PIAN DELLA TORTILLA – John Steinbeck
Un romanzo epico e picaresco di eroi straccioni. A una lettura superficiale, i temi del libro sembrano essere le vicende di Danny e del suo gruppo di amici, la coesione di una piccola comunità, e infine la storia di un luogo, Pian della Tortilla. In realtà, credo che tutto questo sia un “depistaggio”, una maschera ingannevole indossata fin dall'incipit. Il vero protagonista è la casa di Danny, un “contenitore” vivo e disposto ad accogliere chiunque: personaggi, storie ed esistenze. La struttura del romanzo è simile a una raccolta di episodi “boccacceschi”: ogni capitolo ha un suo titolo che lo riassume e lo “spiega” al lettore, fornendogli così una chiave di lettura. A proposito di stile, è particolarissimo il legame che il narratore stabilisce proprio con il lettore: come un menestrello, Steinbeck racconta i personaggi e i loro aneddoti, gli mostra i luoghi, gli sussurra all'orecchio i pettegolezzi e le dicerie dei paisanos. Un elemento peculiare ed essenziale del romanzo è infine il richiamo a un misticismo popolare che pervade gli episodi in profondità: dalla devozione per i simboli dell'amicizia (la casa stessa è chiamata “talismano”) alla venerazione (quasi pagana) di San Francesco, santo-ipostasi della Natura.