FELICE SERINO

Fuoco dipinto 2002

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LA FORZA DELLA PAROLA a Dalton, Heraud, Urondo

-tre poeti assassinati – mi diceva (occhi persi nel vuoto a inseguire chissà quale visione) – tre in posti diversi – (ne rammentava solo vagamente i nomi e i luoghi) -vedi: – puntualizzava – il potere è nemico della luce: non sopportando la forza della parola si mimetizza viscida serpe tra sterpi e inietta il suo veleno -

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LA FORZA OSCURA

ingoio tenerezze davanti alla poesia di un tramonto ma so d'essere anche di quelli che non sanno guardare la bellezza negli occhi senza assassinarla

... e allora cos'è questa forza oscura che mi strappa gli angeli dai sogni? chi il nemico di dentro che affiora a violentare il fragile azzurro?

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UN DIO CIBERNETICO?

vita asettica: grado zero del divino Onniforme (ma la notte del sangue conserva memoria di volo)

vita sovrapposta alla sfera celeste regno d'immagini epifaniche / emozioni elettroniche eclissi dell'occhio-pensiero

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RISALIRE ALL'IMMAGINE INFRANTA

(A Danilo Dolci)

risalire all'immagine infranta dove è voce del sangue la ferita aperta del cielo – limare le parti non combacianti con la figura del divino: è questo il tuo credo e la chiami città terrestre la tua voglia di rivoluzione: tu innamorato dell'uomo nuovo – del suo costruirsi incessante -

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AION

1. chi ti ha fatto sapere ch'eri nudo? l'entrare della morte nel morso della mela (si erano creduti il Sole scordando di essere riflessi)

1.a il serpente mi diede dell'albero e... eva la porta di sangue per dove passa la storia

2. nell'incrocio dei legni la conciliazione degli opposti (lo scheletro del mondo)

2.a è il Figlio che pende dai chiodi la risposta a giobbe

3. ancora l'assordare dei martelli ancora un giuda che fa il cappio abbraccia un albero di morte – sulle labbra il fuoco del bacio

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LA VIDA ES SUENO

A Calderon De La Barca

col poeta dici la vida es sueno mentre ti dibatti in un non-tempo onirico: ma se nel saperti forma vuota volessi uscire dalla vita non c'è grido o sussulto che tenga

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TRASFIGURATI ANELITI

(a Emanuel Swedenborg)

(quest'abito sta stretto – è peso di terra

un fuoco passa per la carne)

ali ha lo spirito per vastità ineffabili

per volare fra le braccia della luce

profonde azzurrità l'attraggono – sua origine e sorgente

trasfigurati aneliti hanno occhi di cherubini – di là – benevoli

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NEL PAESE INTERIORE

nel paese interiore eiaculo i miei sogni - fuoco e sole dell'anima – vivo una stagione rubata al tempo (mimesi icariana sul vetro del cielo)

nel paese interiore brucia il mio daimon di febbre e di luce

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NEL ROVESCIAMENTO

non vedi al di là del tuo naso scientifico: come leggessi sull'acqua lettere storte: poiché noi siamo nel rovesciamento e negazione ci appare la grazia

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QUALE AMORE

nell'amore sai non c'è ricetta che tenga: è buona regola giocare di rimessa / vuoi

possedere l'oggetto d'amore e resistere all'amore Quello-che-si- dona

tu cuore diviso tra cielo e terra carne/amore non più che sparso seme

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CANTO PER NKOSI

E violentaci dunque

(In memoriam: a Nkosi Johnson, morto a 12 anni, il 1° giugno 2001, a Johannesburg. Nato sieropositivo, fu scelto come testimonial contro il morbo dell' AIDS)

(Non posso pensarti dolente da che morte odora di resurrezione. Eugenio Montale)

colei che ti diede vita la sai madre di cielo bambino che hai corteggiato la morte - tu messo in un angolo come vergogna presto non più che mucchietto d'ossa – Nkosi sei la nostra Coscienza: e violentaci dunque nel profondo -tu bambino già adulto- con la purezza del tuo giorno breve

mentre questa morte – vedi - già s'ingemma di sole

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UROBOROS

calato in un io che non sai dire chi sia se non presenza passeggera: sospeso esistere nel seme dell'amore: attesa di pienezza nel pleroma

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CONIUCTIO (a C. G. Jung)

quando si unificheranno gli opposti e il Sé riaffermerà la propria natura ermafrodita e dallo squarcio del velo di maya si manifesterà l'Altro – la nostra controparte (sconosciuta e prismatica) che ci visita in sogno – l'occhio interiore: allora còlta la totalità si sarà dissolto insieme allo schermo di apparenze nomi e forme insieme alla rappresentazione della storia e ai fiumi di sangue e di parole

anche il sale delle nostre lacrime

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CHI SIAMO

caduta la carne svelati a noi stessi (resteranno graffi nel cielo a presenza d'un vissuto stuprato):

non più un vedere attraverso uno specchio in enigma dove l'essere si aprirà in fiore

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ATTIMO-FUTURO

1.

nell'addentare il frutto proibito si ritrovò affamato d'amore

1.a

(fu il creare gioco o sogno di Dio / coito mentale)

1.b

(si mordeva la coda il serpente uroboro racchiudeva in sé l'uovo del mondo)

1.c

in quell'attimo infinitesimo la storia dell'uomo era già scritta: passato e futuro un tutt'uno simultaneo

2.

non lui va verso il futuro: esso gli viene incontro ed è già presente focalizzandosi in fotogrammi: ciò che avviene esiste prima di lui: forse in un'altra dimensione egli l'ha già vissuto (presente a sé come il sé nel sogno) (abitante il riconoscibile istante dentro una sospensione)

3.

il déjà vu è acquattato tra pieghe dell'inconscio

3.a

come in una sequenza di specchi gioca con l'alter ego nell'eterno presente

punto da cui si vede il Tutto

versante luminoso del Sé: l'aleph

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PLATONE

essere notte dell'anima il cammino il tempo è la caverna lancinante attendere ti trapassi amore sole cosmico

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LETTERA DA UN AMICO

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DEUS ABSCONDITUS

(sempre a metà strada noi: sempre nella terra di nessuno: il fratello oscuro che s'agita nel sangue (lato notturno dell'anima) che mima il dolore del cosmo

(attraversando la valle della morte penetrati da tutto il freddo del mondo: immersi fino all'ultima fibra dell'essere in un dramma da consumarsi fino in fondo)

il Dio che sta dietro le apparenze: il Dio sconfitto nella storia Dio-del-paradosso che vince con la debolezza – il Totalmente Altro: l'increato (ab aeterno) che si a u t o l i m i t a

per recuperare la sua potenza alla fine dei tempi – grumo di vortice d'astri -

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LUCE AL TUO PASSO

(dal crogiuolo del dolore guardare oltre il visibile oltre l'io – schermo di carne) ma più in là non vuoi vedere – solo cattiva stella che graffia l'azzurro del tuo cielo (ed è gioco perverso pensarla nel tuo codice iscritta):

non esiste solo nelle favole il tuo angelo: egli da dietro il velo del tempo è luce al tuo passo perché vivibile sia questa vita: perché batta nel sangue un tempo tuo – rotondo (non sai che della polvere dei sogni son fatte le sue ali?)

attiva il terzo occhio – sii come la clorofilla che si nutre di luce

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CIELO INTERIORE (a Gustavo Rol)

cosmonauta di spazi sovramentali trasfiguravi il tempo velandolo d'irreale:

quiddità di un cielo interiore aperto su mondi paralleli

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IL LAGO DEL MIO SPIRITO

al di fuori di me - io stesso luogo-non-luogo - mi espando

di cerchi concentrici è il lago del mio spirito: sasso gettato dal capriccio della musa

fremito d'acque e stelle

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JUNGHIANA

legato a un vago giro di pensiero alla tua libido caro freud antepongo la vita che guarda se stessa guardarsi: il centro del mandala dove la luce pensa – le nozze alchemiche – alla mancanza di sacralità il Pesce * (Unus mundus) – all'analità l'Anima l'Animus l'Ombra – il corpo che si apre nel suo doppio – la nostalgia di un cielo prima della caduta

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NELLA VALIGIA (NOTE DI VIAGGIO)

(il chi-siamo-dove-andiamo: dove la mente inlabirinta) l'io vestito di nebbia promesso alla morte -

(nella valigia pronta la perdita originaria la vita a metà)

destinazione: il Sé

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AGAPE / EROS / PHILIA

imago dèi: noi chiamati ad amare (senza essere nostri) noi abbracciati dalla Luce: dai tre aspetti dell'amore: Dio madre / amante / amico (agape / eros / philia)

l'Uno dai molti nomi: sole – oceano – fortezza