Dieci righe 93
La maggioranza delle persone non vive come vuole, ma come può. Non si apparecchiano i “processi” alle intenzioni, né si vive sull'invidia: almeno questo sappiamo che dovete riconoscercelo. Eppure, lo stiamo vedendo da ieri, l'Italica (ma parliamo di ciò che conosciamo, magari in giro per il mondo è pure peggio) maniacale voglia di essere sempre oltre la bontà quando uno di quelli che si dice contano se ne va (“Capita a tutti, regolati di conseguenza” – cit.) è speciosa, fastidiosa. La natura umana dovrebbe tendere al perdono, se è come dovrebbe. Eccome se ci sta: anzi, chi non prova certi sentimenti dovrebbe riflettere su se stesso. C'è il però, però. Se discutiamo di coloro che vogliono far parte della “storia”, con mezzi e modi che decidono da soli, allora si beccano quello che devono. E' ingiusto giudicare? Dipende. Dipende dal ruolo, da quello che si fa agli altri, da quello che si semina. Crepare o adattarsi. Questo è. Quindi, finitela un attimo e guardate a quelli che la storia non la fanno, ma subiscono quella altrui. (A&D)
Mastodon: @alda7069@mastodon.uno X: @alda7069 Telegram: https://t.me/transitblog Friendica: @danmatt@poliverso.org Bio Site (tutto in un posto solo, diamine): https://bio.site/danielemattioli
Gli scritti sono tutelati da “Creative Commons” (qui)
Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com