A decine annegano nella Manica, è la strage peggiore di sempre

Un gommone con 50 migranti si è rovesciato. Londra accusa Parigi: incentivano le partenze

Corriere della Sera, 25 novembre 2021

Un gommone con cinquanta migranti si è ribaltato nella Manica. Oltre trenta le vittime. Tentavano di passare dalla Francia alla Gran Bretagna. E scoppia la polemica politica.

LONDRA Le onde fredde della Manica hanno inghiottito ieri decine di migranti che tentavano di passare dalla Francia in Gran Bretagna: il bilancio è di oltre trenta vittime, fra le quali almeno cinque donne e una bambina, ma potrebbe essere destinato a salire. Si tratta della più grave tragedia mai verificatasi in quelle acque, nel momento in cui sempre più persone si avventurano nella pericolosissima traversata. Il gommone con a bordo i migranti si è rovesciato attorno alle 2 del pomeriggio in un mare agitato e sferzato dalla pioggia: a bordo c’erano circa 50 persone ed è difficile che ci siano superstiti. Il primo ministro Boris Johnson, che ha subito convocato una riunione del Cobra, il comitato per le emergenze, si è detto «scioccato e profondamente rattristato» per la tragedia, ma ha anche ribadito la necessità di «spezzare il business dei gangster»: gli scafisti delle organizzazioni criminali infatti si fanno pagare fino a 3 mila euro a persona per organizzare il viaggio attraverso la Manica. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha avvertito che non si può «lasciare che la Manica diventi un cimitero». È un flusso che è montato impetuoso quest’anno e soprattutto negli ultimi mesi: da gennaio sono stati circa 27 mila i migranti che sono sbarcati in Inghilterra, rispetto agli 8 mila dell’anno scorso e ai mille del 2019: solo nel mese di novembre si sono registrati oltre 6 mila arrivi. Si tratta di un’emergenza che sta avendo conseguenze non solo sul piano umanitario, ma anche su quello dei rapporti internazionali e della politica interna britannica. Londra accusa Parigi di non fare abbastanza per fermare i migranti in partenza dalle coste francesi: i giornali inglesi pubblicano le immagini dei poliziotti francesi che assistono immobili sulle spiagge di Calais ai preparativi per mettere in acqua i gommoni, nel momento in cui il governo britannico versa fondi per finanziare le operazioni di controllo. Addirittura, la ministra degli Interni del governo Johnson, Priti Patel, aveva accusato la Francia di usare i migranti come un’arma per destabilizzare la Gran Bretagna e punirla per la Brexit: in pratica, ha paragonato Macron al dittatore bielorusso Lukashenko che ha spinto i migranti verso il confine della Ue. Priti Patel ha anche puntato il dito contro la libera circolazione in Europa: i migranti infatti attraversano indisturbati il Continente diretti verso la Gran Bretagna. Ma anche a Londra la temperatura politica sta salendo: la Brexit avrebbe dovuto segnare la ripresa del controllo sui confini, mentre invece si assiste all’arrivo di un’ondata migratoria. Ed ecco allora che rispunta quella vecchia volpe di Nigel Farage, l’uomo che aveva imposto l’uscita dalla Ue nell’agenda politica: ora ha annunciato il ritorno sulla scena sulla base di un’agenda anti-immigrazione. È una pericolosa spina nel fianco per Boris Johnson, già in difficoltà su diversi fronti, che a questo punto dovrà trovare in fretta una soluzione agli sbarchi dalla Francia.

Luigi Ippolito

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