La veritΓ , amara e inoppugnabile

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Tutti a concentrarsi – Γ¨ inevitabile – sulle madonne di Matteo Salvini e i congiuntivi di Giorgia Meloni. E in pochi – quasi nessuno – sottolineano che la prima, alcuni dicono unica, mente della caduta del governo, della nuova campagna balneare, del centrodestra a trazione sovranista Γ¨ questo signore qui.

Che, a 86 anni – li compirΓ  subito dopo le elezioni – ancora tiene in pugno Salvini (ci vuole poco) e in totale sudditanza l’ex delfina Meloni.

Che, col 7% scarso, tiene in scacco un intero Parlamento e si candida a un ruolo guida nella prossima legislatura (che chiuderΓ  a 91 anni). Che solo per pochi voti, e quell’ultimo bagliore di senso del ridicolo rimasto, non ci ritroviamo oggi al Quirinale.

Che, in modalitΓ  Caimano, dΓ  l’estrema unzione a chi osa andarsene e parla di Draghi come se fosse un vecchio rimbambito β€œstanco” e senza troppa voglia di lavorare. Che, 30 anni dopo, si presenta davanti agli italiani a ululare contro i giudici comunisti e agitando le pensioni a 1000 euro (che promette da decenni). E in molti lo prendono ancora sul serio.

La veritΓ  Γ¨ che uno cosΓ¬, in un Paese normale, sarebbe stato costretto a espatriare quindici anni fa per manifesta impresentabilitΓ  (e senza neanche il voto dei parenti stretti), mentre qui Γ¨ il Joker β€œscodinzolato” dagli alleati, rispettato dagli avversari, addirittura esaltato da tv e giornali (molto dei quali… SUOI), neanche fosse Churchill. Tutto come 30 anni fa. Tutto come sempre. Come se il tempo si fosse fermato e la memoria degli italiani cancellata.

La veritΓ , amara e inoppugnabile, Γ¨ che l’Italia uno come Berlusconi se lo merita. Ma noi, di preciso, cosa abbiamo fatto di male?

Lorenzo TosaΒ 

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