FELICE SERINO
POESIE
QUALCOSA PUO' ANCORA ACCADERE
01 Reliquie
a scrivere non la mano ma la mia radice ferita
testimonianza siano non lettere storte sull'acqua
o che volteggino eteree dissanguandosi in volo
ma i momenti che restano nel tempo appesi al cuore
26-28.11.23
02 DOC
il turbamento è graffio sul foglio bianco
artiglia la pelle del cielo lasciando tracce di sangue
nella notte è un grido osceno
DOC: disturbo ossessivo compulsivo.
2.12.23
03 Era solo un sogno
si apriva il sole con un sorriso largo ai suoi dardi l'abetaia prendeva fuoco la chioma era fatta cenere
(un natale che si piange i suoi abeti: te lo immagini ?)
4.12.23
04 Senza titolo (chiamalo sogno o fantasia)
il daimon mi condusse in una città nella città con un vociante luna park apri i polmoni mi disse qui si respira una bell'aria di mare -era la costa di los angeles?- fu così che m'imbattei nell'affascinante marilyn uscita da un ritratto di warhol
6.12.23
05 Quante volte (disturbo ossessivo)
quante volte scorrettamente Ti chiamo di notte o fuori casa affaccendato
“non nominare il mio nome invano”
quante volte
scrivo per non soccombere - un altro me forse spia questo me “fuori posto”
ah quest'afflizione mi pesa come un macigno
oh quando mi chiamerai dall'oltre e starò nella pace dei tuoi invocati cieli
10.12.23
06 Nel nonsense di onirici pensieri
la fanno da padrona i suoi occhi nel nonsense di onirici pensieri che sostano su curve e anfratti
uscita dal sogno si leva in un'alba rosata ectoplasma o angelo
15.12.23
07 Dove sei
purgatorio: lo vive ciascuno il proprio il gelo nelle ossa le stelle fatte cenere nelle desolate notti
la persona che non vedi e non è a te accanto ti sembra sfiorarti a volte con tocco leggero i capelli
nelle notti dove urla la bestia dello smarrimento
18.12.23
08 Alberi radici
alberi vedi alberi mutilati capovolti nel tuo cielo capovolto
gridano radici
-selva di mani prensili cupidi sguardi-
a sovrastarli la natura con le sue infinite vite
di rinascita
22.12.23
09 L'animula
non ha occhi che per voi occhioni grandi innocenti vi leccherebbe anche l'anima
tradendo di voi la parte buona ve ne liberate lasciando si maciulli in tangenziale
ancora non avrà occhi che per voi la sua animula sempre a perdonare voi bestie umane-non-umane
1.1.24
010 Elucubrazioni
se il pensiero è sotteso alla fine Lui ce la tiene nascosta – e meno male: ché impazziremmo
nelle ultime sue ore l'animale si nasconde lontano dagli occhi al contrario dell'umano
che -se all'addiaccio e solo- piange un ultimo abbraccio
3.1.24
011 Dove vegliano angeli
(Colui che tutto il mondo alluma (Dante)
fatti figli nel Figlio su rive dell'essenza approderemo
allumati d'immenso
dove vegliano angeli ai cancelli della bellezza
8.1.24
012 Vikinghi
(ispirandomi alla raccapricciante notizia del gatto torturato nel gennaio 2024)
i nuovi vikinghi scendono in città sulle loro harley davidson danneggiano per soddisfare la febbre del sangue terrore dei negozianti dalle vetrine spaccate
scuoiano un gatto vivo sotto i loro sguardi sconvolti poi fieri della vigliaccata tracannano birra scura stravaccati al bar le gambe allungate sul tavolo
-gli sguardi persi dietro notti brave e misfatti
14.1.24
013 Apparenze e sogno
“non di questo mondo”: parafrasando franco – uno sguardo
al cielo da cui cademmo ricusando la luce
ci rifugiamo nel sogno – noi quaggiù apparenze
legati a questo radicato cordone ombelicale
Franco Bonvini, virgolettato il titolo del suo blog.
16.1.24
014 Era solo un sogno 2
legato alla catena di montaggio agli ottanta e più che mi ritrovo? mi vien da piangere
-ma era solo un sogno
(calura estiva e non poter bere alla fontanella a due passi ché la linea se ne “andava”...
-era questa realtà!)
19.1.24
015 Guardare oltre
And death shall have no dominion. Dylan Thomas
guardare lungo: oltre la naturale dissoluzione
un'alba rosata ti pettina i pensieri carezza i progetti del giorno
nulla può la morte se tendi alla bellezza
21.1.24
016 Cadranno
“non puoi 'permetterti' di essere sfiduciato” (da una omelia)
le Sue piaghe lucenti dolorano nei derelitti agli angoli delle strade a due passi dai palazzi di vetro
il barlume di speranza sarà un vero tsunami cadranno ideologie regni potenze
quando si dissolveranno l'eigengrau * e la polvere del tempo
e il cuore si placherà alle porte della Gerusalemme celeste .
- Lontani dalla luce della verità, ora è come vedessimo il “colore del buio”.
24.1.24
017 Fuggiti i canti (riveduta)
ho sognato d'essere un bosco devastato
-fuggiti i canti incenerite le chiome-
in me cadevo con schianti d'alberi
cadevo
27.1.24
018 Muro d'ombra
il tuo giro al parco il canto fitto tra gli alberi t'ispira
e chi lo dice: potresti andartene domani o fra degli anni finché viva questa febbre della passione
e parole ti danzano nella mente e la rosa vorrà fiorire nel gelo
poi sarà il muro d'ombra
30.1.24
019 La realtà che vedi
“pensare positivo è il viatico per il viaggio” f.s.
vedi la realtà secondo il tuo pensiero
è la mente a crearla a farla e disfarla penelope imperterrita
sì che realtà è il suo farsi implicito è lo stacco nell'aria
dello sfrecciare delle rondini o del salto del cavallo all'ostacolo
è realtà il suo accadere – tutto appare sospeso quando è già altro
3.2.24
020 Nightmare
vide il suo corpo lanciarsi dall'empire state building librarsi nell'aria e non sfracellarsi restare sospeso in quel senzatempo voleva liberarsi del peso che tiene legati alla terra
annaspò nell'aria destandosi non trovava più il cuore
8.2.24
021 Un attimo e il lampo
(a Mary)
il ragazzo bruciato sul ciglio della notte -alfabeto dell'amore malato a librarsi sulle nere ali del vento
“Mary – o mia o di nessuno” un attimo e il lampo della lama
(senza il coraggio di rivolgerla su di sé)
12.2.24
022 Qualcosa può ancora accadere
sempre nutri i tuoi scheletri anche questo febbraio sta andando la mente è ancora fervida negli anni al declino qualcosa può ancora accadere un prossimo libro da licenziare chissà un nuovo sussulto del cuore
15.2.24
023 La cruna
per tantissimi è il purgatorio altri vivono l'inferno qui
passano per la cruna futuri santi
per tanti “il paradiso può attendere” .
virgolettato: film di Warren Beatty e Buck Henry
16.2.24
024 D'un oltretempo
di cose sconnesse senza capo né coda questi dormiveglia per fatue ispirazioni
trattengo d'alfabeti perle d'acqua
una barca di carta su onde dipinte tiene il mare aperto dei sensi
complice è una luna bislacca s'uno scenario d'oltretempo
18.2.24
025 Mala tempora currunt
“tutto sbagliato tutto da rifare” da qualche parte c'è sempre una perdita come in borsa se l'ago oscilla sul versante di vacche magre
24.2.24
026 Primavera
mattina sul lago: si spalma sugli occhi la luce intonano melodie uccelli di passo
è un fremere di gioia la pineta
26.2.24
027 Le mie notti
i nonsense dei dormiveglia alternati al conteggio delle pecore (andare al frigo non mi attira) queste le mie notti di lettere amorfe di asimmetrici voli che si spaccano alla volta del cuore
29.2.24
028 Un cielo bianco di silenzi
il tuo “purgatorio” da scontare in questa vita te lo sei creato prendendo strade storte
un cielo bianco di silenzi accompagna il tuo pellegrinare affamato d'amore
1.3.24
029 I cari morti (a Gabriele Galloni)
nei tuoi versi i cari morti si cercano e ci cercano o forse
di noi fanno a meno ché hanno già negli occhi le radici della luce – quelle
a noi nascoste d'insondabile mistero
2.3.24
030 Untitled
il corpo quest'opera d'arte che governeremo fino alla polvere le gambe incrociate o a percorrere una vita in salita le braccia spalancate come Cristo se mani non abbiamo che piene di niente quel pizzico di follia ch'è da tutti dietro lo schermo della mente la bocca che sputa sentenze gli occhi lucenti di voli e vele per un infinito sogno di terre lontane
16-3-24
031 Nell'ultima ora (preghiera)
Ti riconosco nel bambino ch'elemosina all'angolo a cui dono una moneta ed un sorriso
Ti riconosco nel carcerato pentito che vede il sole a scacchi lontano dagli occhi e dagli affetti
Tu Taumaturgo Tu stargate Signore Gesù Cristo Guaritore di anime
ora che s'approssima l'ora Ti prego ricordati di me:
generato dal Tuo seme celeste consegno nelle Tue mani benedette la mia pochezza che ai Tuoi occhi splende
19.3.24
032 Sarò foglia
giungendo alla Tua soglia sarò foglia dondolante nel vento
19.3.24
033 Stanotte
stanotte in bagno scivolo sul mio vomito un'imprecazione colorita è scontata da previsioni una giornata radiosa mi ripagherà lo spero mi frulla qualche verso bizzarro le cose rimandate la barba d' una settimana
fa chiaro mi alzo e una leccatina avverto al calcagno della cagna che dal “piano” di sotto fa capolino
21.3.24
034 Resurrezione
lasciarsi sorprendere dal divino - aspersi da acqua e sangue si è vita nascosta nel Risorto
rotolare di massi dagli antri del cuore
fino ad aprirsi alla luce
1.4.24
035 Forse con gli anni
forse con gli anni non ricorderemo più i volti in seppia custoditi nel baule né i souvenir portati dai nonni dall'africa
ma avremo negli occhi il sangue dei papaveri su distese a perdita d'occhio quando ragazzini si emulava sandokan in scorribande spericolate pei vicoli
e viva ci resterà di quell'età l'ammicco d'una luna a prime cotte
sotto un mutevole cielo lasciammo aruspici emettere sentenze
3-5.4.24
036 Cavalli di nuvole
“scusi mi può aiutare? che c'è scritto qui non vedo bene”
riconoscente a chi si prodiga più del dovuto -si vede che ispiro tenerezza apparendo proprio 'vecchio' ai suoi occhi
volano mesi anni: attraversano il cielo come cavalli di nuvole che si scompongono a un soffio di brezza
10.4.24
037 Parole in dormiveglia
sfiorandomi la spalla un angelo all'orecchio mi sussurra lieve:
“superato lo scoglio spunta luce a oriente”
11.4.24
038 Poesia
ti avviti con lucido delirio nella ridda di parole - tra sprazzi di coscienza e sogno insegui gibigiane echi
ecco sfrondarti forbici-di-luce: la pagina è tuo lenzuolo quando in amplessi cerebrali muori-rinasci
la tua anima-di-carta ricrea armonie in cuore a spirali più alte
(prima stesura 1995, riveduta 17.4.24)
039 Altre dimensioni
lessi non ricordo dove -ti parrà strano- che anche i morti sognano
in diverse dimensioni oniriche sognano di loro stessi e di noi -noi morti-vivi
17.4.24
040 Archetipi
(come quando a sera non t'accorgi cadere nelle braccia di morfeo così vorresti il tuo distacco ultimo)
il momento imprecisato è punto vagante nell'aria da cui si diramano linee imprevedibili del sogno che luce ridonano agli archetipi e vita autonoma hanno nel sangue
(prima stesura 2004, riveduta 22.4.24.)
041 L'ultima morte
ogni fine sgomenta pur nella natura delle cose
dopo tante piccole morti -ti dici- benvenuta sia l'ultima: poi non vi sarà necessità di sorta né
dovrai chiedere: avrai sempre piena la faretra di frecce d'amore
23.4.24
042 Metamorfosi
sbattevo contro le porte della notte
mi affila oggi un vento di passione: che dirà la “cicatrice” se non bene del sé “rivalutato”
ora che mi vendemmia il tempo
25.4.24
043 Madre celeste
irrorasti i piedi della croce di lacrime salvifiche
Madre
col tuo manto copri di pietà
i derelitti
Tu dei viventi avvocata Tu incoronata
2.5.24
044 Dissonanze
(della cervicale)
da qualche anno dormo su un lato
non quello del cuore
evito gli aerei precipizi
della stanza capovolta
.
(degli acufeni)
capita sovente
che ad agitare i miei sonni
siano folletti nella testa
che schiamazzano a più non posso
dilatano l'oscena notte
.
4.5.24
045 Tra ondivaghe ombre
nel sogno è l'essere bilocato allucinati pensieri assumono forma e volto si destano dal loro sonno i morti
tra ondivaghe ombre ti specchi nel tuo doppelganger
9.5.24
046 Era una favola il mare
consapevole di trovarti nel sogno chiederti se riuscirai ad uscirne tuttavia volendoci restare ancora un poco
ché era una favola il mare su creste d'onde guizzavano pesci dalle squame luccicanti nel sole
calavano gabbiani a frotte
16.5.24
047 L'origine
in profondità celesti plasmati dal cuore del Suo sogno
in una piena di luce
19.5.24
048 Cielo indaco
deriva del sangue - . si staccano dal tramonto voli di sogni infranti . 20.5.24
049 D'un sogno
il ricevimento la torta a tre piani – ci potevi annegare in quel mare di panna -
“dateci sotto – let's go”: così suggeriva melliflua lei
la primadonna – gambe accavallate ben tornide – sembrava uscita dalla copertina di playboy
23.5.24
050 Divagazioni 2
notti agitate insonni – verrà pure il “sonno del giusto”
nonsense sfarfallano fra le coltri
la giornata si allunga l'albero rinverdisce
25-27.5.24
051 Il compianto
il caro trapassato vede non visto i commensali e il posto vuoto
vede gli scheletri usciti dall'armadio
-lo spirito è tra loro inavvertito
il compianto è sulla bocca dei congiunti in decorrenza del “compleanno”
-senza il brindisi
3-5.6.24
052 Coniunctio
e allora avremo dissolto insieme allo schermo di apparenze nomi e forme
con lo scenario della storia e i fiumi di sangue e di parole
anche il sale delle nostre lacrime
(poesia anni 90, riveduta 9.6.24)
053 Vasi comunicanti
hai aperto la camera e ti sei visto nel tuo letto -sdoppiato
ti sorprendi? dovresti intuirlo che ondivago sogno e reale son vasi comunicanti
e allora: quale la realtà ti chiedi se è sogno nel sogno o che – trovandoti uscito da te
9-15.6.24
054 Naufrago d'anni
accogli da naufrago d'anni il canapo che ti porge l'angelo
ai sussulti del cuore s'innerva la deriva del sangue che alluma
23.6.24
055 Dove andremo
(“Solo Tu hai parole di vita eterna”)
di sé l'io ci ha vestiti da che ci staccammo da Lui scegliendo l'albero della conoscenza
da allora ci convoglia a imbuto un tempo fugace al varco è un vuoto affamato
“da chi andremo”
26.6.24
056 Febbre creativa
inesauribile febbre di Dio febbre creativa di universi-mondi
febbre per l'uomo di cui Lui non è mai stanco
2.7.24
057 Ma Rainey
(omaggio alla indimenticabile 'mother of the blues')
Ma – un fremere viscerale lei il blues il ritmo la vertigine
Ma è l'ansimare dell'onda la bocca del mare gli abissi profondi è il sudore e il sangue delle piantagioni di cotone è il senzatetto è occhi secchi
Ma è il vuoto del braccio tranciato
portato via col pianto del vento
3.7.24
Ma Rainey, pseudonimo di Gertrude Rainey (nata Gertrude Pridgett; Columbus, 26 aprile 1886 – Columbus, 22 dicembre 1939),
058 Irrazionale
l'uzzolo di annotare dei versi balenati tra veglia e sonno cosa volevano dire ti chiedi lascia che parli il cuore tendi l'orecchio quando lo senti sussultare cogline i suoni di un altrove la poesia al più è irrazionale ti sorprende alle spalle
9.7.24