FELICE SERINO
POESIE
CASA DI MARE APERTO
2011
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IN QUESTO RIFLESSO DELL'ETERNO
credimi vorrei dirti che quanto avviene anche là avviene oltre le galassie oltre lo specchio dei tuoi occhi amore anzi certamente è presente da sempre in mente dèi imbrigliati noi siamo in un giorno rallentato noi spugne del tempo assediati da passioni sanguigne credi mia cara che quanto avviene semplicemente lo rappresentiamo sulla scacchiera del mondo noi essenze incarnate in questo riflesso dell'eterno dove l'anima si specchia mentre ci appare infinito mistero la vita – miracolo tutta questa luce che ci attraversa
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DELL'OLTRE IL DOLCE SENTIRE
dell'Oltre il dolce sentire apre sogni e lune
mi è specchio il cielo
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L'ALTROVE
questa casa di vetro eretta sulle nuvole concepita forse in sogno sai cara si sta di un bene qui l'erba folta alle caviglie uscendo nel sole vieni
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ULISSIDE
noetica luce a trapassare aneliti
su aperti mari dei sensi
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DA UNA PARABOLA
“non puoi servire due padroni”
scrivere con la luce la vita la morte vestire di primavera i gigli
non così l'uomo dal suo apparire
preso nel vortice delle cose egli scrive su sabbia l'avere
-nel cuore la paura del bambino
(2011)
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NOSTOS
Siamo... fatti di orizzonte Andrea Zanzotto
in lampi di visioni vita sognata con occhi di cielo
il sangue ad ascoltare la verde età fuggitiva
(2011)
55
COME UNA MADRE
irradiata benevolenza da madre cosmica:
fragili creature a suggere luce da poppe del cielo
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DEJA' VU
e ci sorprendiamo a un viverci addosso noi gli occhi riempiti di luna smaniosi di un certo non-so-che quando tornano le stagioni delle promesse di luce e voli i luoghi onnipresenti fra lampi di memoria un cancello uno sguardo rubato oh l'emozione di quei momenti impressi nel sempregiovane cuore gonfio di vissuto ora sorpreso da una lacrima mentre fluttua lieve in uno stadio di sogno che sa di eterno
(2011)
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L' INVITATO
ho sognato che l'ultimo giorno
era anche il primo della mia
nascita in cielo come stella
-o se atomo o fiore non so dire
ma ero più che mai vivo-
che annullato ogni affanno
mi vestivano da festa angeli belli
giacché quel giorno ero io
l'Invitato – anche senza
esserne degno -
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NEL CERCHIO DI DOLORE
nel cerchio di dolore lo tiri in ballo – ed è sì umano quel “Padre perché m'abbandoni” occhi rovesciati e veste di sangue -
tu cerchi una via d'uscita eviti la porta stretta
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FOSFENI
a Maurice Maeterlinck, drammaturgo
è finestra sul cielo il cuore invaghito a carpire fòsfeni lampi
tu custode dei sogni – dal cuore puro - ti libravi come i tuoi uccellini azzurri che “si nutrono di raggi di luna”
e si espandono nell'Inconoscibile tra svolìo di ali...
(2011)
60
“DAI TETTI”
chi a invadere il campo “uomo” se non Colui che a te in libertà si concede (nessuno “incapace” del suo amore immenso)
vedi: la vita non tarda a guardare che in un senso: “dai tetti in su”
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VENNE A TROVARTI LA POESIA
giunse come un vento lieve a frugarti le pieghe dell'anima e guidandoti verso stanze inconsce mondi paralleli ti apriva
ora sperimenti il tuo daimon -a divorarti per sempre
(2011)
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SI DICE DI AGOSTINO
[Al Dottore della Chiesa il quale dava da “masticare” il Verbo]
si dice di Agostino – era forse un sogno? - gli fosse apparso un angelo-bambino che voleva raccogliere con una conchiglia tutto il mare in una buca
la morale tra le righe: nulla è impossibile a Dio
(2011)
(prima che passasse nell'aria e fosse aureolato da giovane Agostino era un dissoluto)
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FRAGILE PALPITO
in una selva di gridi come lepre braccata dal tuo incondizionato amore:
Tu che governi i cieli “bisogno” hai di me?
perché pungoli questo fragile palpito
fino al sonno della morte?
(2011)
64
OLTRE IL VELO
nulla si disperde
la banca del cielo a custodire i fondi - bagaglio di vita dolore-amore
nulla va perduto – chiusa l'ultima tua pagina di vita
bagnato di Dio sarai al suo appello
presente
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L'OFFICINA
[ispirata dalla definizione di sé di Quasimodo: “operaio di sogni”]
sgusciante come anguilla l'ispirazione puoi lasciare ti visiti quando non te l'aspetti si levi allora questo sole interiore in sogno o ancora nel dolce dormiveglia prima che sia giorno come un bianco palpito
... ti alzi la mattina ed è quasi un miracolo il silenzio dell'officina
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DI UN DOVE
di un dove d'un altrove
striscia di luce verde la mente
l'interrogarsi serpeggia si morde la coda
(2011)
67
MARE DENTRO
riverberi maja di luce
rosso schermo dietro gli occhi (te supino) in barbagli a lenti tratti
le vene del mare coniughi con geometrie di gabbiani sul filo arcuato d'orizzonte
questa vastità di cielo e mare dentro – le anime del mare -
... come perdersi
[Pola, 6 agosto 2011]
(2011)
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COME UN IRRADIARSI DI CIELI
Amore è una parola a rischio Nelo Risi
Amore è
come un irradiarsi di cieli anteriori
esaltazione al calor bianco
o pane impastato con lacrime
un lungo lungo gemito più che sospiro di vento e foglie
casa del sole e delle ombre
dove disarmato è il cuore
(2011)
69
CONGETTURE
si vive per approssimazione
si sta come d'autunno... di ungarettiana memoria
o dall'origine scollàti dal cielo a vestire la morte
fino al fiume di luce che ci prenderà e saremo un'altra cosa...
congetture
ma lasciatemi sognare un sogno che non pesa
(2011)
70
ALEPH
nell'oltre non c'è ombra -lo sai- ombra che ti possa nascondere allo sguardo
è una chiarità che t'attraversa non come qui che guardi per speculum in aenigmate
lì non si consultano dizionari né atlanti: sei tu la biblioteca il motore di ricerca
-alfabeto voce conoscenza- : nel Tutto tu sei e tutto è te – (l'aleph del poeta cieco)*
è dove ti si svela ogni contrario – la vita non è prima della morte
*Jorge Luis Borges
(2011)
71
AVEVO PERSO LE CHIAVI DI CASA
(conversione del non più ragazzo e non ancora uomo)
nuvole a stracci che promettono pioggia
... dai recessi una voce catartica a sovrastarmi a farmi piccolo
la faccia contro il cielo mi ritrovo assetato
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LADRO DI PAROLE
[l'ispirazione della poesia]
la farfalla immagine-pensiero sotto la volta del bicchiere -della cattura l'ebbrezza ma d'un solo attimo e poi il volo...- la destrezza nel carpirne la luce frangente nei colori - l'inavvertito suono
(2011)
73
NOI ANGELI
sospesi nel tempo a frange del cielo
noi angeli caduti
mendìchi d'amore
74
DEI ME STESSI
l'esistere l'evanescente: un volgere altrove
la vita vista come sogno di me
dei me stessi
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MI SPECCHIO NELLA MIA TRASFORMAZIONE
quando il mondo continuerà dopo di me
a chi vi dirà lui non c'è più fategli uno sberleffo
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ANAMORFOSI
[ispirata da un sogno la notte del 20.11.11]
come amante mordicchiare lo spazio-carne
... e i denti frantumati
... e non riconoscersi allo specchio (bambino e vecchio)
(2011)
77
L'ALBA CHE SA DI NUOVO
Per fortuna ciò che sta per nascere è il giorno. (Fernando Pessoa “Il libro dell'inquietudine”)
la si vive nel sangue la nottata
ha uno spazio aperto l'alba che sa di nuovo al rango della luce
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D' UN PRESENTITO CHIARO D' ARMONIE
d' un presentito chiaro d' armonie
d' un trasognato dove
vivi e scrivi
-tuo credo-
tua casa di mare aperto