Lucca è sempre Lucca

Fumetti, manga, cosplay, giochi, file, puzza di sudore, (per fortuna questa volta niente pioggia), discorsi strani (per usare un eufemismo): Lucca è davvero sempre Lucca. Dopo due anni, dall'ultima edizione pre pandemia, sono tornato (volata di una giornata) a Lucca Comics&Games, manifestazione curiosamente indentifica come “i Comics” dai lucchesi e semplicemente “Lucca” per gli appassionati di fumetti e (in misura minore) di giochi. Una tradizione, un appuntamento per me fisso da tanti anni, che per certi versi cambia sempre e per altri non cambia mai. Lucca è prima di tutto, per come ho imparato a viverla negli ultimi anni grazie a diversi amici, un grande appening di appassionati e di addetti ai lavori. Un modo di ritrovarsi, di chiacchierare, scambiare opinioni, bere una birra (o più di una) assieme. Un aspetto nascosto per i più, che però possono comunque avere l'occasione di incontrare, di vedere da vicino, di parlare, con tanti autori: non solo Zerocalcare e gli altri big, ma disegnatori e sceneggiatori “grandi e piccoli”, più o meno conosciuti, più o meno disponibili a scambiare una parola e a concedere disegnetto. Lucca però è fondamentale un grande appuntamento commerciale. E va bene così (parere del tutto personale)... La Lucca 2022 per me è stata soprattutto, come credo per molti, il ritorno a un'abitudine ultradecennale, ma anche un'occasione per andare a cercare qualche libro o volumetto speciale. Una cosa che ho notato è che, per le case editrici soprattutto, l'attenzione al “catalogo” è calata: nel 2019 era possibile trovare “tutto” (o quasi) il pubblicato di un editore, quest'anno sembrava più complicato. Più attenzione alle cose nuove, meno al “catalogo”, cosa che toglie un po' il piacere di perdersi tra gli stand. Altra note: ai tempi del palasport (per chi li ricorda) era possibile mettersi in fila, magari sgomitare, e farsi fare uno schetc da Jeff Smith. Adesso per una firma bisogna seguire regole complicate e sempre diverse. Inevitabile, perchè i numeri di queste Lucca richiedono delle regole, ma sarebbe bello avere un “codice delle firme” per tutti gli stand. Fantascienza... La vera nota negativa è proprio il successo di Lucca: anche in un giorno “morto” la ressa, le file, il caos sono tali da rendere difficilissima la visita e questo, inevitabilmente, porta a fare delle scelte. Bisogna, insomma, sapere fin dall'inizio che “ci si perderà qualocosa”. Però appunto, Lucca resta sempre un momento da vivere, in cui perdersi, magari con la sensazione di “essersi persi qualcosa”, ma in cui non mancano mai divertimento e passione. Arrivederci all'anno prossimo...