infinita anche dalle sue pene, dalla sensibilità che è dono e si riversa in poesia.
Andrea Crostelli