I nostri corpi sono bandiere

La regola delle sardine è una e una sola: nessuna bandiera.

Gli organizzatori sono stati chiari e, considerando che non hanno un servizio d’ordine così grande, penso che la proposta sia stata largamente accettata. I motivi di questa scelta, io credo, sono i più innocenti possibili: lungi dall’avere chiare connotazioni pentastellate “né di destra, né di sinistra”, credo che il motivo risieda nella trasversalità dell’ insoddisfazione nei confronti della politica leghista e dall’eterogeneità delle idee.

Mi sembra ovvio che Santori e gli altri organizzatori non abbiano niente contro le bandiere in sé. Il problema risiede nella gestione dell’identità delle sardine ( identità che molto spesso si esprime attraverso le bandiere: nazionale, di partito, calcistica, religiosa e così via…). In sostanza l’ idea è quella di contenere l’indignazione nei limiti del proprio corpo cosicché si possa diventare un banco di sardine uniforme ma decisamente più gestibile per veicolare un messaggio semplice e specifico. ( che, tutto sommato, condivido).

D’altronde non è mica obbligatorio per le sardine farsi carico di tutte le identità e le problematiche dei vari gruppi, tanto meno prendersi la responsabilità di riunire la sinistra. La riflessione che hanno suscitato in me è di più ampio respiro.

Quello che mi ha detto Salvatore

Un off-topic veloce. tutto tornerà, ve lo prometto. Io alla manifestazione delle sardine di Napoli ci sono andato e ho potuto vedere con i miei occhi. Lì ho incontrato il signor Salvatore: giubbino rosso, occhiali, un cartello al collo con su disegnato quella che lui chiama una “sardina a rotelle”. È stato facilissimo fare amicizia con lui, un po’perché siamo entrambi estroversi e socievoli, un po’perché nella piazza cercavamo tutti una sorta di confronto motivazionale, uno storico politico e ideologico(è chiaro che eravamo lì per protestare contro la Lega, ma c’erano molti gruppi diversi, inclinazioni politiche differenti), una sorta di “ Ma a chi appartieni” politico che basta agli anziani per capire chi sei.

“Dobbiamo fare un gruppo su facebook, Sardine a rotelle!” – mi ripete Salvatore- “Dobbiamo riunire tutte le sardine a rotelle”.

Popolo, massa, moltitudine

Quello che mi ha detto Salvatore aveva suscitato il mio interesse, ma non avevo ben chiaro cosa significasse. Finché non ho avuto una conferma analoga:il movimento delle Sardine nere. Come quelle a rotelle, le sardine nere condividono la stessa indignazione delle sardine bianche e di quelle a rotelle. La differenza è sostanzialmente il tipo di corpo che si ribella, non è certo come il mio, non implica gli stessi problemi, ma forse richiede soluzioni analoghe.

“Dovremo distinguere concettualmente la moltitudine dalle nozioni rappresentative di altri soggetti sociali, come il popolo, le masse e la classe operaia. Del popolo si è sempre avuta una concezione unitaria. La moltitudine, al contrario, è intrinsecamente molteplice. Anche le masse si differenziano dal popolo, in quanto non possono essere ridotte a un’unità o a un’identità. Anche le masse sono infatti costituite in molti e diversi modi, ma non si può dire che siano composte da differenti soggetti sociali. La loro essenza è piuttosto l’indifferenza. La moltitudine è composta da innumerevoli >differenze interne che non possono mai essere ridotte a un’unità o a una singola identità.”. (Hardt & Negri)

Al di là della trovata intelligente del conferire alla logica delle sardine diverse connotazioni specifiche, la questione delle bandiere (o meglio, quella della moltitudine delle identità) si risolve parzialmente. Perché tutto il dissenso è nei nostri corpi, che più dei nostri pensieri sono soggetti a continue ingiustizie. Una bandiera antirazzista sulla pelle nera di un migrante, una bandiera femminista nella vagina di una donna, una bandiera anticapitalista sulle occhiaie di un lavoratore precario, una bandiera ecologista tra le cellule cancerogene di un malato.

Credo che se la sinistra voglia avere un futuro migliore dell’antiberlusconismo e anstisalvinismo debba fare tesoro della nozione di Moltitudine.

“Nella moltitudine, le differenze sociali restano differenze. La sfida lanciata dal concetto di moltitudine è quella di una molteplicità sociale che è in grado di comunicare e di agire in comune conservando le proprie differenze interne”.

Viviamo in una società decisamente più frammentata di quella della sinistra storica, alla categoria di classe (che comunque si è di per sé complicata) si aggiungono quelle del genere, della razza ed altre. A volte agiscono molteplici nello stesso corpo.

Massa è riduzione a uno, massa è nessuna bandiera. Moltitudine significa fare spazio alla protesta del mio vicino, moltitudine è tutte le bandiere.