FELICE SERINO

POESIE

IN ONDIVAGHI SPAZI

1 Mattone di poesie

non scarti niente metti metti anche quelle così nate tra il lusco e il brusco

vuoi farti del male – di' ?

ti attirerai i critici messo a nudo sotto tante lampade!

però devi pur riconoscere che quelli sono scarti della bellezza dell'angelo suggeriti in dormiveglia o trance

peccato tralasciarli – ti pare?

11.7.24

2 La parola

t'innamora di sé - abiti la parola – ti lasci abitare

in luce di sangue

14.7.24

3 Il linguaggio dei fiori

chissà se loro sentono di esserci: non come

gli animali o gli umani s'intende ma in qualche misterioso linguaggio

affratellati con la terra e l'aria nel respiro dell'humus-madre

sanno -i fiori- nell' offrirsi al bacio del sole -

del candore d'un impalpabile sogno

18,7.24

4 Altri tempi

nell'era del digitale non trovi più la cartolina a libretto che ti sorprendeva con la musichetta né il calendarietto profumato del barbiere con le foto sexy (vietato ai minori) né la letterina a Natale sotto il piatto che strappava una smorfia di commozione al papà né il pianino a manovella per le vie della città

altri tempi – oggi se cerchi qualcosa te lo dice google l'intelligenza artificiale pensa per te giacché ha un quoziente che ti supera!

25.7.24

5 Turbamento

meridiana a perpendicolo sull'altro lato un po' d'ombra altre -di ombre- a tratti le senti passeggiare a lato del cuore ondivaghe e sinistre – invochi l'angelo ma non t'ascolta sarà già impegnato ad assistere un più povero cristo

29.7.24

6 Ribaltato

prostituito alla vita giunta l'ora un tuffo nel “nero” di qua vedi buio di là tutto è ribaltato in vita trasfigurata un chiaro accecante vedi uscire gli scheletri dall'armadio con larghi sorrisi

9.8.24

7 Vita latente

qui solo apparenza ti dici il tutto -l'Assoluto- è vita latente:

la bellezza che mordi

16.8.24

8

Vele di nuvole

vele di nuvole e il cuore dove ti porta

s'attarda a svelarsi la musa tra pieghe dell'anima dove si leva un'alba rosata – a

celebrare la luce

9

L'albero

sono quell'albero reciso che mostra senza un grido la sua ferita bianca

la radice ha ritratto in sé la parola monca

10

Homeless

ho incontrato per strada un derelitto nelle tasche solo sogni avevo -veder fiorire una luce in quegli occhi senza cielo: aprirgli la porta e il cuore

11

La passione

aveva le sue “cose” e una luna sghemba quando lo copriva d'improperi lui zittiva pensando di mandarla in quel posto ma la fiamma della passione lo strappava dal letto di procuste d'ogni screzio faceva tabula rasa e rasserenava il cielo

12

Gli anni oscuri

(alle vittime dell'olocausto)

udimmo dietro le porte pianti ed urla mentre s'incupiva il cielo e s'espandeva l'ombra del male

l'aria era nera del fumo dei corpi bruciati

ora apparteniamo anche noi alla terra alle radici al vento

ed ha voce di pietà il cuore

13

Vade retro

“vade retro” ripetevo in dormiveglia – poi da sveglio: “nulla puoi se Lui invoco” – seppur lacerato da estenuanti lotte – io che abbraccio ogni giorno la Croce

(affetto da DOC: disturbo ossessivo compulsivo)

14

Quel motivetto

quel motivetto che mi gira a vuoto e non mi lascia e mi riporta agli anni andati quando con un soldo compravo caldarroste all'angolo

quel motivo che mi accompagnava nelle scorribande per vicoli emulando sandokan o il pirata barbanera -banda d'obbligo sull'occhio-

a fare da sfondo al tempo d'un'età spensierata

15

Per A.

caro fratello non ti è stato dato di “giocare” la vita: appena un affaccio sul mondo fuori dall'alveo di nostra madre che hai subito rimesso le ali per altri lidi

potevamo giocare insieme io giovincello tu ancora bambino avrei potuto tenerti a cavalluccio avremmo corso per i prati e guardare con innocente meraviglia la farfalla posarsi su un fiore o immergere le mani nelle acque del ruscello e poi ridere ridere nell'incoscienza dell'età

ora -strappato il velo del sogno- posso solo ricordarti nella mia preghiera mentre tu mi guardi dai cieli con occhi d'angelo

16

Sul ciglio

(nightmare)

sempre in bilico sul ciglio a lato voragini e fiamme

il più delle volte non rispondo più di me stesso:

sono il grido dei perduti

al cospetto dell'Altissimo sarò giustificato?

17

Non più quei brividi

sono arida sabbia più non mi lecca l'onda si è ritirato il mare

non più quei brividi sulla pelle della musa che latita propiziassero le braccia a conforto

in queste aride notti al lume d'una luna controversa

18

Poesia è quando

stasera un film già visto di bevute e scopate (factotum) per nulla emotivo o poetico se la poesia è viva ti domandi: lei è quando seduto sul water leggi un libro o davanti a un tramonto bevi per dimenticare e ti vien da piangere -ami bukowski quando t'ispira cavolate

19

In lacero lucore

andare su cocci – nelle stanze del cuore

defluisce arido sangue riflesso in volti d'angeli distorti

gridano piaghe in lacero lucore

20

Primavera

freme primavera in surplus canoro

in una sospensione lucente t'ispira la musa uno spunto

mentre il chiurlo ti fa il verso

21

Nightmare

quel senso amaro di sperdimento di quando ragazzo scappasti da casa ecco te lo ritrovi nei sogni nel percorrere strade allucinanti di un paese sconosciuto e attraversare tortuosi cunicoli e tunnel che ti avviteranno in un girone dantesco se non ti svegli prima

22

Antenati

sarà bene tenerselo buono quello che ogni tanto ti appare in stato ipnagogico un ectoplasma forse un antenato di una vita precedente che vuol rivalersi in questa d'uno sgarbo subito?

23

Come nella prima luce

“qualcosa c'è” -dici?

vuoi mettere? al confronto il “qui” lo traduci

nel transeunte l'apparire – il caduco

di là: il Reale l'Assoluto – l'Aleph

l'essere che in sé rinasce come nella prima luce

24

Boomerang

il male è un boomerang per la legge del contrappasso

è un verme che rode viscere e cuore

gira la banderuola nel vento dei vinti

“beati voi quando vi perseguiteranno a causa della giustizia”

25

Yakamoz

esco da un sogno e mi culli dolcemente la mente

donna dei boschi che di sé m’innamora

una luna complice si specchia nel lago fra silenzi d’acque

naufrago approdo fra le tue braccia nell’ora desiosa languida

* (yakamoz: riflesso della luna sull’acqua)

26

L'infinito di noi

apparire del mondo a specchio di cielo

non può finire tutto in un pugno di terra

ci è stato messo nel cuore il senso dell'eterno

27

Brindisi

m'inseguono gli anni dappresso come lupi affamati

tra i malanni un brindisi al genetliaco

paresi distrofia trombo: sono una mina inesplosa

28

Il tempo

un tempo lento s'appoggia a una spalliera di brezza

l'anima un lento navigare in sogno