FELICE SERINO

POESIE

GIOIELLI RUBATI

Dal Domenicale di Flavio Almerighi

https://almerighi.wordpress.com/.

. Geografia di graffi

dirò di quella volta che l’ondata mi strappò come una gigantesca mano dallo scoglio pensavo fosse finita mentr’ero sballottato come una cosa poi mi guardai la geografia di graffi e mi toccai inebetito

Gioielli rubati 3

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Lungopò noi due mi dici siamo della stessa pasta- quanto a me non so dire i difetti la trave nel mio occhio

le anatre abboccano le nostre briciole tra dorati riflessi e giochi d’acqua tu ti mantieni bella e gli anni non sciupano questa luminosità del viso

mi chiedo quanti inverni ancora nelle ossa che gemono nelle giunture

Gioielli rubati 5

Angelo angelo icona della volta che mi vedevi da lassù la testa all’ indietro a contemplare i lineamenti perfetti nei tuoi occhi vedevo palpitare il cuore della Bellezza e m’incantavo poi per paura del male del mondo la sera mi rifugiavo nel sogno di te e toccavo il cielo quando dopo la mia accorata preghiera venivi a visitarmi

Gioielli rubati 8

La rosa di sangue in sogno spio se riesce a passare “qualcuno” per la cruna Dio non è stanco mai dell’uomo gl’ insulti gli sputi gli scivolano addosso Lui perdona sempre perché “non sanno” sempre viva è la rosa di sangue e splende di bellezza

Gioielli rubati 18

Sapremo

sapremo – io di te tu di me dei nostri scheletri nell’armadio di ciò che non ci siamo detti delle ammutolite coscienze nell’ora alta delle scelte dove si curva l’orizzonte dei pensieri

sapremo – ùnon per speculumin aenigmate: trasparenti saremo

Gioielli rubati 23

E oggi che mi ritrovi uomo fatto

padre che sei rimasto di me più giovane consumato anzitempo una vita sul mare e le brevi soste col mal di terra

avevi la salsedine nel sangue

così presenti mi restano le rare passeggiate mattutine e mai che mi avessi preso per la strada in discesa a cavalcioni sulle spalle

di carezze non eri capace

e oggi che mi ritrovi uomo fatto sai: mi fa male quel distacco

Gioielli rubati 24

Elegia ora m’incolpi del mio silenzio? e Tu dov’eri mi chiedi quando a migliaia venivano spinti sotto le docce a gas Io ero ognuno di quei poveracci in verità ti dico Io sono la Vittima l’agnello la preda del carnefice quando fa scempio di un bambino innocente Io sono quel bambino ricorda anch’io in sorte ho avuto una croce la Croce la più abietta la benedetta ho urlato a un cielo distante Padre perché perché solo mi lasci in quest’ora di cenere e pianto

Gioielli rubati 27

Anche per voi

salgo sulla croce anche per voi disse con gli occhi rivolto a quelli che lo inchioderanno anche per voi che ancora nei secoli mi schiaffeggiate sputate negando la vita buttandola tra i rifiuti aizzando popolo contro popolo sotto tutte le latitudini salgo sulla croce anche per voi che mi sprecate nelle icone per voi nuovi erodi/eredi della svastica che insanguinate la luce delle stelle oscurando la Notte della mia nascita anche per voi potenti della terra razza di serpenti che non sopportate di sentirmi nominare dal mio costato squarciato fiumi di sangue tracciano il cammino della storia la mia Passione è un solo grande urlo muto di milioni di bocche imploranti dinanzi al vostro immenso Spreco con cui avete eretto babeli di lussuria come cultura di morte

Gioielli rubati 31

Qui ci sta bene uno spazio

ecco vedi la poesia deve respirare nascendo dal bianco innalzarsi come cresta d’onda per poi immergersi fino allo spasimo in profondità d’echi e ancora su con lo slancio felice d’un enjambement vedi la poesia è una tipa selettiva sfoglia scandaglia spoglia immagini le riveste a sua somiglianza porta sogni e nuvole al guinzaglio

Gioielli rubati 88

La casa delle nuvole

cieli d’acqua e cavalli d’aria lì custodisco ore sfilacciate e segrete pene -oh giovinezza di deliri e notti illuni lì dove il turbinio degli anni è rappreso in un palpito che nell’aria trema

Gioielli rubati 92

Luna park

ride la piccola Margot alle smorfie del papà che si rade “suvvia ti porto alle giostre” e lei s’illumina di gioia e poi a cavalcioni sulle larghe spalle nella fantasmagoria delle luci un po’ ci si attarda nell’aria ancora calda di fine settembre riverbera una miriade di stelle negli occhi innocenti mentre le nasconde il resto del viso una montagna di zucchero filato

Gioielli rubati 93

Spleen (2)

lo scoglio e tu come un tutt’uno quasi sul ciglio del mondo avvolto in una strana luce

labbra di cielo questo contatto di sole

vedi nell’aria marina un gabbiano planare su una solitudine che ti lacera all’infinito

Gioielli rubati 106

Le vele del sogno

me ne andrei quasi di soppiatto alle prime luci mentre si fredda la tazzina mai portata alle labbra

entrerebbe il vasto orizzonte nei miei occhi azzurrocielo il mare aperto nell’abbraccio delle vele del sogno

Gioielli rubati 123

L’ombra 2

meridiana a perpendicolo poi eccola s’allunga l’ombra oscuro specchio che mi ripete si spezza allorché riflessa tra pigre nuvole nel lago

Gioielli rubati 124

L’albero di Giuda

tagliando per la pianura non trovavi più il cuore sulle punte delle stelle ti volevi trafitto e il sangue quasi ricamasse una scritta ingloriosa

ma il tuo albero ecco venirti incontro e già il cappio vederlo -sinistro

Gioielli rubati 131

Cavalli di nuvole

i primi smarrimenti: quando ti sembrava dovesse cascare il mondo- disegnavi angosce o voli pindarici nell’aria da una feritoia ti guardava un pezzo di cielo- tu ragazzino -ricordi- rifugiato in una baracca a smaltire l’ “onta” di una derisione non sapendola costellata di prove la tua stella

intanto cavalli di nuvole a sequenza dicevano la vita leggera

Gioielli rubati 140

Fedele alla vita mia vita senza rete t’appigli alla Bellezza intaccabile a quella del cuore e alle armoniose figure della danza o del cavallo nel bianco salto

finché ti chiedi dov’è lei l’irraggiungibile non tutto è perduto

voltato sei sul giusto versante lucente ancora una volta – vita fedele alla vita

Gioielli rubati 160

Avevo in mente una poesia

stamattina avevo in mente una poesia stasera non ricordo più nemmeno un verso

ho lasciato il foglio bianco con flebili echi d’un mezzo secolo e ora rammento solo una pioggia di luce di stelle sopra il letto e il caldo abbraccio di lei

sullo schermo della mente un vissuto che sembra ieri

Gioielli rubati 167

Ai piedi della notte

un nodo d’inquietudine sospesa si scioglie ai piedi della notte sotto una luna ammiccante l’amore è come l’ansimare del mare s’abbevera del sangue delle stelle aduna in sé il sentimento del tempo vòlto dove è dolce la luce

Gioielli rubati 178

Emarginato

quest’uomo: tristezza d’albero nudo avanzo di vita aperta ferita

-occhi scavati che perdono pezzi di cielo

quest’uomo puntato a dito

quest’uomo fatto torcia

per gioco

Gioielli rubati 184

La luna dei poeti

ho la luna dei poeti -pesci sull’ imum coeli–

scivola la barca della passione verso terre di mistero

pesco sogni di ragno nell’ intreccio di parole nate sulla bocca dell’ alba

mentre uno sbuffo di vento porta afflati d’ amore

Gioielli rubati 190

Dei miei detrattori

(Diocleziano, uno dei più odiati della storia)

lasciai alla terra il corpo-zavorra da cui forse con sollievo mi trassi se sia ala d’angelo a coprirmi il disonore -si dirà- ora che s’una misera tomba s’accanisce dei miei detrattori il ghigno feroce e lo sputo

Gioielli rubati 195

Il mare era una favola

“non vorrei più uscire da questa dimensione eppure basterebbe come altre volte stringere forte gli occhi e…”

ma voglia non ne avevo – poi giocoforza mi ritrovai quasi deluso nel mio letto

avevo lasciato un mare che era una favola un’immensa tavola imbandita per i gabbiani a frotte

Gioielli rubati 204

Spleen 4

brusio di voci

galleggiare di volti su indefiniti fiati

si sta come staccati da sé

golfi di mestizia mappe segnate dietro gli occhi

vi si piega il cuore nella sanguigna luce

Gioielli rubati 210

La colpa

sono io quel ragazzo che scappò da casa con poche lire in tasca e un quaderno d’improbabili versi?

lo sono sì ma dopo sei decenni non mi riconosco in lui se non nel sogno ricorrente che al mattino mi lascia il cuore stretto dall’angoscia

sarà un residuo di “colpa da espiare” per aver procurato un veleno sottile a chi bene mi voleva

Gioielli rubati 215

Creatura

sembra che il solo sguardo la mantenga in vitala sua creatura ché Lui la pensò ancor prima di sognarla in forma ed essenza poi del sogno il suo farsi carne e respiro

Gioielli rubati 222

Non sei dei loro

nel chiuso della stanza o di pomeriggio nel sole da un po’ ti sorprendono a parlare coi morti – questi non tornano e tu non sei dei loro -ancora-

sono spirito (ma di essi poco si sa) -ubiqui ti leggono il pensiero e a volte giocano con le nuvole – quando nelle tue pareidolie ti pare ravvisarli

Gioielli rubati 228

Dammi cuore (preghiera)

dammi ancora tempo tempo per sognare altre vite tempo per arcobaleni e luce e voli

e che io fedele sia alla verità

alla fine dei giorni che non debba vergognarmi di me

dammi altro tempo – dammi dolore per gli ultimi dammi cuore per gli ultimi

Gioielli rubati 236

Di noi.

di noi mostriamo esigua vita più l’esteriore che quella che ferve nel sangue i viaggi mentali i sogni mistero ch’è appannaggio di proprietà esclusiva

-la testa reclina il nostro fido ci guarda attento come cogliesse pensieri

.Gioielli rubati 247

Fogli-aquiloni impregnati dell’humus dell’estro del vasto respiro di cielo svolazzano s’impennano appena liberati dall’artefice dei versi -suoi non più suoi- a volerli divulgare per il mondo

Gioielli rubati 254

I tuoi santi

corda tesa tra la bestia e l’angelo scala al cielo per l’Assoluto

c’è sempre l’iconoclasta che lascia osceni echi nel sangue dileggiando i santi che tu Nina preghi incessante

Gioielli rubati 261

Reliquie

a scrivere non la mano ma la mia radice ferita

testimonianza siano non lettere storte sull’acqua o che volteggino eteree dissanguandosi in volo

ma i momenti che restano nel tempo appesi al cuore

Gioielli rubati 277

Primavera

mattina sul lago: si spalma sugli occhi la luce intonano melodie uccelli di passo

è un fremere di gioia la pineta

Gioielli rubati 291

Era una favola il mare

consapevole di trovarti nel sogno chiederti se riuscirai ad uscirne tuttavia volendoci restare ancora un poco

ché era una favola il mare su creste d’onde guizzavano pesci dalle squame luccicanti nel sole

calavano gabbiani a frotte

Gioielli rubati 301

Divagazioni sullo zero e sulla o

il nucleo l’anello l’uroboro due zeri abbracciati ti danno il simbolo dell’infinito puoi notare la vocale o di rimbaud gli ovali dell’ottocento la bocca spalancata nell’urlo di munch le bolle di sapone immagina gli occhielli delle forbici gli oblò simili allo zero o alla o

Gioielli rubati 325

Calvario

(a San Massimiliano Kolbe).

portavo le mie quattr’ ossa sul calvario accomunato alle migliaia di sventurati lungo i binari della morte.

ti parlo a nome di chi nome non aveva ti parlo dalla regione del dolore con la bocca dei morti.

ove germogliano fiori di quel perdono che non è dei vivi

.Gioielli rubati 339