ONNIAMORE
accettare di farsi
trasparenza (libro aperto)
lasciarsi attraversare
dalla vita – da morte-vita (rosa
e croce) –
da Colui-che-è: l' Onniamorevole
di fronte all'Assoluto
…immersi
nell'Assoluto –
quando il R a g g i o
assorbirà le ombre
Felice Serino
*
Commento di Luca Rossi. Maggio 2002
La vita come apertura all'Assoluto, a ciò che è disciolto dalle cose terrene, per confessare fin da subito la propria sincerità,quella sincerità che si fa trasparenza dell'anima, ma anche del corpo: libro aperto che può essere sfogliato da chiunque abbia volontà di leggerlo.
Ecco il senso dell'opera di chi scrive: rimettere la propria esistenza, il suo senso, la sua durata, nelle mani di chi ci lascia liberi di chiuderci in noi stessi senza confrontarci con il Mistero o di rapportarci con ciò che potrebbe dare senso a quello che siamo.
Periodo di transizione difficile da vivere è la riflessione, soprattutto quando si mette in gioco tutta una filosofia di vita, una morale che sentiamo appartenerci, ma che è, lì, subito pronta a sfuggirci di mano.
“Onniamore” è una poesia a carattere fortemente religioso, interessante nella forma, viva nel contenuto. “Viva” in senso di “sentita”, di portare cioè chi legge a porsi degli interrogativi, perché la fede in fondo non è che una continua domanda che non trova risposta, se non nell'accettazione, come dice il poeta, di lasciarci attraversare dalla vita e, subito dopo, dal ricordo inestinguibile della morte.
Di forte impatto è la chiusura con il riferimento a quel “Raggio che assorbirà le ombre”: noi, nient'altro che esseri inconsistenti che per un attimo proiettiamo la nostra figura sul suolo, quando il nostro corpo si interpone tra l'astro che brilla e la terra sulla quale viene a definirsi l'immagine sempre distorta di ciò che siamo.
Inconsistenti fino a quando ci libereremo del peso della nostra esistenza per essere attraversati dalla Verità che libererà l'ombra dal suo oscuro colore per essere luce, per essere consistenza di ciò che prima era solo labile fede.