QUESTIONE DI TEMPO
E' così, come fosse un film, è così che si può scegliere di vivere ciò che l'esistenza ci propina. Al meglio possibile.
Mi è stato chiesto quale fosse l'emozione nel sentirsi chiamare “papà” e dal rimuginio notturno ecco qualche riflessione intrisa inevitabilmente di ricordi. Sono tali, non sono rimpianti di tempi andati che mi hanno visto certamente più giovine e baldo, non tornerei indietro se non con la mente per un sorriso in più.
Correre sulla sabbia a fine giornata per dribblare il pargolo estasiato dalle carambole e poi cadere fingendo inciampi per farlo segnare con conseguenti glorificazioni e pernacchi. Pettinare la riccia principessa (si, lo so, pare molto maschilista inculcare miti tarocchi nella mente di bimbe sognatrici) per prepararla al gioco del tiggì dove lei legge notizie con una parrucca della Barbie.
Ecco, fermo gli istanti lasciando correre neuroni e serotonina, i bit li concludo perché c'è il presente da far divenire futuro tra casini e tristezze, divertimenti e gioie.
C'è la vita che, come sempre, è questione di tempo.