DUE

Mi fido di te. Mi fido di noi.

Anche se mi ritrovo a tratti sull'altalena dei chissà, zeppo di dubbi sul come sarà non cedo come i matti,

penso ancora a vento e mare a stringer pugni e denti per non esser cupi e perdenti nel vivere un vero amore.

Avevo tredici anni mi pare, invitato spesso a festicciole qui e là tra panini al salame, Fanta e balli con i 45giri una moretta davvero carina m'infilò in tasca una poesia. L'ho tenuta per anni, una specie di trofeodelbabbeo: lei mi piaceva ma temevo il giudizio della combriccola di amici, saremmo stati la prima coppia e non se ne fece nulla.

Non me lo perdonò mai, rancorosa ragazzina dal sorriso speciale: mi è tornata alla mente dopo gli scellerati “versi” summenzionati, composti in una notte di delirio obnubilante da fumi post chinotto. E si, non so perchè in quanto spesso vacillo ma continuo a fidarmidinoi, irrazionale e pervicace manigoldo che vede il futuro ignorando il presente.

Dovrei mettere degli occhiali forse.

la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare

jovanotto