Aumentano i femminicidi. Una vittima ogni tre giorni

I dati del Viminale: cresciute anche le violenze. Cartabia e Lamorgese: intervenire sulle norme

Corriere della Sera, 25 novembre 2021

Ogni tre giorni una donna viene uccisa. Dal primo gennaio sono 109 i femminicidi commessi in Italia. E sono aumentati dell’8 per cento. Oggi la giornata contro la violenza. Appello delle ministre Lamorgese e Cartabia: «Intervenire sulle norme».

ROMA Una ogni 72 ore, la strage infinita delle donne. Dal primo gennaio al 21 novembre di questo 2021, su 263 omicidi commessi in Italia, in 109 casi la vittima era una donna. E l’assassino qualcuno che avrebbe dovuto amarla: 93 sono state uccise in ambito familiare e affettivo, 63 di loro per mano del partner o di un ex. Va sempre peggio. Rispetto allo stesso periodo del 2020 — quando le vittime furono 101 — i femminicidi sono cresciuti dell’8%, rivela l’ultimo report della Direzione centrale della Polizia Criminale pubblicato dal Viminale in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra ogni 25 novembre. «I femminicidi non sono omicidi qualsiasi: sono donne uccise in quanto donne, vittime di una violenza che si nutre di ignoranza, pregiudizi e omertà», dice la presidente del Senato, Elisabetta Casellati. «È una battaglia di libertà, giustizia e civiltà che non possiamo permetterci di perdere, in difesa di ogni donna costretta a vivere inaccettabili condizioni di paura, pericolo, solitudine o vergogna». Per la ministra della Giustizia Marta Cartabia i femminicidi sono «una vergogna della nostra civiltà. Troppe le donne uccise, troppe le richieste di aiuto non tempestivamente raccolte. La gravità dei fatti richiede di ripensare le norme. Siamo al lavoro per rafforzare gli strumenti di prevenzione». Nel pacchetto, aumento di pena per i delitti di percosse e di lesioni, procedibilità d’ufficio, estensione del braccialetto elettronico. Secondo la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese «la disciplina ha certo bisogno di ritocchi ma anche di maggior coordinamento tra le istituzioni». Chi denuncia «compie un atto di coraggio e non va lasciata sola», sostiene la ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti. Secondo i dati del Viminale la maggior parte delle vittime (il 34%) ha più di 65 anni. Il 45% degli assassini ha un’età compresa tra 35 e 54 anni. In forte crescita i reati di deformazione dell’aspetto della persona con lesioni permanenti al viso (+35%), come i casi di revenge porn (1.099, +45%) e le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare (+10%) Molte le iniziative in programma. Fino a stasera la facciata di Palazzo Madama, che alle 10 ospita l’evento «No alla violenza. Il grido delle donne» (presenta Barbara De Rossi, interventi di Claudia Gerini e Grazia Di Michele, diretta su Raiuno) è simbolicamente illuminata di rosso. Come l’aeroporto di Fiumicino, il Colosseo, la Piramide Cestia e il ministero dell’Istruzione: alle 10.30 flash mob sulle scale di viale Trastevere alla presenza del ministro Patrizio Bianchi: «La scuola dice no all’odio e agli abusi». La ministra per il Sud Mara Carfagna annuncia nel Pnrr un bando per riconvertire immobili sequestrati alla criminalità in centri anti-violenza o rifugi. L’associazione Telefono Rosa torna al Teatro Quirino di Roma: dalle 9.30 incontro con 800 liceali sul coraggio delle donne afghane.

Giovanna Cavalli

Tag

#violenzadigenere