FELICE SERINO

POESIE

MARE APERTO

(2021)

197

ORIONE

da tempo i libri di mitologia sono soppiantati dai videogiochi - negli occhi dei ragazzi non più l'incantesimo di un cielo percorso dal Carro celeste e da Orione -che annaspa in un mare nero seppia

198

M' INDUCEVA L'ESTRO

poeti si nasce? – non sapevo d' esserlo quando m' induceva l' estro a scribacchiare su carta da zucchero e alzavo gli occhi al cielo per un gioiello da carpire al divino

199

LAGHI DI MISTERO

ombre stampate – ombre a vestire figure passeggere

luce degli occhi ai primordi -ritagliata nel blucielo – ove

immergersi in laghi di mistero

200

CONGETTURE

più che terra mi dico un cielo in frammenti il sogno e la ferita

siamo

più in su quel levarsi dell' onda che ci avvolge il punto zenitale della luce

201

MARE APERTO

ho un “posto” dove andare -che mi aspetta- a cui fanno eco non sirene ma aneliti dove nella morte apparente spasima la composizione della luce

ho un luogo che mi aspetta: come andare in mare aperto con la bussola del cuore

202

COME ENTRARE NEL DIPINTO

cavalcare onde irrazionali di nonsense onirici come entrare nel dipinto e vedere da una nuova angolazione ri-creata dall' occhio il confondersi del sangue coi colori

203

ALZHEIMER

la memoria s' è addormentata nell' anima - la memoria che come un fuoco inestinguibile ti faceva dire io sono

ora non sai più chi sei e perdi la strada di casa

giorni e notti attraversano le tue ossa e la tua voce si è rotta nel vento

e se al mattino tì sporgi dietro i vetri è per vedere solo ombre o fantasmi come in un sogno ininterrotto

204

ISPIRAZIONE

cos' è l' ispirazione se non un qualcosa che urge nel sangue prima di vedere la luce

una folata di vento e sei il vento una vampata di fuoco e sei il fuoco -con spasimi d' anima vivi le cose

parole come lacrime cadono dagli occhi della mente solo qualcuna preziosa si posa ai piedi dell' angelo

sul bianco immacolato del foglio

205

ANELITO

(sfogliando Salgari)

quella porta che apri sull'infanzia ha gli echi del mare e il caldo rovente di scogliera che ricorda il tuo passo inquieto ribelle i tumulti del sangue

resiliente come l' insonnia della vela per il buonvento

206

LA VITA SCORRE

la vita scorre e quel senso sempre del fugace in ogni cosa

ma il mare il mare è nel cuore di Odisseo che si interroga a specchio del cielo

l'uomo è per la meraviglia

207

OLTRE IL VISIBILE

anima siamo con un corpo frale

la beltà è fiamma sotto la cenere:

di là dal visibile a dircelo è il cuore dove discreto l' angelo ci affianca

208

PAESAGGI INTERIORI

tu dici la vita è della morte vita che indossi che mastichi e ti mastica

la chiave o il rovescio -sai- è quella “vita fedele alla vita” – ad aprirti

paesaggi interiori ritagliandoti uno spicchio di cielo

209

L' ETA' SPAVALDA

il volo degli aeroplanini con su scritte indecenze o un candido complimento e la destinataria avvampa dal primo banco c' è chi lascia cadere la penna per guardare le mutandine della prof poi fuori come scalmanati allo squillo della campanella e ahi ci scappa l'occhio pesto innato senso di rivalità tra bulli per una bocca di rosa

210

NONSENSE

il pensiero allucinato ti apre varchi daliniani di nonsense

anche la tua figura si deforma come gli orologi molli

e il cuore si libra sul fiato del dove e del quando

211

IN INFINITO ESPANDERTI

(a Gabriele Galloni)

ti vedo con fare garbato rivolgerti ai morti tu che anzitempo sei dei loro sei come loro tu che ne scrivevi chiedendoti “in che luce cadranno”

tu cuore amante dell' ignoto alla sua riva in infinito espanderti

(tra virgolette il titolo di una sua opera – 2018, RP)

212

NON SEI DEI LORO

nel chiuso della stanza o di pomeriggio nel sole da un po' ti sorprendono a parlare coi morti – questi non tornano e tu non sei dei loro -ancora-

sono spirito (ma di essi poco si sa) -ubiqui ti leggono il pensiero e a volte giocano con le nuvole – quando nelle tue pareidolie ti pare ravvisarli

213

LUNGO UN FIUME D'ECHI

quel che accade “deve” accadere? stabilito dall'alto o da occulta trama? e il libero arbitrio allora: è al 50? al 30?

vestiamo le possibilità le decisioni sofferte tra gorghi del sangue

sarà un caso ma trovarci di qua della strada invece che di là potrebbe ribaltarci la vita!

siamo tenui fiammelle lungo un fiume d' echi

(“caso” o quella definita “sincronicità” junghiana)

214

CONDONO

“condono” dici? se era massacrato – una maschera di sangue la persona: un solo grande urlo

guerriglia urbana - la pelle rischiano gl' inviati del tg tra lacrimogeni e manganelli che fendono l' aria

abuso di potere: come vuoi chiamarlo -un nuovo caso Cucchi come tanti altri cristi in croce

215

UTOPIA

presi in un giro mortale lasciare tra le mani trascorrere le ombre della sera

utopia raccogliere i frammenti di una vita in un numerabile infinito

(primo verso: parafrasando Ungaretti)

216

L'INFERNO

(mala tempora ed è belzebù a guidare la danza)

l'inferno è sulla terra è l' uomo stesso a crearselo da quando caino alzò la mano sul fratello da quando fiammate di odio aizzano popolo contro popolo per la supremazia di nazioni e nascono come funghi velenosi nuovi satrapi

(le vittime a migliaia le raccoglie Dio nelle sue braccia - giammai può il suo Amore contenere l' inferno)

esso è in terra se vedi annegare negli acquitrini la bellezza

217

PER UNA VOLTA

(quasi una preghiera)

volesse il cielo una volta mi conducesse il mio angelo e in una visione ipnagogica sentirei il mio sangue espandersi ai quattro lati della terra a forma d' una grande croce

sentirei allora esplodermi il cuore in tanti frammenti d' amore

ma sono un peccatore

218

A VOI MORTI

mi rivolgo a voi morti usciti dalla morte voi non più in morte-vita vivi ben più che i vivi

siete in noi e in nessun luogo lontanissimi e vicini

lungi da voi ripercorrere i meandri della memoria perdervi e ritrovarvi e ancora perdervi nei dedali delle passioni fuggevoli

è l' atavico sangue a dire “sono” - è ritorno all'origine: come nella prima luce

219

L' INCONOSCIUTO

vertigine dei numeri all' infinito

tanto più che i granelli di sabbia

così gli universi le miriadi di mondi

l' aleph: il punto inconosciuto dove Dio li vide specchiati nel Suo Sogno

220

LE PAROLE NON DORMONO

le parole non dormono cercano il loro sangue incessanti si affacciano alle finestre degli occhi

nude presenze emerse dal fondo dove è coro di voci che sanguina in luce

221

IL VIAGGIO

vedi aleggiare il tuo soma d' aria a varcare confini di mistero

ulisside su rifiorite rive d' un' itaca celeste

222

MATTINO

nello specchio del comò si guarda una luna sghemba – prima di dissolversi

indugiano nel sangue sfilacciati sogni - si attende supini mano nella mano che cresca la luce

e c' inondi col suo buongiorno