CROSS-POST
Un'occasione triste per un'amica mi ha spinto a sperimentare una nuova via. L'ispirazione nasce da un Toot scritto qui
https://mastodon.uno/@Jem_Prof/109280030696328915
e ciò che immediatamente ne è scaturita è questa riflessione. Non pretendo né penso sia particolarmente brillante ma, come sempre, mi piace fissare in bit ciò che mi emoziona.
Si spegne una vita. Si accende una stella. Chissà. Immagino il dolore nato alla notizia, trent'anni fa, forse poi diluito tra speranze di ripresa e constatazioni tristi del almeno c'è. Può diluirsi un dolore? Credo di sì, come tutti ne ho vissuti anch'io, proprio relativi a scomparse inattese o disgrazie senza uscita e mi sono reso conto che il tempo modifica il sentire. Finché come un'otre ricolma, quel dolore tracima improvviso mostrandosi in tutta la veemenza sopita ma non dimenticata: non c'è a volte un motivo, a volte si e ti ritrovi i singhiozzi in gola. Eccolo di nuovo il mostro della scomparsa, ti rendi conto ancora e ancora che quel viso non lo rivedrai, non avrai una mano da stringere, pelle magari tesa ma tiepida da accarezzare. La carne non ci sarà più, potrai solo coccolare e soprattutto farti scaldare dallo spirito dei ricordi, dei sorrisi, delle liti e di tutte quelle emozioni che con quella persona hai vissuto. Ecco. La morte o il ritorno improvviso di essa ti rammenta la vita, tua e sua, le vostre ore insieme e solo così, almeno un po', puoi pensare che noi tutti una scomparsa dolorosa possiamo vincerla. Col ricordo.