TRA ONIRICI LAMPI

(a cura di Luca Rossi)

tra onirici lampi

ride la tua immagine d'aria

intagliata nell'ombra del cuore

[da Fuoco dipinto – 2002, edizione dell'Autore]

C'è un luogo che la poesia propone come rifugio quando la notte porta con sé, attraverso i sogni, le luci abbaglianti di una vita vissuta a cavallo tra il ricordo e l'attimo presente: è un luogo ideale il cuore quando diviene riparo per conservare un'immagine, per trattenere un volto… un desiderio.

L'aria di cui è fatta la materia del ricordo ride, quasi a burlarsi di ciò che crediamo realtà, e vi passa attraverso come per ossigenare gli anfratti che la malattia del vivere riserva a chi è dimentico del tempo e che i lampi illuminano partendo dalle regioni remote di quegli anni che non esistono più.

C'è una zona d'ombra creata dalla luce del lampo dove nulla è visibile a chi sta fuori dai confini del cuore.

Il cuore come una casa, dove solo parte della luce vi penetra, per lasciare delle zone in penombra in cui riposare i ricordi, lontani dal domandare continuo del giorno, che bussa con insistenza alle finestre per richiamarci ad una realtà che talvolta non vogliamo.

La luce dei ricordi è luce che non proviene da alcuna stella, ma da un sogno.

Un sogno che scaturisce da una notte che neppure il sole riesce a illuminare, quando la mente pensa a tutte quelle cose che ancora sarebbero state.