Filosofia e religione

Alcune delle cose di cui si occupa la filosofia sono anche di competenza della religione. Ogni religione implica una concezione dell’origine e del fine dell’essere, una idea del bene e del male e una particolare visione dell’essere umano; dunque una ontologia, un’etica e una antropologia. Se la religione è a carattere teistico, implica anche una teologia, ossia una teoria su Dio e le sue caratteristiche. Cosa distingue la filosofia dalla religione? La risposta è appunto nella logica. La religione spesso giustifica le sue affermazioni ricorrendo alla rivelazione divina, e dunque all’autorità. I comandamenti della Bibbia, ad esempio, non sono presentati come una concezione etica risultante da un ragionamento, ma sono l’indiscutibile volontà di Dio. Al contrario, ogni teoria filosofica è sempre il risultato di un ragionamento. In filosofia nulla è affermato in base all’autorità, tutto dev’essere argomentato e dimostrato. Nulla dunque è dogmatico, ogni teoria può essere criticata, anche se nella storia della filosofia ci sono state teorie, come quella di Aristotele, che per molto tempo sono state considerate quasi indiscutibili. Questo atteggiamento antidogmatico è una caratteristica essenziale della filosofia. Il rapporto tra la filosofia e la religione è complesso. Alcuni filosofi importanti che studieremo, come Agostino d’Ippona e Tommaso d’Aquino, sono considerati santi dalla Chiesa cattolica, e dunque in loro la ricerca filosofica è legata alla fede religiosa; ma la storia della filosofia è anche caratterizzata già nel mondo greco da pensatori accusati di essere contro la religione, e nell’età moderna molti filosofi sono stati perseguitati o uccisi (come Giordano Bruno e Giulio Cesare Vanini) perché le loro idee erano scandalose per la religione.

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