FELICE SERINO

POESIE

TRASPARENZE 2019- '20

1

GIOBBE

Signore liberami da questa gravezza della carne -ora mi pesano gli anni come macigni-

ascoltami – quando il sangue grida le ferite della luce

ed io come giunco mi piego in arida aria

2

MUSICA SACRA

mi attirarono le note dell'organo

il tempo si era fermato e fu come uscire fuori da me uno sconosciuto luogo di pace mi accolse

non era sogno o visione: quella musica sacra era divenuta parte di me del mio spirito

mentre mi avvolgeva una luce noetica in empatia con gli angeli e i morti

3

L'EGO 3

apri il giorno come una scatoletta -usa e getta

ti affidi alle vacuità dell'oroscopo la tua nonchalance dove ti porta il cul-de-sac che imbocchi ti si ritorce in un grido

ti dico svuotati abbandona l'io: fa' che confluisca nell'immenso mare del noi dov' è condivisione

ché svii da quelle insidie dell' abbraccio mortale

la vita ti sia una colomba che si posi sulla mano

4

NECROSI

cos' è che ti cresce? fa senso vedere – cellule morte si autoespellono attraverso il dito in sudorazione

porti con te questa escrescenza pendula a mo' di piccola cresta o mini-veliero se ci lavori di fantasia

infine la bruciatura e te ne liberi

al limite -pensi- eliminare le impurità è forse aspirare all'angelo

5

L'AMORE CHE SAPPIAMO

l'amore dal volto della Bellezza quello che avvicina all'assoluto

non è di qui

l'amore che sappiamo quello che ci lascia un cangiare di nuvole ad adombrare aride spiagge

ci assalirà con un vuoto ad ogni sospiro

dolore d' una perdita dall' origine del mondo

6

IN QUESTO GIORNO STORDITO DI LUCE

in questo giorno stordito di luce il mio lavoro incessante di sole

per gli ultimi i senza voce i perseguitati che Lorca cantava

per i bambini scandalizzati dal prelato

-meglio per lui dice il Vangelo legarsi una pietra al collo

il mio è questo grido che rilancio contro le sbarre dell' indifferenza e la viltà di chi trama nel buio di una notte di pietra

di chi gira sul proprio asse ombra che sanguina nel vento

di chi segue la pista del sangue e ha il passo pesante sopra la tenerezza

canto per la dignità dell'uomo che fa della sua insopprimibile libertà ali di luce

a lambire le fonti del sogno

7

DELL'IMMAGINARIO (DEL SOGNO)

li vedevo salire dal mare dal grande mare aperto i miei morti che dispensavano sorrisi

era esplicito il loro invito lo si leggeva negli occhi forti di luce

ma una vocina dal di dentro mi diceva che non era giunto il tempo

8

BOCCHE DI CHITARRE

alla sua morte per fucilazione anche le chitarre emisero lamenti - a un ordine dei generali dalle loro bocche uscirono insetti bibliofagi a divorare pagine e pagine di versi sparsi per il mondo

ma lo spirito del popolo è vivo la memoria è vasta come il mare - venne ricomposto il poema insanguinato fino all'ultimo rigo-respiro

si può uccidere un poeta non la poesia

(Federico Garcia Lorca, 1898 – 1936)

9

IL CASO E' QUEL PER CENTO

tutto è convenzione e il caso è quel per cento che fa il destino

se ci troviamo nel posto giusto al momento giusto -o al contrario- è quella sincronicità indimostrabile

che fa ruotare i mondi e noi non siamo che mistero a noi stessi

piccoli astri

Sincronicità: concetto di Carl Gustav Jung, 1875-1961

10

TRA LA BESTIA E L'ANGELO

tra la bestia e l' angelo corda tesa sull' abisso

nel divario della mente dove destrieri scalpitano inesausti bivaccano i tuoi fantasmi

o si mimetizzano tra la fantasiosa tappezzeria dei divani

semmai si annoiassero sai dove trovarli: a giocare ore e ore con le nuvole

tenendo al guinzaglio i sogni

11

LE IMPRONTE CHE HAI LASCIATO

fermatosi il giro del tuo sangue non avrai più nome né voce

le impronte che hai lasciato?

impigliati ai rami fra cirri e nembi

l'essenza dei tuoi versi sparsi i ricordi i sogni gli io che fosti

forse dal fondo dello specchio riaffioreranno

-in una luce ferita- quelle immagini a un moto del cuore

12

IN QUESTO MOMENTO SOSPESO

il guanciale intriso di sogni tu languida ti volti per un bacio come calamite i corpi si attraggono lenta c' inonda la luce dell' alba

sembra quasi che la pineta affacciata sul mare ora entri nella nostra camera -noi rami in un ricambio di foglie-

anche in questo momento sospeso si può sentire un assaggio d' eterno

13

NEI CIELI DELL'INCONOSCIBILE

e in quel momento ora x è solo un restituire consegnare le ferite alla terra la luce degli occhi al cielo

e farsi plurale

ponti di luce nella Mente espansa a invadere e aprire varchi

dove ali di un già presentito sogno -aperte per il volo-

si librano nei cieli dell'inconoscibile

14

PICCOLI MONDI

essere in sintonia -cuore e mente- con l'universo

come nel sogno abbandonato il corpo -noi piccoli mondi nell'alto mare aperto:

ulissidi a lambire terre dell'inconoscibile

nella pienezza dei sensi

15

LA POESIA CHE CI SALVA

la poesia è la bellezza che ci salva da questo stare inadeguati nel mondo

vedi con la poesia non si scherza (a parte palazzeschi e qualche altro) essa vuole nascere dal sangue macerarsi nel profondo fino a mettere ali

non lo crederai ma i fonemi aspettano solo d' essere chiamati

la costruzione va da sé dev' essere armonica come un diapason col traboccare delle emozioni

16

NUGOLI D'ANIME

riposano i corpi mentre la notte ha tra le braccia nugoli d' anime rivolte verso la stessa fonte di luce

ondivaghe fuori dal guscio esse aleggiano insinuandosi nei meandri del sogno si trovano a percorrere corridoi interminabili

o tra vertigini di spazi a capriolare si trovano in ambienti familiari rivivono déjà-vu

17

RINASCERE NEGLI OCCHI

all'inizio nel tempo primigenio il primo stupore in un volo

ai piedi dell'angelo sarà poi precipizio della luce

ma si resta nella memoria della rosa che vuole rinascere negli occhi

18

A GUIDARTI LA MANO

vedi un gabbiano planare – tu assiso s’ uno scoglio nella calura di luglio qualche verso abbozzi

sarà tautologico ma è quanto ti sale da dentro:

“siamo di terra ma lo sguardo dice la celeste origine – la sua luce dove l’anima dimora”

è aspirazione alla bellezza a guidarti la mano: non con inchiostro ma col sangue scrivi

19

A PRESCINDERE

questo uscire rientrare nell’alveo celeste è racchiuso in un tempo rallentato un lampo nel cuore dell’ universo

t’ è stato messo nel cuore il senso dell’eterno – a prescindere

ogni giorno ti riscopri vivo come il seme

20

AL PARCO 2

gli prepari il posto a tavola come quando era in vita lo senti vicino gli parli in sussurri e con dolcezza

son passati tre anni da quando lo portavi in carrozzina al parco -nell’incipiente primavera gli alberi mettevano folte chiome- e ogni tanto ti fermavi per asciugargli un filo di bava pendente

ricordi le sue parole: chi non si dona mangia se stesso

21

ALBA

nella luce che sale generosa sei come musa che l’abbrivio dà col primo verso

-aria di vetro – parola sospesa

come andare in mare aperto

sogno o stato di grazia

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ALLE PORTE DEL MARE

cicatrici di luna il rosso grido delle estati lunghe sulla pelle quando liberavi le ansie inchiodate alle porte del mare di sandokan emulando nelle ore di canicola le scorribande a perdifiato pei vicoli cerbottane e bandane prestandosi al magico rituale con vele e bandiere panni stesi nell’accecante sole

23

ANCHE TU A PRECEDERMI 2

un salto a volo d’angelo a superarti nella luce

una luna assonnata ti sovrasta – ammiccano stelle

anche tu a precedermi -amico di penna- sulla via dell’Inconoscibile – uscito sei dal cerchio d’ombra

dal quadrante dove batte l’ora del mondo

24

ANDANTE

dopo l’ultima pioggerellina i saltabeccanti passeri muovono una piccola danza sul mio davanzale

troveranno le briciole della mia colazione

m’immagino in sottofondo un andante di vivaldi

e nello sdilinquire del cuore mi si apre il cielo

25

ANELITI D'INFINITO

è la vela rossa della Passione a prendere vita nel tuo sangue spanto nella luce

ti dai d’amore in aneliti d’infinito anima persa per rive sfiorite negli occhi

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ANTINOMIA LA MORTE 2

rinfranca il pensiero d’essere immortale -e già dalla ferita della creazione lo sei-

la morte ti cerca? uscito dal guscio tu sarai altro

l’anima libera sarà dai lacci lo spazio mentale onde di luce e amore

niente d’ imprevisto se la morte non ti sorprenda più della vita

27

ASSONANZE 2

aureolato di fumo vaga il pensiero nei meandri del sogno

s’aggriccia il foglio sotto l’impulso della penna in cerca della giusta assonanza o d’una metafora felice

in enfasi il cuore s’abbevera alla fonte generosa della musa

28

BREVE IL TEMPO

ti ricorderanno un giorno?

ti sorprendi a evocare oggi i tuoi fantasmi

altro tempo

età dell’oro quando il sangue sparpagliato nella luce semidio ti levavi come in volo

ora ingrigisce il giorno

chi a ricordarti?

29

CIELI CAPOVOLTI

nel cavo del grido deflagra rombo di tuono e scalpitano nella testa destrieri impazziti

egli non vede più il corpo della madre solo cieli capovolti e

accovacciato in un angolo della parete che separa vita da vita

trascorre le ore vuote suonando l’ocarina

30

COME INVISIBILE RADICE

ricordi ventenne o giù di lì: pane amaro i primi timidi tentativi ti vedi chino su fogli e fogli fitti i pindarici voli le cadute

come invisibile radice quel virgulto negli anni ha preso vita e sangue

31

COME NELLA PRIMA LUCE

si è legati al cordone del sogno quello viscerale – che ci vede come nella prima luce

destare in noi l’angelo svogliato – lasciare si schiuda il fiore dell’anelito

in un canto – che abbracci la sacralità della vita

32

CONTROSENSO

no non ha senso questo tempo frantumato fra le dita -c’inseguono le lancette di kronos

i bambini giocano all’ikea e non nei prati i genitori hanno tempo solo per loro

cosa pensa -se pensa- quel pesce che agonizza soffocato dalla plastica? che questo è il peggiore dei mondi possibili?

33

COSA DICE IL CUORE

fu il caso o il destino a farli incontrare all’uscita del discount sotto l’ombrello

lei la sua verve lui il suo magnetismo prima che se ne avvedessero erano finiti a letto

quanto durò la storia se storia fu? dalla sera alla mattina – un lampo

cosa dice il cuore dove ti porta non lo sai spiegare

34

COS'E' LA POESIA

la poesia è indefinibile fa tremare i polsi è l’abbraccio di un albero il sorriso di un bambino

la poesia nasce dal sangue e ha dimora celeste

quando si partorisce una poesia ti si aprono i cieli

poesia è dove l’angelo perde una piuma

35

CRUNA DI LUCE

come quel file danneggiato che non si riesce a eliminare: diciamo un po’ simile lo stato d’ animo di chi non si sente realizzato ed è la sua anima un buco nell’immenso

ti sarà capitato un file corrotto: ti sta sui cosiddetti ed è come la vita che gira in tondo -i suoi ingranaggi che non combinano

-ma dopotutto un file è un file -dici

quel suo bel titolo ‘cruna di luce’ “chiave” non ha e nemmeno il cammello ci può passare

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C'E' DEL BUONO

sempre ci si trova a scalzare la morte noi umani o la foglia la rosa damascena

si riveste ad ogni ciclo la natura – ingiallito grida il cespuglio il verde nuovo

c’è del buono che ci salva: trovi allo sportello chi un sorriso ancora dona

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DA CHE SEI NELL'OLTRE

corpo -dicevi- di esperienze ricettacolo?

smesso che hai quell’abito -soma- il tuo Sé manifesti che attraversi i mondi

da che sei nell’ Oltre rinato come a primavera l’albero nudo

38

DA UN IMPERSCRUTABILE SENTIRE

ti attraversano come una luce sottile: sono sempre con te i tuoi morti mai andati svaniti -ci crederai?-

saldano le tue radici “vivendo” con te ancora: ubiqui e onnipresenti

da un imperscrutabile sentire puoi percepirne al tuo fianco la presenza

sono essi a suggerirti in un soffio semmai ti giunga una ispirazione

sostano dentro gli specchi

si fanno tuoi consiglieri quando non sai deciderti sul colore di un maglione da indossare

allucinate presenze ti accompagnano in quel mondo parallelo ch’è la regione del sogno

39

DAL MIO POSTO PROTETTO

mi “nascondo” nel corpo

da me emergono alfabeti afflati enunciate sillabe

mentre questo che mi contiene ha un piede nella morte

dal mio posto protetto complice una luna che m’ispira mando messaggi di luce

a volte me li suggerisce un angelo

40

DAL SUO SANGUE SI LEVA ALTO

(ad Aung San Suu Kyi)

non violentate più la primavera del suo giovane sangue non pugnalate la colomba del suo cuore aperto alla compassione

non schernite più la disarmante verità che proclama aizzandole contro i mastini della notte

dal suo sangue si leva alto il grido di fierezza all’ unisono con l’ oppresso popolo

.

[Sul finire degli anni ‘80, Aung San Suu Kyi fonda la Lega Nazionale della Democrazia. Il regime birmano la condanna agli arresti domiciliari per 5 anni, poi per altri 15, e infine a 3 anni di lavori forzati, prima di essere liberata definitivamente. Viene insignita del Premio Nobel per la Pace nel 1991.]

41

DALL'IMMAGINE SPEZZATA

risalendo dall’immagine spezzata fino all’ultima ferita in un sol grido rivivono squarci d’identità che furono te

li inghiottirà una fuga di luci bava di ragno a tesser latitanze

42

DEGLI ABUSI

strillai come un aquilotto di lacrime inondai il banco:

sollevato da terra per le orecchie dalla capa ‘e pezza Angela (spero oggi un angelo)

per aver iniziato il quaderno di bella con un grossolano errore

-abusi oggi come ieri solo che un tempo erano “sommersi”

.

(capa ‘e pezza: in gergo la suora; Angela, nome fantasia) [il grave errore consisteva nell’aver scritto “geofrafia” invece di “geografia”.]

43

DI FOSFENI E NUBI

a labbra di luce poesia mi desti da assonnate rive

vaghezza vi transita di fosfeni e nubi ove intoccabili sogni dimorano

44

DI LUCE L'ABBAGLIO

colma la bocca di luce l’abbaglio della veste

sentivo nelle ossa un fuoco

come lazzaro mi sono levato e andavo leggero come nell’aria

45

DI PALPITI DI LUCE

bianca colomba si posa su creste di pensieri

invertigina l’essere tra fluttuanti sillabe in un capriolare di palpiti di luce

46

DI QUA DEL VELO 2

(non qui né altrove: semplicemente essere nel Tutto -porta della conoscenza)

di qua del velo di maya trottola del tempo consuma il suo perno

nella palpebra del sole un embolo d’ombra dimora che insanguina il vento

47

DI SGUARDI E' IL SOGNO

di sguardi è il sogno o polvere della creazione noi polvere del sogno noi sogno di Dio

tra intermittenze di fòsfeni veleggia l’ “occhio” per inesplorati lidi

48

DOVE L'ANGELO 3

ti dici quale angelo – quello delle favole? mentre nel cuore ti alberga il grido stridulo del risentimento

-nell’ordine cosmico è il boomerang che non vedi

dov’è l’angelo ti dici semmai salga dal fondo di te a illuminarti?

vieppiù continui a respingere mani tese in un cielo bianco di silenzi

49

D'UN SOGNO

casa sul mare dove vidi la luce sulla porta un ritaglio di cielo a visitarmi i miei morti venuti sembra dal mare sorridermi mentre mi vedono con naturalezza librarmi falena contro il soffitto

50

EMARGINATO

quest’uomo: tristezza d’albero nudo avanzo di vita aperta ferita

-occhi scavati che perdono pezzi di cielo

quest’uomo puntato a dito quest’uomo fatto torcia

per gioco

51

ENERGIA COSMICA

(a Stephen Hawking, in memoria)

ci partorì un oceano di energia noi minuscoli granelli finita infinità

dai buchi neri insondabili forse nuovi mondi nascono – inarrivabili

soli non siamo in questa vertiginosa vastità

in infiniti cerchi spaziamo

[finita infinità: da un verso di Emily Dickinson]

52

FASE REM

aprono il mondo della mente facendosi presenze i dolci animali d’acqua e cielo

nel vortice di luce ti si rapprende negli occhi il volo e l’argenteo guizzo

appena desto -assimilando ancora frammenti di visioni- chiederai all’onda all’uccello al vento

la chiave l’origine che dall’apparire traspare

53

FONEMI

nella bocca della notte -la luna sopra il petto- il letto è un mare dove sillabe perdono sangue

“e il naufragar” non è che di parole- carne slabbrati fonèmi

a far piovere nelle tasche del cuore

54

HIKIKOMORI

un vivere a ritroso le spalle all’oriente dove cresce la luce vuoto delle braccia vite separate tra l’ombra e l’anima

.

Hikikomori: in Giappone sono oltre un milione. E’ il fenomeno di ragazzi che vivono di “rapporti” virtuali chiusi nella loro stanza fuori dal mondo.

55

IL BUIO DEGLI ANNI

(a tutte le vittime per la giustizia)

negli occhi delle primavere violentate il buio degli anni di piombo la pioggia di sangue

la vostra morte luminosa

il sangue delle vostre primavere di là dal buio dell’ora ecco levarsi alto come un urlo al centro della storia