Oggi inizia il terzo mese di malattia insieme al terzo mese di degenza.
Posso fare un ulteriore riassunto basato su un arco temporale più lungo.
Tenendo conto della mia ignoranza in materia diciamo che sono partito da zero, cioè paralizzato, vale a dire immobile.
In poco meno di due mesi mi hanno tirato in piedi, per la gran parte autonomo:
nel lavaggio quotidiano, nel vestirsi, nel mangiare…. Insomma nel quotidiano.
Nell’avvicinarsi della fine del ricovero posso permettermi di dire che questo era l’obiettivo principale, anche perché non ce ne saranno altri.
La mia gamba continuerà a sbattere, andrò a piedi solo in casa, non userò la mano destra, un poco il braccio e metà della mia giornata sarà dedicata al prepararmi per poter stare seduto.
Nessuno dei medici ha pensato a un finale diverso, ma io sì . Mi ero illuso che durante la fisioterapia gli esercizi facessero risvegliare dei muscoli immobili, che con gli esercizi si riattivassero le sinapsi.
Invece è solo la forza di volontà che mi fa muovere. Le sinapsi sono sempre morte e io cammino usando degli altri muscoli, faccio cose usando solo la mano sinistra e più di tanto il fisico non può fare.
Infatti al mio livello le dimissioni sono imminenti, questione di giorni, cosa che conferma il mio raggiunto limite al progresso.
Così sto cercando in tutti i modi di incastrare questo mio nuovo modo limitato di essere nel lavoro che mi attende a casa.
Lavoro nel senso di imparare a muovermi dentro nuovi spazi con le incognite nascoste in luoghi che conosco da quando sono nato e capire come potrei lavorare in queste condizioni.
Mezza idea ce l’avrei ma adesso voglio tornare al locale e vedere con i miei occhi prima di prendere qualsiasi decisione.
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