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Omissioni, e parole, niente opere

#Perchè credo

So di essere un Dodo sulla questione, ma non riesco a farne a meno; io credo. Dicono che la fede sia un dono, forse è vero, ciò non toglie che sia anche un peso. Sento la mia fede in Gesù come il piombo dello scafandro di un palombaro: scomodo, pericoloso, ma permette di andare in profondità. Sia chiaro, frequento poco la chiesa e una comunità fissa, ma non voglio nemmeno passare per il solito “credente non praticante”. Prego, leggo i testi e seguo due o tre biblisti che trovo interessanti, partecipo ad incontri, ma provo repulsione per quasi tutte le comunità cattoliche che ho intorno. Trovo che la Chiesa italiana sia un tronco marcescente, magari vi possono trovare riparo animali interessanti, ma, in generale, sempre d un tronco vuoto e morto si tratta.

#silenzio, prego.

Alle volte penso che mi piacerebbe rimanere in silenzio. Sia chiaro, non parlo molto, ma sento spesso il mio cervello che continua a “girare a vuoto”. Pertanto, a volte, vorrei chiedere ai pensieri che si accalcano di calmarsi, sedersi, e permettermi di rimanere in silenzio.

#incendio

Tutto è cresciuto nel bene e nel male. Gli alberi centenari muoiono, quelli giovani crescono, cercando aria e luce tra le soffocanti radici. I semplici mangiano, vivono, muoiono; i furbi, per loro natura, vivono sfruttando ciò che trovano. Nessuno penserà, o avrà la forza di pensare alle foglie secche che si depositano, al caldo che arriva, alla scintilla che scocca. Tutti bruceranno, i vecchi lamentandosi della fine, i giovani per le possibilità inespresse. Ma il fuoco brucerà i giusti ed i cattivi. Dalla cenere un giorno, i semi germoglieranno, con fare indifferente.

#social

Ripudio voi e il vostro scrivere da imbecilli che commentate in maniera così saccente i vostri governanti. Così facendo, nemmeno vi accorgete di trasformarvi lentamente in un minuscolo ingranaggio dello stesso sistema che fingete di odiare. Lentamente costruite le sbarre che vi rinchiudono, più odio riversate sui social, più il sistema ingrassa. Nonostante tutto questo, non riesco comunque a non volervi bene.

#come riempire una pagina bianca

Nel caso di blocco da pagina bianca, o blocco dello scrittore, ognuno ha il suo metodo. C'è chi la salta, passando alla seconda (nel caso in cui il fortunato autore abbia uno strumento diviso in pagine) oppure inizia a riempire lo spazio con una sorta di Lorem Ipsum (testo in latinorum senza senso usato nel medio evo per impratichirsi e successivamente per valutare lo spazio occupato dal testo). Vi sono poi persone che combattono il blocco parlando del blocco stesso. Altri descrivendo ciò che sentono (udito, olfatto, vista).

Questo piccolo testo, è come lo affronto io.