Franco Bifo Berardi sull'Ucraina

Dal suo profilo Facebook

Stento a crederci. Forse c'è qualcosa che non funziona più bene nella mia testa: quel che accade non riesco a spiegarmelo. In Italia non se ne parla neanche, siamo impegnati a eleggere l'uomo della Goldmann Sachs oppure un altro chissenefrega. Ma quello che sta accadendo alla frontiera orientale del continente è situazione più prossima alla guerra atomica che io abbia visto in vita mia. Avevo undici anni ai tempi della crisi dei missili per Cuba, e ricordo che non si parlava d’altro. Oggi nessuno parla più con nessuno, zitti e Mosca. A proposito, ricapitoliamo i fatti.

Quando Biden parlò alla nazione in agosto, quando disse “war in Afghanistan is over” mentre i suoi collaboratori afghani si accalcavano all'aereoporto, rincorrevano gli aerei in partenza, si attaccavano alle ali e cadevano giù da mille metri di altezza, pensai: quest'uomo è finito, ma il problema è che gli Stati Uniti d'America saranno ora costretti a fare i conti con se stessi.

Dopo due catastrofiche guerre concluse in modo ignominioso, con l'Iraq trasformato in terreno di guerra perenne, consegnato in parte all’arci-nemico iraniano, e l'Afghanistan restituito ai talebani, pensavo che il ceto dirigente americano avrebbe preso per lo meno una pausa di riflessione.

Per qualche ragione che fatico a capire Biden ha invece pensato che, perdute due guerre regionali contro nemici militarmente primitivi, il solo modo per ristabilire l'onore dell'America e per recuperare l'appoggio del suo popolo che si prepara a nuove elezioni, era lanciare una guerra contro un regime granitico nel suo nazionalismo, e dotato di un arsenale atomico che può annientare il genere umano.

Mentre Lavrov chiede che la NATO ritiri i suoi contingenti dai paesi che confinano con la Russia (come Reagan aveva promesso a Gorbaciov in un tempo che ora appare assai lontano) – mandare ottomila uomini nel Baltico e novanta tonnellate di armi in Ucraina equivale a costringere Putin alla guerra. Putin sa che se perde la faccia il suo potere si sgretola, e può contare sulla tradizione russa di unità sacra fino all'ultimo uomo quando un nemico attenta alla Santa Madre Russia. Non occorre ricordare i precedenti storici, basta leggere Tolstoj e Dostojevski. E anche Soljenitsin, e più di tutti Vasily Grossman.

Se è vero come dicono osservatori colti come Enrico Franceschini che Putin nasconde il cuore di uno Stavrogin, allora siamo fritti.

Biden a questo punto non può tornare indietro, e il gruppo dirigente americano si trova con ogni evidenza in una condizione psicopatica di panico.

Approfondimento.

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