FELICE SERINO

POESIE (2002 – 2009)

IL SENTIRE CELESTE (2006)

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ARCHETIPI O LETTERE CELESTI

sulla pura pergamena della sostanza primordiale tutti i pensieri lo Spirito scrive con l'inchiostro luminoso della divina emanazione: nel Libro dei libri sotto forma di archetipi o lettere celesti si trova tutto quel che fu è e sarà

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POESIA COSMICA

io-non-io: lasciare che mi superi la luce

sentirmi espandere nell'amore infinito sparso per il cielo

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ROL

Fantasia

nel giro d'una luna ti sognerò levarti da orizzonti di fuoco su cavalli d'aria dipingere arcobaleni coi colori dell'amore

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MIO SANGUE ALATO

tu come un'esplosione all'aprirsi del fiore -

vita: mio sangue alato

ah sentirmi avvolgere nel risucchio del vuoto tuo affamato

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SPRAZZI DI PACE

spiove dal cielo una luce di stelle gonfie di vento – quasi provenisse dall'oltre

nel cuore un aprirsi di sprazzi di pace: vedermi in tutto con il mio sognare -

il vissuto la vita sognata

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L'OMBRA

negativo di me mio vuoto in proiezione mi copia con inediti profili tagliati nella luce – se dal di fuori la spiassi mi direi sono io quello?

pulviscolare ha i contorni del sogno e i suoi fòsfeni si spezzetta se riflessa inafferrabile fantoccio mi diventa pure mio vuoto mia metà

che estinta con l'ultima sua luce rientrerà nel corpo-contenitore unificata con la terra – senza un grido tutt'uno con la morte - senza perché – solo ombra

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IL PECULIO DI LUCE

(a Simone Weil)

(occhi come laghi abbracciano da eco a eco fremiti di vita)

ha mani che sfondano muri di solitudine

amore

germoglia grido di luce da nuovo dolore

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SIESTA (Entrando in un sogno lucido con la visione dilatata di gatta che si stiracchia)

le fauci spalanca la natura animale in enorme sbadiglio della tigre di blake a ricordare la geometria felina dinanzi agli avanzi della sua preda sanguinolenta nella solitudine lucente tinta dalla cenere rossa del tramonto pancia all'aria nella conca del sole occhi socchiusi impastati dell'ultima luce in un tempo sospeso un silenzio che disegna l'atavica forma aperta del grido

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NEI MIEI SOGNI

nei miei sogni ricorrenti il mare ne attraverso lunghi tratti io che appena sto a galla – altre volte mi trovo in viaggio (nave/treno) o mi vedo nella casa giù al paese a tavola coi parenti che mi ricolmano fino agli occhi e mi accorgo che sono in ritardo per il lavoro ora nemmeno più ricordo dove ho parcheggiato scendo di corsa salgo scalinate eccoli i miei morti i parenti sorridermi mai che mi dessero numeri

ora non sogno più a colori vividi né di librarmi come falena contro il soffitto

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CREATURA

mi godo la luce come farfalla sul palmo della tua mano

Signore non posso che offrirti il mio niente -

fragile creatura una morte ti devo

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PARVENZA D'AMORE

pietre ancora calde di sole con la luce declinante una virgola di amore ti è rimasta negli occhi -un sangue rappreso

come un olio è passata la luce sopra il dolore - pseudoincarnazione di un sogno -

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HA MEMORIA IL MARE

grovigli di rami disegnano la forma del vento voli di gabbiani ubriachi di luce a pelo d'acqua decifrano tra auree increspature le vene del mare

interroghi sortilegi nella vastità di te solo ti aspetti giungano da un dove messaggi in bottiglia un nome un grido ha memoria il mare scatole nere sepolte nel cuore dove la storia ha un sangue e una voce

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SPAESANO LE ORE DEL CUORE

i primi turbamenti i morsi dell'amore – luce d'infanzia come sogno scolora dove l'orizzonte taglia il cielo

spaesano le ore del cuore nel giorno alto

104

ANANKE

più a morire che a nascere a volte – un colpo e via è preferibile dici ma anche la pianta si ammala e soffre in natura si sa tutto soggiace a legge: la supernova che collassando si fa buco nero e noi mortali...

105

GIOCO DI SPECCHI

l'ambiguità è forse nel sogno mentre vivi e ti cammina a lato un altro te – insospettato

allora è sogno la vita? o riflesso copia sbiadita o gioco di specchi in cui ti chiami e ti perdi...

106

ROSA D'AMORE

letificato d'amore angelicato fiore

si schiude la rosa fra cristalli dell'inverno

107

A RISALIRE LE ORE

non resteranno tracce dei giorni informi solo parole scritte sull'acqua

a risalire le ore del sangue il vortice del vuoto: solo parlerà l'amore che si è donato

108

ANCHE A META' UN SORRISO

(anche a metà un sorriso è terapeutico: sprecato è il giorno senza la sua luce)

fare anima aprirsi al nuovo come cercare un tesoro con occhi tornati innocenti

coltivare la meraviglia il bambino che è in noi unico filo rosso

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STANZE [ispirata leggendo Il corponauta – appunti di viaggio di uno spirito libero, di Flavio Emer]

io pensiero dilatato a spolverare le stanze dell'oblio sulle pareti la memoria ancestrale metteva in luce emozioni dipinte su volti che furono me

rifluiva dai bui corridoi degli anni il vissuto a imbuto mi perdevo come in sogno nell'abbraccio di quelle figure che accendevano il mio sangue

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PER SPECULUM IN AENIGMATE

chi sei: quale il tuo nome nel registro della Luce quale la tua figura inespressa

questo non aversi come morire sognarsi in seno a cieli di cui non è memoria

...caduto il velo il tuo Sé faccia a faccia

un ri-trovarsi: moltiplicato

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LA SUA LUCE DI MILLE SOLI

ci accecherebbe la sua luce di mille e mille soli se solo potessimo vederlo con occhi di carne

Lui l'absconditus - Colui che indossò una carne (e la sua carne vestì una croce): che per sollevarci si fece bambino e ultimo

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LE TUE POESIE

sono astruse dici parlano per lo più di cieli e affini mai di quaggiù – lo ammetto ma ti pare siamo solo di terra e non fatti d'infinito e di mistero o materia dei sogni come il cuore sente? farsi d'aria e parlare col cielo non insegna forse a vivere in terra? a riscattarsi da debole carne?

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ACQUE

1. acque uterine dove sognammo di nascere oceano circolare mare di nostra madre

2. lavàti con acqua e sangue – fonte battesimale seconda nascita

3. acqua è porta acqua è Vita venite a me Io vi disseterò

...camminava sulle acque coniugava le forme dell'acqua

“oceano circolare mare / di nostra madre”: versi adottati da Jean Debruynne, L'acqua battesimale

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IO-UN ALTRO

questo sentirmi diviso: e non riconoscermi come il fuori del mio dentro: convivere con gli umori di un corpo di morte

115

IL MONDO LE COSE DEL MONDO a padre Pio

il mondo le cose del mondo ci devono scivolare addosso come acqua – dicevi mentre era un sorriso interiore a illuminarti -

guaglio': la casa del Padre è in fondo al tuo cuore ma è il cuore un campo di battaglia: a ogni giorno basta la sua pena -

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FRAGILE FOGLIA

e nel momento del distacco l'io si farà fragile foglia appoggiata ad una spalliera di vento

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NELL'ABBRACCIO DEL MISTERO

terebrante luce: intima ferita celeste

(la sfiorano le balsamiche dita di Amore)

nell'abbraccio del mistero farsi trasparenza espansa percezione di sensi