La natura va indagata attraverso i sensi

Telesio/ Testi

In questo passo del De rerum natura juxta propria principia Bernardino Telesio presenta il metodo del suo lavoro

La struttura del mondo e la natura dei corpi in esso contenuti non devono essere indagate per mezzo della ragione, com'è stato fatto dagli antichi, ma devono essere percepite con il senso e ricavate dalle cose stesse.

Coloro i quali prima di me hanno scrutato la struttura di questo mondo e la natura delle cose paiono averle investigate certamente con lunghe veglie e grandi fatiche, ma senza riuscire ad osservarle realmente. Che cosa infatti si può ritenere che abbiano conosciuto di esse, se tutte le loro argomentazioni contrastano con le cose e sono anche contraddittorie? Pare in realtà che in ciò siano incorsi per il fatto che, avendo forse troppa fiducia in se stessi, quando hanno esaminato le cose e le loro forze, non hanno ascritto ad esse quella natura e quelle facoltà delle quali appaiono fornite (come era necessario fare), ma, gareggiando in sapienza con Dio nell'osare ricercare con la ragione i principi e le cause del mondo, e credendo e pretendendo di aver trovato ciò che non avevano trovato, hanno immaginato il mondo a loro arbitrio. E ai corpi che appaiono comporre il mondo non hanno attribuito quella grandezza, quella dignità e quelle forze che mostrano di avere, ma quelle che la loro ragione dettava che dovessero avere. Cioè, non conveniva che gli uomini – quasi prevenendo la natura e pretendendo non solo la sapienza ma anche la potenza di Dio – si compiacessero e insuperbissero a tal punto da attribuire alle cose quelle proprietà che dovevano invece essere ricavate dalle cose stesse. Io, non avendo tanta fiducia in me stesso ed essendo dotato di un ingegno più tardo e di un animo più debole, amante e cultore di un sapere interamente umano (che in verità deve ritenersi pervenuto al suo più alto grado se ha osservato attentamente ciò che il senso ha svelato e ciò che può essere ricavato dalla somiglianza delle cose percepite con il senso), mi sono prefisso di considerare il mondo e le sue singole parti, e le passioni, azioni e operazioni delle parti e delle cose in esso contenute; quelle parti infatti, se rettamente esaminate, manifesteranno ciascuna la propria grandezza e la propria forma, mentre quelle passioni, azioni e operazioni faranno conoscere l'indole, le forze e la natura. E se si vedrà che le mie pagine non contengono nulla di divino o degno di ammirazione o niente di particolarmente acuto, quanto meno esse non risulteranno mai contraddittorie o inconciliabili con le cose, dato che io non ho seguito altro che il senso e la natura, la quale, sempre in massimo accordo con se stessa, fa sempre le stesse cose allo stesso modo, e opera sempre ugualmente.